Marchionne, lascia una eredità da 1 miliardo

Marchionne, lascia una eredità da 1 miliardo

di Mauro Evangelisti
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Lascia un'eredità fatta di valori, capacità imprenditoriale, cultura del lavoro e dell'innovazione. Certo, anche un patrimonio finanziario probabilmente superiore al miliardo di euro, malgrado la flessione di ieri dei titoli Fca. Ma l'eredità che più appare presente, nel giorno della sua morte, è quella della discrezione e della riservatezza, che avevano segnato il suo percorso, a cui ora si attengono, con scrupolo, anche la compagna Manuela Battezzato, 47 anni, e i due figli avuti con la prima moglie da cui era separato, Orlandina: Alessio Giacomo, 29 anni, e Jonathan Tyler, 24. Entrambi vivono in Canada, dove lavorano alla Philip Morris e alla Ernst & Young, entrambi avevano vissuto in Svizzera con la madre fino ai 18 anni, per poi consolidare e rafforzare il rapporto con il padre una volta raggiunta la maggiore età.

LA STORIA D'AMORE
Ieri, nell'ultimo giorno, vicino a Sergio Marchionne, c'erano loro, i due figli, e la compagna Manuela, conosciuta proprio all'interno di Fca, dove lei lavorava nell'ufficio comunicazione. La storia d'amore, in quella seconda vita troppo breve per Marchionne, era cominciata nel 2012, e chi conosce Manuela Battezzato sa che in fondo lei sperava di potere finalmente trascorrere ore più tranquille e centellinate con Sergio, che aveva già fissato per il 2019 il suo addio alla guida di Fca. «Avremo una vita normale, chissà forse andremo al cinema, in vacanza, ma in fondo lo conosco, magari continuerà a lavorare», diceva, ma non c'è stato il tempo di capire se davvero nel 2019 Marchionne sarebbe riuscito a tirare il freno di una esistenza senza pause, perché chissà così vuole il percorso di chi viene da una famiglia semplice che ha vissuto la sfida dell'emigrazione. Manuela sapeva che dietro al pullover nero, ai successi del manager e, sì, anche alla ruvidezza di chi deve decidere, c'era un sentiero in salita, il padre Concezio, abruzzese, maresciallo dei carabinieri in Istria, la madre Maria proveniente da una famiglia veneto istriana che aveva subito le persecuzioni delle Foibe, il trasferimento a Chieti dove nel 1952 Sergio era nato, e poi la decisione di emigrare in Canada, nel 1966, per offrire una vita migliore ai figli. A Sergio, ma anche alla sorella Luciana che però morirà di cancro a soli 32 anni. Ecco, di quella sorella Marchionne parlava poco, riservatezza e discrezione, le stesse che hanno mantenuto la compagna Manuela, e i due figli che ieri lo hanno accompagnato nell'ultimo giorno. Da quel 2012, quando la loro storia era cominciata, Manuela e Sergio spesso s'incrociavano e si concedevano tempo insieme, nelle varie residenze arredate personalmente dal top manager, nel cantone di Zugo, in Svizzera, ma anche a Detroit, in Canada e qualcuno racconta anche ai Tropici.

I NUMERI DELL'EREDITÀ
E poi certo, l'eredità di Marchionne è fatta anche di azioni, di numeri: è un calcolo approssimativo e complicato, ma ai valori attuali di Borsa le sole azioni che Marchionne deteneva nelle società in cui aveva un ruolo (Fca, Exor, Ferrari e Cnh Industrial), equivalgono a oltre 500 milioni di euro. Poi c'è il resto, messo insieme grazie alle indubbie competenze e fiuto finanziario che tutti gli riconoscevano. E c'è da scommettere che da buon commercialista (fu questa la sua prima professione) abbia gestito le cose in modo tale che tutte le persone a lui vicine non dovranno rivolgersi ad avvocati o mediatori.

 

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Giovedì 26 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 10:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA