La Megane Sporter E-Tech Plug-in Hybrid

Megane Sporter E-Tech Plug-in Hybrid, un concentrato d'innovazione dal cuore ecologico per la familiare Renault

di Sergio Troise
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ROMA - Quando Luca de Meo, il manager italiano cresciuto alla scuola di Marchionne e affermatosi ai vertici del Gruppo Volkswagen si è insediato, l’estate scorsa, al comando di Renault Group, non ha avuto esitazioni nel compiacersi di aver trovato, nelle memorie dei computer aziendali, materiali preziosissimi, al punto da esclamare, senza tanti giri di parole: “Abbiamo in casa una pepita”. Si riferiva alla tecnologia ibrida E-Tech: un concentrato d’innovazione frutto delle attività di ricerca e sviluppo degli ingegneri francesi, ma anche delle sperimentazioni fatte in Formula 1, dove la tecnologia ibrida, com’è noto, è presente dal 2014. Sono ben 150 i brevetti che hanno assicurato a Renault una leadership indiscussa nel campo, ed è su queste basi che l’azienda della losanga ha programmato l’elettrificazione totale della gamma entro il 2022.

Nel corso del 2021 è atteso il Suv-coupé Arcana, più in là dovrebbe arrivare l’e-Vision, avveniristico Suv a zero emissioni. Intanto la Casa francese si gode la leadership della Zoe, auto elettrica più venduta, e lancia sul mercato la Megane Sporter E-Tech Plug-in Hybrid, versione wagon (unica superstite della gamma) della media di segmento C che utilizza la medesima tecnologia di Captur. Il gruppo motopropulsore è costituito dunque da tre motori, che lavorano assieme o separatamente: la prima unità elettrica da 67 cv, integrata al cambio, avvia sempre l’auto alla partenza trasmettendo il moto alle ruote anteriori; l’altra da 34 cv fa da motorino d’avviamento, da generatore e da sincronizzatore delle 4 marce. Innovativo il cambio robotizzato Multi-Mode, privo di frizione e sincronizzatori. Funziona un po’ come un CVT, ma con un minore effetto trascinamento. Sono previste 15 combinazioni di funzionamento, tra cui quella che prevede l’apporto di tutte le unità per ottenere la massima potenza, oppure quella in cui l’aspirato 1.6 gira per caricare la batteria da 9,8 kWh, o ancora quella che vede il motore elettrico principale muovere in autonomia le ruote anteriori.

Attraverso i comandi virtuali nello schermo a centro plancia, o anche con un tasto fisico nel tunnel centrale, è possibile impostare una delle tre modalità di guida previste: la Pure, che fa marciare la vettura esclusivamente in elettrico fino a 135 km/h; la My Sense, che mette il sistema ibrido in condizione di far funzionare insieme il motore termico e gli elettrici, per limitare il consumo di carburante; la Sport, per ottenere le massime prestazioni. C’è inoltre la modalità E-Save, che permette di conservare una riserva di ricarica (almeno il 40%) per passare alla guida full electric al momento desiderato (per esempio, per entrare in una ZTL).

Alle colonnine da 22 KWh (le più diffuse) il tempo richiesto per la ricarica è di 3 ore; 5 ore allacciandosi al cavo per uso domestico. Per fare in modo da ridurre al minimo l’ansia da ricarica è consigliabile una guida attenta, mirata a rigenerare energia: in decelerazione, infatti, il motore elettrico contribuisce alla frenata e può recuperare l’energia in eccedenza per cederla alla batteria; spostando la leva del cambio in posizione B (Brake) si accresce la capacità della rigenerazione e a ogni rilascio dell’acceleratore si sente un forte rallentamento, come se si stesse frenando. Tutto ciò contribuisce a ridurre consumi ed emissioni, fino a medie dichiarate di 1,3 litri per 100 km e 28 gr/km di CO2. L’autonomia in elettrico è di 65 km (50 in città), la velocità massima raggiungibile senza sfruttare il motore termico è di 135 km/h; per l’accelerazione viene dichiarato dalla Casa il tempo di 4,1 secondi sullo 0-50; 6,6 secondi per passare in progressione dagli 80 ai 120 km/h.

La nuova Megane ibrida plug-in è disponibile in due allestimenti, uno orientato al business, l’altro – denominato RS Line – ai privati: si distinguono per pochi dettagli, come i cerchi in lega da 17”, il doppio scarico cromato, gli interni con sellerie in Alcantara, i poggiatesta integrati, gli inserti in carbonio e la pedaliera in alluminio che caratterizzano la versione destinata ai privati. Entrambe adottano nuovi paraurti, fari full led, cruscotto digitale personalizzabile e una serie di optional qualificanti come la selleria in pelle e la disponibilità di 16 sistemi di assistenza alla guida (ADAS), di cui 5 nuovi: cruise control attivo, rilevatore di stanchezza, frenata d’emergenza con riconoscimento dei pedoni, sorveglianza dell’angolo cieco, rilevamento di un ostacolo posteriore.

Dell’ultima generazione, datata 2016, sono state commercializzate in Italia oltre 38.000 unità, poco più del 50% ad aziende, la maggioranza in versione Sporter. Ora la filiazione italiana della casa francese vuole proseguire sulla medesima strada, ma con il “valore aggiunto” della tecnologia ibrida e con l’ambizione di non interrompere il successo delle prime tre generazioni del modello, venduto dal 1995 in 7 milioni di unità.

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Martedì 9 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2021 08:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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