Al centro Luca il capo del brand Lancia, Luca Napolitano

Lancia, dalla storia al futuro per rilanciare la sfida. Docu-film "Eleganza in movimento", si parte da uno stile unico

di Piero Bianco
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TORINO - La storia è un patrimonio prezioso, a patto che la si onori mantenendola viva. E' questa la mission che si è data Lancia, il brand che (con la francese DS) presidia il polo del lusso di Stellantis. Il futuro, sul fronte prodotto, è ancora in embrione perché se è certo che la Ypsilon avrà un'erede non è ancora chiaro quali altri modelli arriveranno. Un rebus sciolto soltanto dal piano-prodotto che il Ceo Carlos Tavares presenterà a fine anno. Ma c'è molto in cantiere.

Intanto il marchio Lancia ha iniziato un viaggio nel tempo per raccontare i suoi 115 anni di gloria (verranno festeggiati il 27 novembre) attraverso un docu-film a puntate. Si intitola “Eleganza in movimento” e in ogni appuntamento il capo del brand, Luca Napolitano, sarà accompagnato da un ospite. Insieme racconteranno la storia di un marchio che continua a far sognare milioni di appassionati: i "lancisti" sono una tribù fedele ed esigente.

«Se Lancia ha così tanti appassionati - racconta il manager - lo deve al suo stile unico, all’eleganza e alla bellezza senza tempo delle sue vetture. Ha sempre creato vetture che, nonostante il trascorrere del tempo, continuano a essere nel cuore della gente. Vincenzo Lancia aveva una sua personalissima idea di come dovesse essere un’automobile: controcorrente, rispetto alle concezioni tecniche e stilistiche dell’epoca, agile e compatta».

Nella prima puntata di questo viaggio nel tempo si parla di stile. Un dialogo con Jean-Pierre Ploué, nuovo responsabile del design, per ripercorrere alcune tappe di questo cammino. Si parte dai primi modelli, già fuori dagli schemi per l'epoca, come la 12HP, la prima in assoluto (1907) con un telaio basso e molto leggero, munito di trasmissione a cardano, quando ancora tutti usavano le catene.

L'incontro prosegue con vetture dallo stile disegnato attorno all’innovazione tecnica, che ha portato Lancia a essere un marchio molto innovativo. Pensiamo all’apertura ad armadio delle portiere senza il montante centrale, brevettata a partire dagli anni Trenta e apripista per i tempi di innovazioni successive. O anche all’Aprilia nata dall’idea straordinaria di applicare l’aerodinamica su una vettura compatta di serie.

Per Lancia si parla sempre di artigianalità e cura dei dettagli, caratteristiche che hanno storicamente contraddistinto ogni modello, sia negli interni che negli esterni, come per l’iconica Aurelia B24 Spider, con le sue linee depurate da ogni elemento superfluo, senza le maniglie e con le portiere che si aprono dall’interno, per non “disturbare” la sua linea perfetta. Lancia è stata sicuramente anche icona di stile italiano con la Thema 8.32 spinta da un motore Ferrari, pregiati interni in pelle e il cruscotto totalmente in radica.

«Lancia non è estetica fine a se stessa – spiega Ploué - è design, è lo stile italiano costituito da un connubio unico di eleganza classica, creatività e passione.E lo dico in quanto designer francese a cui Lancia ha dato una prospettiva diversa sull’italianità e anche sul modo di fare design di automobili in generale. Lancia è stata capace di creare automobili dal design ricercato, ma mai legato a un puro vezzo creativo».

Rimuovere gli eccessi fino a trovare la bellezza nella purezza delle forme e dei contenuti. «Questa è la lezione di stile che Lancia ci ha lasciato – conclude Napolitano - e che deve essere da stimolo per il futuro del marchio. E la storia continuerà nei prossimi episodi della docu-serie di un brand con solide radici per un futuro stimolante e ricco di sfide».

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Sabato 19 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 10:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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