Il nuovo Volkswagen Amarok

Volkswagen Amarok, un pick-up dal sapore premium. Al vertice il V6 bi-turbo 3.0 da 250 cv

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

Un veicolo pensato per soddisfare soprattutto le esigenze di trasporto leggero di una clientela professionale deve essere per forza spartano, se non addirittura povero? Assolutamente no. Questa la risposta inequivocabile della divisione Veicoli commerciali del brand Volkswagen. Un’affermazione che la nuova generazione dell’Amarok conferma con contenuti tecnologici e scelte stilistiche caratterizzati da inequivocabili richiami al mondo premium.

Cresciuto di 10 cm in lunghezza (ora attestata a 5,35 metri) e in misura ancora più abbondante nel passo – 3.270 mm contro i 3.097 del modello uscente – il nuovo pick-up i presenta con un look di grande impatto, nel quale l’imponenza delle dimensioni si accompagna all’aggressiva eleganza delle linee ampiamente rivisitate «con interventi significativi finalizzati a renderne ancora più espressivo e possente l’aspetto», per citare le parole di Albert Kirzinger, responsabile Design di Volkswagen Veicoli Commerciali.

Il gap tra l’aumento del passo e quello della lunghezza totale si traduce in una migliore abitabilità per gli occupanti dei tre sedili posteriori previsti nel caso della versione “Double cab” a 4 porte e cinque posti. Un altro vantaggio può essere correlato alla riduzione degli sbalzi che favorisce la disinvoltura con cui l’Amarok può affrontare passaggi off-road particolarmente impegnativi.

A offrire la sensazione più immediatamente percepibile della “evoluzione della specie” provvede il frontale nel quale spiccano gli elementi trasversali della calandra nei quali si integrano, creando un insieme equilibrato e inconfondibile, i sottili fari a Led che a richiesta possono essere sostituiti con i più sofisticati proiettori Led Matrix IQ.Light che contribuiscono a enfatizzare il carattere hi-tech della vettura. 

Sotto queste strisce cromate, il nuovo Amarok offre un primo assaggio delle sue possibilità di personalizzazione proponendo, a seconda delle versioni, due differenti disegni della mascherina del radiatore: quello con le modanature cromate ad andamento orizzontale e quello a forma di X riservato ai due allestimenti superiori di pari livello denominati PanAmericana, dallo spiccato carattere off-road, e Aventura più orientato all’impiego stradale.

Progettato e disegnato in Germania e Australia, costruito in Sud Africa, il nuovo pick-up raccoglie l’eredità dell’omonimo predecessore che ha saputo conquistare più di 830.000 clienti tra Europa, Sud America, Sud Africa e Oceania e gioca la carta dei miglioramenti non solo per quanto riguarda gli aspetti estetici, ma anche quelli funzionali più appetibili per la clientela professionale. 

È aumentato, per esempio, il carico utile che nel cambio di generazione è passato da 1 a 1,16 tonn, mentre la capacità di traino fino a 3,5 tonnellate può essere sfruttata al meglio – e adattata alle esigenze di diverse tipologie di clienti – grazie al maggior numero di combinazioni disponibili tra motori e cambi. Interessante anche la possibilità di caricare fino a 350 kg sul tetto, che diventa così la base ideale sulla quale montare in sicurezza una tenda in occasione di qualche “pernottamento” particolarmente avventuroso.

Sempre restando al campo dell’utilizzo professionale, un’altra carta vincente del nuovo Amarok “double cab” è lo spazio generoso tra i passaruota che consente di collocare trasversalmente nel cassone un euro-pallet, bloccandolo con gli anelli di fissaggio ciascuno dei quali può sopportare fino a 500 kg. I pallet possono essere addirittura due nel caso del Single-cab a due porte e due posti. Il capiente vano di carico può a richiesta essere protetto da una saracinesca scorrevole a gestione elettrica la cui apertura e chiusura può essere azionata dal cassone stesso, dall’abitacolo e a distanza tramite lo smartphone.

È migliorata sensibilmente – da 500 a 800 mm – la capacità di guado, preziosa soprattutto laddove la cui rete stradale non è paragonabile a quella dell’Europa e del Nord America. In molti di questi Paesi, tra l’altro, è di serie la trazione integrale – permanente o inseribile – che invece rientra nel catalogo degli optional laddove la rete stradale è più sviluppata.

A confermare la più articolata facoltà di scelta offerta ai clienti in fatto di motori e cambi provvede la gamma delle combinazioni disponibili, decisamente più ricca rispetto alla generazione precedente. Ne fanno infatti parte cinque propulsori – quattro turbodiesel e un turbo a benzina – tutti accreditati di elevati livelli di efficienza e di coppia.

Alla base c’è il 2.0 Tdi da 150 cv o 170 cv al quale si affianca il bi-turbo che a seconda dei mercati di commercializzazione è in grado di erogare 204 o 209 cv. Al vertice dell’offerta a gasolio troviamo il V6 bi-turbo 3.0 da 241 o 250 cv, mentre laddove la motorizzazione a benzina gode di ampi consensi anche da parte della clientela professionale è disponibile il 2.3 turbo da 302 cv, il più potente del lotto.

A partire dalla potenza di 209 cv è di serie è il nuovo cambio automatico a 10 rapporti (rispetto alle 8 marce del precedente) che invece è un’opzione nel caso del Tdi da 204 cv. Un automatico a 6 rapporti e un manuale a 5 o 6 marce sono invece gli abbinamenti previsti per le motorizzazioni più “basic”.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 23 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 25-11-2022 14:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti