La nuova Mini Countryman ibrida plug-in

Mini, la Countryman ancora più ecologica e prestazionale con il powertrain plug-in hybrid da 220 cv

di Sergio Troise
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ROMA - Quando i progettisti del BMW Group si mettono al lavoro sul marchio MINI sanno bene che c’è un’esigenza imprescindibile da rispettare: il comportamento dinamico dell’auto deve salvaguardare il go-kart feeling, ovvero la capacità dell’auto di regalare divertimento di guida. Sterzo diretto, agilità, controllo di rollio e beccheggio sono “regole” inviolabili. Erano le qualità salienti della Mini storica, quella che consentì a Paddy Hopkirk di vincere il Rally di Montecarlo del 1964, conquistando la simpatia (ma forse sarebbe meglio dire l’amore incondizionato) di milioni di appassionati della più impertinente delle city car della storia. E sono ancora queste le qualità delle MINI di nuova generazione: macchine agili e divertenti da guidare, ancorché più grandi, più capienti, più pesanti.

Pur partendo dal medesimo pianale della BMW X2, la “regola” del go-kart feeling è stata rispettata, dunque, anche per la nuova Countryman, che della gamma MINI è decisamente la più lontana dal modello d’origine: misura 4,30 metri, ha 4 porte, 5 posti, un vano bagagli molto capiente (da 405 a 1275 litri), è piuttosto alta da terra e nelle versioni più potenti e sofisticate, come l’ibrida plug-in, arriva a pesare la bellezza di 200 kg più delle altre. Eppure, alla prova della strada, assicura un comportamento dinamico in linea con la tradizione del marchio. Certo, su certe prestazioni influiscono i materiali, l’elettronica e soluzioni hi-tech come il sistema di trazione integrale ALL4. Ma se a tutto ciò aggiungiamo le virtù di una motorizzazione ecologica, capace di contenere i consumi a 1,7 litri per 100 km e le emissioni di CO2 a 40 gr/km, si avrà chiaro il quadro di un’auto di assoluta avanguardia, in cui la componente elettrica da 88 cv si integra magnificamente con il tradizionale motore 3 cilindri 1.5 benzina turbo da 136 cv (collegato alle ruote anteriori), per un totale dichiarato di 220 cv.

L’autonomia nella marcia full-electric è di 61 km, ma si può scegliere tra tre modalità di guida specifiche per questa versione: Auto eDrive (si possono toccare gli 80 km/h prima che il motore termico si avvii); Max eDrive (135 km/h la velocità massima raggiungibile a emissioni zero) e Save Battery (la carica della batteria non viene intaccata per poterla sfruttare in un secondo momento, magari in una Ztl). Quanto al sistema di ricarica della batteria agli ioni di litio, richiede 180 minuti a una colonnina da 3,6 kW, poco più di tre ore utilizzando una normale presa domestica.

Detto del modello più ecologico, vale la pena ricordare che la gamma Countryman è molto ricca e prevede anche versioni a 2 e 4 ruote motrici, cambi manuali o automatici e allestimenti molto diversificati. Tra i benzina, si parte dalla One 1.5 da 102 cv, per salire alla 1.5 da 136 cv e alla Cooper S 2.0 da 178 cv (tranne la versione d'ingresso, tutte anche con l'opzione ALL4). Sono Diesel la One D 1.5 da 116 cv, la Cooper D 2.0 da 150 cv (cambio automatico a 8 rapporti per la versione 4WD) e la Cooper SD 2.0 da 190 cv.

Un test drive in Val d'Aosta (compreso un percorso off-road che ha esaltato l'efficienza consolidata delle 4 ruote motrici e la praticità della maggiore altezza da terra) ha confermato le qualità di questa Mini “per famiglia”. Go-kart feeling a parte, la marcia in autostrada svela la solidità del crossover tedesco, rendendo i trasferimenti un piacere. E i consumi – circa 7 litri per 100 km senza spingere a fondo - sono nella norma, se non proprio da record. Se poi si vuole provare anche l’ebbrezza della velocità (magari su un’autostrada tedesca, senza limiti) la versione con motore 2 litri biturbo da 178 cv/280 Nm raggiunge i 224 km/h e regala sensazioni da autentica sportiva.

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Martedì 2 Febbraio 2021 - Ultimo aggiornamento: 03-02-2021 15:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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