La Mazda MX-30

Mazda MX-30, alla scoperta della prima elettrica della casa di Hiroshima

di Nicola Desiderio
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LISBONA - L’elettrica secondo Mazda è la MX-30, mostrata lo scorso ottobre al Salone di Tokyo. Arriverà su strada a settembre e abbiamo avuto una doppia opportunità: osservarla da vicino facendocela spiegare e guidarne su strada un prototipo con la carrozzeria della CX-30.

Questa scelta non è dettata solamente dal poter provare in incognito un’auto ancora in fase di sviluppo o da semplici analogie dimensionali (lunghezza 4,40 metri), ma da un legame strutturale. La scocca della MX-30 deriva effettivamente da quella della CX-30, ma è più rigida di ben il 40% grazie alla struttura inferiore ad anello costruita in acciaio formato a caldo per avvolgere la batteria. Qui Mazda ha fatto una scelta ben precisa e controcorrente: la capacità è di soli 35,5 kWh, sufficiente per un’autonomia di circa 200 km per avere un impatto globale sull’ambiente ridotto durante tutto il ciclo della vettura, non solo allo scarico.

Lo stile è quello di un crossover sportivo, non per nulla la sigla MX è condivisa con la MX-5. Il lunotto è piuttosto inclinato e la carrozzeria è tricolore, con l’arco in tinta metallo e la parte posteriore del tetto in nero mentre il corpo principale sarà nei tipici Soul Metal Red, nel Polymetal Grey e nel bianco perlato ad effetto ceramica. Quest’ultima tinta sarà disponibile anche in monotono. L’altra caratteristica distintiva è l’apertura delle portiere senza montante centrale, con le posteriori che si aprono al contrario, come quelle della RX-8, ultima Mazda di serie con motore rotativo, una delle bandiere tecniche della casa di Hiroshima.

L’abitacolo ha lo stile delle ultime Mazda, ma con diverse novità come il tunnel sospeso, l’inserimento di un secondo schermo al centro della plancia, che incorpora anche i comandi della climatizzazione e sfioramento. Sulle portiere c’è un rivestimento derivato ricavato dalle bottiglie di plastica, i sedili si possono avere in finta pelle vegana (trattata con acqua invece che con solventi) o in un mix di pelle e tessuto riciclato per il 20% mentre per le maniglie di chiusura delle portiere e i due vassoi portaoggetti centrali è stato utilizzato il sughero. Anche in questo caso si tratta di un omaggio alla tradizione: la Mazda infatti nasce nel 1920 come Toyo Cork Kogyo Co. Ltd., azienda che lavorava il sughero (“cork” in inglese).

Lo spazio interno appare equivalente a quello della CX-30 e, anche se non ce lo mostrano, ci assicurano che la capacità del bagagliaio (430 litri) è rimasta identica. Cambia invece la forma del sedile posteriore che è leggermente incurvata per l’accessibilità, favorita dall’assenza del montante. Rispetto ai modelli in listino, la dotazione per i sistemi di assistenza alla guida sarà ancora migliorata: la MX-30 avrà in più il sistema di mantenimento che mantiene la corsia anche senza linee di demarcazione e la frenata automatica che interviene anche agli incroci. Il GVC , che mantiene l’equilibrio dinamico tra i due assali, avrà un’azione più veloce e precisa grazie al motore elettrico.

La batteria è sistemata nella parte posteriore del pavimento, ha un’altezza ridotta, nessun impatto sia sull’abitabilità sia sul bagagliaio ed è raffreddata con lo stesso impianto che regola la temperatura dell’abitacolo. È formata da 16 moduli composti da 12 celle prismatiche ciascuna fornite dalla Panasonic, ha una tensione di 355 Volt e si ricarica a 6,6 kW in corrente alternata e fino a 50 kW in corrente continua. Il motore sincrono, prodotto dalla Hitachi, ha 105 kW e 265 Nm, è montato su supporti più rigidi del 60%. Ancora poco si sa delle versione range extender. Da decidere infatti sono infatti sia la grandezza e il posizionamento del serbatoio, sia la cilindrata del piccolo monorotore che avrà una potenza compresa tra 10 e 17 kW.

Anche i dati omologativi fondamentali sono ancora in via di definizione. Nel frattempo è partita la prevendita con la versione Launch Edition che costa 34.900 euro (senza incentivi) ed è prenotabile versando 1.000 euro. Sarà in Ceramic White monotinta e, oltre ad avere una dotazione completa, avrà in omaggio una wallbox da 7,4 kW, ma si sta pensando anche a offrire, per chi l’avesse già a casa o non potesse installarla, anche ad un bonus di energia di valore equivalente. La batteria sarà garantita per 8 anni o 160.000 km. Finora, le prenotazioni sono state 10 e le prime consegne ci saranno a settembre.

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Giovedì 19 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 22-12-2019 17:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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