Le Volvo XC60 e 90

Volvo ibride e plug-in, l’evoluzione ecologica della Casa svedese

di Sergio Troise
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BOLOGNA - Una volta dicevi Volvo e il pensiero correva alle auto più robuste e sicure del mercato, le prime ad adottare le cinture di sicurezza, la prime a privilegiare la qualità e la salvaguardia della vita a bordo. Oggi è ancora così, ma nei progetti della Casa svedese (di proprietà del colosso cinese Geely) è subentrato un valore aggiunto imposto dai tempi che cambiano: l’elettrificazione, ovvero la capacità di costruire automobili in grado di abbattere le emissioni nocive sfruttando la tecnologia ibrida (mild-hybrid e plug-in) o addirittura full electric. E’ questa, infatti, la strada intrapresa per uniformarsi alle regole imposte dal rispetto dell’ambiente e per farsi trovare pronti alle scadenze del 2021, quando sarà obbligatorio per tutte le case automobilistiche contenere la produzione di CO2 a 95 gr/km. Partita già da tempo (nel 2012 Volvo presentò l’ibrida con motorizzazione diesel-elettrica V60 D6 Twin Engine; nel 2014 arrivò la nuova XC90 con il motore T8 Twin Engine plug-in hybrid a benzina da 407 cv e 49 g/km di CO2) la strategia di elettrificazione della Casa svedese è stata riconosciuta nel 2017 dalla Conferenza delle Nazioni Unite, dinanzi alla quale il presidente Hakan Samuelsson s’è impegnato a produrre un milione di auto elettrificate entro il 2025.

Il 16 ottobre prossimo verrà svelata la prima Volvo totalmente elettrica, la nuova XC40, che verrà commercializzata nel 2020 e della quale sono state fornite per ora anticipazioni incentrate sul valore fondamentale dell’accoppiata “emissioni zero e sicurezza al top”. In attesa della prima full electric, procede spedito lo sviluppo della gamma, che già oggi prevede versioni mild hybrid e hybrid plug-in per tutti i modelli di ultima generazione. Ma sebbene la diffusione delle auto ibride sia in crescita costante, c’è ancora scarsa conoscenza della rivoluzione tecnologica in atto: tra gli automobilisti non mancano dubbi e incertezze legate alla scelta dell’auto da acquistare e diffusa è l’ignoranza in materia (purtroppo anche tra venditori di professione). Per questo in casa Volvo non perdono occasione per rammentare che i due tipi di elettrificazione sono molto diversi tra loro: nel corso di un evento organizzato a Bologna, nella sede di Volvo Italia, è stato dunque ricordato che “le ibride plug-in dispongono di due motori, uno termico montato all’avantreno, l’altro elettrico, montato dietro; è stato sottolineato che sono veicoli capaci di muoversi anche a emissioni zero (solo in modalità elettrica e per un chilometraggio limitato) e hanno la possibilità di accumulare energia a una presa di corrente”.
Grande innovazione
La tecnologia mild hybrid è progettata invece soltanto per ridurre il carico del motore e i consumi. A differenza di una ibrida plug-in, la mild hybrid non può funzionare in modalità solo elettrica e non può essere ricaricata a una presa di corrente: l’energia viene accumulata tramite un processo di rigenerazione che avviene in rilascio e in frenata. Oggi tutte le Volvo di ultima generazione sono disponibili nelle varianti hybrid plug-in, tranne XC90 e XC60, che sono mild hybrid. In seguito, ovvero tra 2020 e 2021 saranno tutte disponibili nelle due varianti, plug-in e mild-hybrid. E già nel 2020, come detto, verrà lanciata la XC40 Full Electric, auto con un solo motore a emissioni zero e con batteria ricaricabile a una presa di corrente. Per portare avanti questo processo incentrato sull’innovazione, in casa Volvo si è lavorato intensamente sulle batterie e sui motori da queste alimentati. E in questa ottica sono stati raggiunti accordi di collaborazione e joint ventures, come quelli firmati con CATL e LG Chem per la fornitura di batterie agli ioni di litio. E’ stata acquisita inoltre una partecipazione nella società americana FreeWire Technologies, specializzata in sistemi di ricarica rapida. Tutto ciò ha richiesto un aggiornamento anche della base telaistica su cui poggia la meccanica. E proprio in questa ottica sono nati SPA2 e CMA, pianali modulari adattabili a diversi modelli e, soprattutto, predisposti per fare da base ad auto elettrificate.
Nuove tecnologie
Ma non è tutto: i piani che Volvo sta sviluppando nell’ambito del progetto di elettrificazione comportano anche aggiornamenti e introduzione di nuove tecnologie. Tra queste spicca il sistema Brake by Wire, che consente di incrementare il recupero dell’energia frenante, essenziale per le auto mild hybrid. Sui motori a benzina è stato introdotto invece l’E-Charger, che sostituisce la sovralimentazione elettronica, in modo da ridurre i consumi (e la rumorosità). Inutile dire del perfezionamento dello stop&start, immancabile su auto di questo tipo, e in grado di funzionare con tempi di reazione e silenziosità in passato inimmaginabili.
Ma come risponde il mercato a questa ondata di novità che sta rivoluzionando anche i gusti (e le esigenze) degli automobilisti? I dati ufficiali indicano che nel 2018 Volvo cars ha registrato il quinto record di vendite consecutivo, con 642.253 unità vendute nel mondo (+12,4%) e che il trend è proseguito nel 2019, con il primo semestre chiuso a 317.630 unità vendute (+7,3%).
 

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Martedì 3 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 04-12-2019 11:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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