Ecco l esemplare finale uscito dalla linea di produzione: una 911 Speedster destinata al mercato statunitense

Porsche, prodotta l’ultima 911 della generazione 991. Nel 2020 la 992 anche ibrida plug-in

di Sergio Troise
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STOCCARDA - Più o meno in sordina, molte auto assai note sono uscite di produzione nella parte finale del 2019. Tra queste la Fiat Punto, la Ford Ka, la Beetle di Volkswagen: giunte a fine ciclo, non avranno un seguito, ovvero non saranno sostituite da modelli nuovi che ne aggiornino lo stile e i contenuti, dando una interpretazione moderna alla loro storia. Esattamente il contrario di quanto avviene abitualmente in casa Porsche, dove la serie 991 della mitica 911, la sportiva entrata in produzione nel lontanissimo 1963 per sostituire la 356 voluta da Ferdinand Porsche in persona, è stata sostituita dalla 992 prim’ancora che l’ultimo esemplare uscisse dalle linee di produzione di Zuffenhausen.
 

 

Mentre l’erede contrassegnata dalla sigla 992 è già da tempo in listino, l’ultima Porsche 911 della serie 991 è stata sfornata infatti il 19 dicembre dalla storica fabbrica tedesca. E’ l’esemplare 1948, ovvero l’ultimo della serie limitata della Speedster, gioiello decappottabile (con apertura/chiusura manuale), 2 posti secchi, dotato di motore 4.0 litri aspirato da 510 cavalli e capace di 310 km/h, proposto ad un prezzo non troppo distante dai 280.000 euro. Attenzione però: l’ultima Speedster su base 991 non è stata assegnata ad un cliente, ma destinata al museo Porsche, dove andrà a tenere compagnia all’antenata 356 N. 1 Roadster del 1948.

L’annuncio del definitivo fine ciclo della serie 991 è stato dato prima di Natale dalla Porsche, che ha voluto enfatizzare l’evento definendo l’ultima serie come “la generazione più rivoluzionaria della serie 911” e rammentando che è stata quella di maggior successo, con 233.540 unità prodotte. “Il successo della serie 991 mi riempie d’orgoglio e mandarla in pensione mi dà una certa tristezza – ha detto Michael Steiner, responsabile ricerca e sviluppo di Porsche. “Dopo il successo delle prime 911 che presero il posto della 356 – ha aggiunto – è stata la generazione 991 a stabilire nuovi standard per quanto riguarda prestazioni, maneggevolezza ed efficienza.”
 

Lo sviluppo, come ben noto a tutti gli appassionati del marchio Porsche, ha interessato progressivamente tutti i modelli a partire dal 2011, l’anno che ha segnato uno dei maggiori salti evolutivi nella storia della 911. Circa il 90 per cento di tutti i componenti era stato infatti riprogettato o sottoposto a sostanziale sviluppo e, grazie a una carrozzeria leggera realizzata con un innovativo materiale in alluminio e acciaio, per la prima volta una nuova 911 pesava meno del modello precedente. Il telaio, che vantava un passo maggiorato di 100 mm, poteva essere equipaggiato su richiesta con il nuovo sistema di stabilizzazione elettromeccanica del rollio PDCC (Porsche Dynamic Chassis Control) e stabiliva nuovi parametri quanto a dinamica di guida.

In seguito sono arrivati continui aggiornamenti, tutti rivolti ad ottimizzare lo stile, l’aerodinamica, le prestazioni, il comportamento stradale e la potenza del motore, fino agli estremi delle serie speciali di GT3 adatte indifferentemente alla pista e alla strada e capaci di raggiungere potenze dell’ordine di 700 cavalli.

Come le sue progenitrici, anche l’ultima Speedster prodotta si è distinta dunque per l’aspetto personalizzato (a richiesta si potevano richiedere anche i numeri sulle fiancate e sul cofano) e, soprattutto, per la struttura leggera, l’efficienza, la purezza e il piacere di guida, il tutto garantito da un telaio sportivo altamente prestazionale, dal motore 4 litri aspirato e dal cambio manuale a sei velocità.
 

 

Il tempo ci dirà se ci sarà una versione Roadster anche della 992, che nel frattempo ha già preso il posto della 991 nel listino Porsche, con le prime unità commercializzate dopo l’anteprima del novembre scorso a Los Angeles. Costruita in alluminio e allargata di 45 mm rispetto alla 991, la Porsche di ultima generazione è un’auto rinnovata nello stile e nella meccanica, ma rispetta gli stilemi che ne hanno fatto un’icona e non tradisce il tradizionale schema del motore 3.0 litri 6 cilindri boxer posizionato nella parte posteriore, con possibilità di trazione su 2 o 4 ruote e potenza declinata in 370, 385 e 450 cavalli. Forti elementi di novità si fanno apprezzare negli interni, con l’abbandono della classica strumentazione a 5 elementi circolari e l’adozione di un cruscotto completamente digitale costituito da due display da 7 pollici e un contagiri analogico al centro. In arrivo c’è ora una versione più potente, che dovrebbe utilizzare un 6 cilindri boxer turbo da 3,8 litri capace di erogare 600 cv nella versione base e 630 nella Turbo S. In un secondo momento dovrebbero arrivare anche versioni elettrificate, che con ogni probabilità utilizzeranno il sistema ibrido plug-in già sperimentato sulla Panamera.

 

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Martedì 24 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 27-12-2019 16:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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