Il motore Nettuno by Maserati, cuore della nuova MC20

Maserati e la svolta dei nuovi motori dell’Engine Lab: lavorazioni artigianali per il Nettuno V6 della MC20

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

MODENA - C’è stata un’epoca in cui Maserati era diventata Ferrari-dipendente: i motori arrivavano da Maranello e venivano montati nei cofani delle auto con il Tridente. Sul piano tecnico, nulla da eccepire: quei motori rappresentano tuttora il meglio della tecnologia; ma era forte, in casa Maserati, l’ambizione di tornare a produrre in proprio i propulsori destinati alle proprie auto, come ai bei tempi, quando i fratelli Orsi trasferirono le lavorazioni da Bologna a Modena. Ed è proprio qui, nella storica sede modenese, che è oggi operativo, assieme al nuovo reparto di verniciatura, l’Engine Lab, una vera e propria cattedrale della meccanica, dove viene assemblato, con lavorazioni manuali, il Nettuno, poderoso V6 3.0 litri biturbo da 630 cv/730 Nm con carter secco destinato alla MC20, la pluripremiata supercar del nuovo corso modenese, capostipite di una generazione di vetture Maserati destinata a riscrivere la storia del marchio e a recitare un ruolo importante all’interno della galassia Stellantis. A tal proposito c’è chi ipotizza future versioni adattate per motorizzare anche vetture Alfa Romeo, Lancia o addirittura DS e Peugeot. Ma chissà…

Il Maserati Engine Lab è stato presentato con una video conferenza nel corso della quale gli ingegneri Maserati hanno illustrato nei dettagli il ciclo produttivo, specificando come questo V6 biturbo costituisca “il primo passo di una nuova era che restituisce allo stabilimento di Modena il ruolo di leader nella meccanica più sofisticata”. Nel corso della presentazione è stato ricordato che questo è un propulsore che sfrutta la tecnologia MTC (Maserati Twin Combustion), innovativo sistema di combustione basato sulla tecnologia della precamera adottata sui propulsori di Formula 1. Non sono stati svelati dettagli sulla portata dell’investimento né sono state illustrate previsioni sul ruolo che questo gioiello della meccanica potrà avere all’interno di Stellantis; è stato detto però, senza sbilanciarsi in dettagli, che Nettuno non rimarrà un unicum: è infatti previsto che anche altre vetture saranno mosse da propulsori lavorati a mano, secondo un protocollo che esclude la catena di montaggio.

Più in dettaglio, nell’Engine Lab non si producono, per ora, più di 4/5 motori al giorno. Esclusi automatismi e pedisseque operazioni ripetitive: il materiale si muove esclusivamente su carrelli, seguendo un percorso che si conclude nell’arco delle 24 ore. Ogni operatore segue tutta la linea, costituita da 6 stazioni, operando all’interno di un locale rigorosamente sigillato, in modo che agenti atmosferici non interferiscano sui materiali. Unici supporti alla lavorazione sono i semafori, che indicano il verde e il rosso lungo la linea, mentre alcune telecamere controllano la corretta sequenza delle operazioni più delicate. In pratica – è stato spiegato – le lavorazioni sono manuali, ma un sistema di controllo elettronico verifica che tutte le operazioni siano eseguite a regola d’arte.

Per verificare se ci siano eventuali perdite ogni motore viene sottoposto anche alla prova dell’elio, viene cioè riempito di gas inerte in modo che emerga anche un minimo difetto. Come nelle lavorazioni dei tempi andati, infine, viene eseguito un test a caldo per ogni motore: una prima fase dura 40 minuti, durante i quali vengono eseguite 100 verifiche per 100 parametri; la seconda fase dura 4 ore ed è dedicata all’esame dei dati completi. “Finora – assicurano in casa Maserati – non è stata riscontrata alcuna difettosità”.

Come detto, le operazioni di assemblaggio sono distribuite su 6 stazioni e ognuna richiede circa 4 ore. Nell’arco di 24 ore viene dunque completato il montaggio di un motore. “Ma in caso di necessità – assicurano i tecnici Maserati – sarà possibile arrivare anche a produrre 8/10 motori al giorno senza problemi”.

Il “caso di necessità” potrebbe essere costituito dal boom di richieste per la MC20, che però è un’auto elitaria, da oltre 200.000 euro, destinata ad occupare una nicchia di mercato popolata da facoltosi appassionati desiderosi di provare le emozioni che può regalare una macchina da 325 km/h. “Per ora – dicono in Maserati - siamo soddisfatti dell’accoglienza avuta sulla scena internazionale, abbiamo già vinto dei premi e siamo orgogliosi del fatto che l’auto abbia suscitato grande interesse prim’ancora di arrivare in strada. Con questa supersportiva hi-tech – viene sottolineato – è cominciata per noi una nuova era, ed è significativo che tutto ricominci proprio dallo storico stabilimento di Modena”. Qui – vale la pena ricordarlo - verrà assemblata anche la MC20 Spider, che utilizzerà il medesimo motore e una versione rinforzata della scocca in carbonio fornita dagli specialisti di Adler. A proposito delle forniture esterne, gli ingegneri Maserati hanno spiegato che “tutti i fornitori devono rispettare precisi protocolli relativi alla qualità e attenersi alle specifiche concordate con noi, in molti casi frutto di una progettazione concordata, che non prevede alcun disallineamento”.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 10 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2021 14:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti