La Mini Countryman ibrida plug-in

Mini Countryman ibrida plug-in, un tocco di giallo nei dettagli griffa l’efficienza

di Giampiero Bottino
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MILANO - Esteticamente, la versione ibrida plug-in della Mini Countryman si distingue dalle motorizzazioni convenzionali per alcuni dettagli specifici che ne evidenziano la diversità e il sistema di propulsione che anticipa il futuro della mobilità. È il giallo il colore distintivo di questi elementi, come la “E” che caratterizza i due scudetti laterali, di cui quello di sinistra nasconde la presa per la ricarica della batteria, piuttosto che le S che appare sulla coda, sulla calandra e sui battitacco.
 

Gialle sono anche l’indicazione di potenza che compare nella strumentazione circolare posizionata sul piantone dello sterzo e l’unità Start/Stop posizionata al centro della barra nella quale, sulla console centrale, sono allineate le tipiche levette Mini che consentono di attivare diverse funzioni della vettura. Una di queste, connotata dal disegno di una spina elettrica e dalla scritta eDrive, permette di attivare delle modalità di guida specifiche per la propulsione ibrida plug-in, che vanno ad affiancare le consuete regolazioni degli assetti raccolte sotto l’etichetta “Mini driving modes”. La levetta in questione offre la scelta sequenziale fra tre differenti modalità di esercizio. Quella standard, denominata Auto eDrive, prevede la guida in modalità esclusivamente elettrica fino alla velocità di 80 km all’ora, attivando oltre tale limite anche il motore termico, per esempio in caso di accelerazioni violente o quando la carica della batteria è inferiore al 7%.

Nella modalità Max-eDrive, invece, si sceglie di marciare ricorrendo al solo motore elettrico fino alla velocità di 125 km all’ora, superati i quali (o in caso di kickdown, cioè l’affondo sul pedale dell’acceleratore che consente di emulare con una trasmissione automatica la scalata tipica dei cambi manuali) la propulsione viene affidata al motore a benzina.
 

 

Si può anche selezionare, sempre agendo sulla levetta in modo sequenziale, la modalità Save Battery. In questo caso, a spingere la vettura è soltanto il motore a combustione interna, il che consente di preservare il livello di carica della batteria, o riportarle se serve al 90 per cento attingendo al generatore del motorino d’avviamento. In tal modo resta quasi intatta l’autonomia elettrica, il che può rivelarsi molto utile qualora si preveda di affrontare una situazione che richieda un prolungato ricorso alla marcia a emissioni zero. Infine, quando il navigatore è operativo, il sistema di gestione della strategia ibrida esamina i dati del percorso e gestisce la collaborazione tra i due motori in modo da ottimizzare l’utilizzo delle capacità energetiche della batteria.
 

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Giovedì 24 Agosto 2017 - Ultimo aggiornamento: 21:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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