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TARRAGONA - La possibilità di utilizzare le straordinarie risorse tecnologiche del primo gruppo automobilistico mondiale è certamente una carta importante da giocare, ma non è detto che l’accesso sia automatico. Lo ricorda Matthias Rabe, il vicepresidente esecutivo della casa spagnola responsabile R&S: «Certamente siamo liberi di acquisire le tecnologie del gruppo che riteniamo funzionali per i nostri prodotti, ma lo possiamo fare soltanto dimostrando di avere dei piani di business convincenti».
Evidentemente, i piani presentati dalla gestione de Meo-Rabe convincenti lo sono stati, almeno a giudicare dalle risorse di cui dispone la Tarraco, intenzionata a inserirsi nel segmento dei Suv di taglia «large» senza complessi di inferiorità nei confronti di nessun concorrente, neppure di quelli che appartengono al mondo premium.
Un ventaglio di tecnologie evolute supporta tutte le funzionalità della vettura, da quelle dinamiche che trovano espressione nella regolazione dinamica dell’assetto Dcc (Dynamic chassis control) il cui apporto è fondamentale per garantire il miglior equilibrio tra la guida sportiva e quella rilassata delle lunghe percorrenze, agli irrinunciaibli dispositivi di connettività e assistenza alla guida. Di serie su tutte le versioni sono, per esempio, i sistemi di mantenimento attivo sia laterale, con correzione di rotta in caso di abbandono involontario delle corsia di marcia, sia frontale, con frenata automatica d’emergenza e rilevamento della presenza di pedoni e ciclisti. A richiesta si possono poi avere, tra l’altro, il monitoraggio dell’angolo cieco, il riconoscimento della segnaletica stradale, l’assistenza alla marcia in colonna e il cruise control adattativo che mantiente automaticamente la distanza dal veicolo che precede.
A portare i livelli di sicurezza a standard nuovi per la marca spagnolai concorrono altri sistemi come l’eCall, cioè la chiamata automatica d’emergenza, i dispositivi di assistenza preventiva che intervengono in caso di un impatto ritenuto inevitabile e il Rollover Detection che valuta il rischio di ribaltamento laterale della vettura, rivelandosi particolarmente utile nei passaggi off-road più impegnativi. Nel caso di Tarraco la connettività e la condivisione, che la visione Seat inserisce tra i presupposti fondamentali nella costruzione della mobilità del futuro, trovano espressione nella stessa genesi del nome che è stato scelto, e poi ratificato, da una votazione online che ha coinvolto gli oltre 140.000 «navigatori» che hanno partecipato alla fase finale del progetto #SeatSeeking name.
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