Un impianto produttivo Audi

La "Mission:Zero" di Audi, impronta di carbonio neutra nella produzione di auto entro il 2025

di Mattia Eccheli
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INGOLSTADT – “Mission:Zero” per la produzione di auto ad impronta di carbonio neutra. È l'ambizioso progetto di Audi che, come il gruppo Volkswagen di cui fa parte, condivide e sostiene gli impegni dell'accordo di Parigi sul clima. Il piano prevede che entro il 2025 tutte le fabbriche della casa dei Quattro Anelli siano “carbon-neutral”. Le prime due, quella di Bruxelles in Belgio e quella di Győr in Ungheria, hanno già ottenuto le rispettive certificazioni ambientali.

L'impegno del costruttore di Ingolstadt è figlio della consapevolezza di una nuova responsabilità ecologica relativa all'intero ciclo di vita dei veicoli. Perché con l'avvento della mobilità elettrica cambia la distribuzione delle emissioni. La maggior parte delle quali erano finora ascrivibili alla fase di utilizzo, mentre adesso aumenta significativamente la quota attribuibile alla produzione. «Ed è in questa fase che, come costruttori, possiamo intervenire», avverte Peter Kössler, responsabile di Produzione e Logistica di Audi. «Con la neutralità dell'impronta di carbonio per i nostri siti e con il trasferimento di questa ispirazione anche alla filiera, possiamo garantire che le nostre auto raggiungano i clienti con una ridotta impronta di carbonio», ha aggiunto.

Entro il 2015, il costruttore tedesco che produce circa 1,8 milioni di auto l'anno punta ad abbattere del 30% le emissioni per veicolo, avendo come riferimento il dato del 2015 e l'intero ciclo di vita. La fabbrica di Bruxelles, dove viene assemblata la gamma e-tron a zero emissioni, ha una produzione ad impronta neutra di carbonio già dal 2018. Tra le altre cose vanta un sistema fotovoltaico di 107.000 metri quadrati per la produzione di energia. Quello di Győr ha una superficie ancora maggiore: con i suoi 160.000 metri quadrati è il tetto “solare” più grande d'Europa e assicura 9,5 gWh l'anno con un risparmio di emissioni di CO2 di 4.900 tonnellate metriche. In Ungheria tutta l'elettricità impiegata da Audi è sostenibile grazie al geotermico ed al gas naturale, il cui utilizzo è compensato con certificati verdi. Il costruttore è già al lavoro anche negli stabilimenti tedeschi di Ingolstadt e Neckarsulm e messicano di San José Chiapa.

La riduzione dell'impronta di carbonio riguarda anche la logistica e le materie prime. Già da anni, Audi ha scelto l'eco treno della DB Cargo per trasferire le auto verso Emdem, nel mare del Nord, per l'imbarco verso altri continenti. La soluzione garantisce un risparmio di 13.000 tonnellate metriche di CO2 per anno ed è stata adottata in Ungheria, Belgio e dal quartier generale di Ingolstadt. Dove vengono anche impiegati due veicoli industriali alimentati con il più ecologico LNG (a Bruxelles il loro utilizzo è cominciato nel 2018) che assicura un abbattimento fino all'85% delle emissioni di ossidi di azoto rispetto ad un analogo mezzo a gasolio. Un terzo camion entrerà in servizio entro la fine dell'anno. 

Audi ha anche avviato l'utilizzo di alluminio secondario. Componenti in metallo riciclato vengono già impiegati sulle Audi A3, A4, A5, A6, A7 e A8, nonché sulle elettriche Audi e-tron e e-tron Sportback. A partire dalla fine di quest'anno, l'alluminio secondario verrà utilizzato anche per la e-tron GT fabbricata a Neckarsulm. Assieme al Karlsruhe Institute for Technology, la casa dei Quattro Anelli lavora allo sviluppo di un metodo per il riciclaggio chimico delle plastiche delle auto.

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Mercoledì 25 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 10:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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