La puripremiata Volvo XC40

Volvo show, grazie agli Sport Utility della serie XC un successo tutto svedese

di Sergio Troise
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CATANIA - In Italia, quando si parla degli svedesi, il pensiero corre veloce all’exploit della loro nazionale di calcio, che ha eliminato l’Italia dai Mondiali lasciandoci un’eredità di scorno e polemiche senza fine. In alternativa, dici Svezia e pensi a Ikea, la catena di magazzini che propone soluzioni pratiche e a buon mercato per l’arredamento delle nostre case e dei nostri uffici. Raramente il pensiero va alle automobili. E invece il Made in Sweden dell’automotive, incarnato dalla Volvo, merita attenzione. E anche rispetto e ammirazione. Rappresenta infatti un caso singolare di politica industriale, l’esempio concreto di quanto bene si possa fare sfruttando l’integrazione tra capacità d’investimento cinesi e capacità progettuali, ingegneristiche e produttive europee.

Dei risultati commerciali, dei bilanci e dei modelli di ultima generazione premiati dal mercato e dalle giurie dei concorsi più prestigiosi leggete altrove. Qui ci piace ricordare che cosa accadde nel 2009, quando il colosso americano Ford decise di mollare la proprietà dell’azienda svedese cedendola ai cinesi della Geely. Le vendite erano calate fino alla soglia insostenibile di 334.808 unità/anno e non c’erano, secondo i proprietari americani, le condizioni per una ripresa. Il 2 agosto del 2010 venne conclusa quindi la trattativa con Li Shufu, ingegnere con la passione per la poesia recentemente tornato all’attenzione delle cronache per aver acquisito nientemeno che il 9,7% delle azioni Daimler-Mercedes al costo di oltre 7 miliardi di euro. L’imprenditore cinese, al quale Forbes attribuisce oggi un patrimonio di 16,7 miliardi di dollari, non batté ciglio di fronte alle condizioni imposte dagli americani e s’impegnò a versare 2 miliardi di dollari per acquisire Volvo. Stupore, dubbi, incertezze attraversarono l’Europa intera.

Ma la prima dichiarazione del signor Li Shufu fu molto rassicurante. “Oggi – disse - è un giorno storico per Geely, che è assolutamente orgogliosa di aver acquisito Volvo Cars. Questo celebre brand svedese di auto di lusso resterà fedele ai suoi valori in tema di sicurezza, qualità, rispetto per l’ambiente e moderno design scandinavo, rafforzandosi in mercati già conosciuti come quello europeo e quello nordamericano e al tempo stesso espandendosi a conquistare nuovi territori in Cina e in altri Paesi emergenti”.Lungi da lui l’idea d’intrigarsi di questioni poco conosciute, il manager cinese nominò Stefan Jacoby, Ceo di Volkswagen America, presidente e Ceo di Volvo Cars e gli affidò la missione del rilancio. Fu l’inizio di una straordinaria escalation, con le vendite globali che nel 2014 risalirono a 465.866 unità, nel 2015 a 503.127, nel 2016 a 534.332 e nel 2017 a 571.577. Un record dopo l’altro, con utili in costante crescita e immancabili investimenti in attività di ricerca e sviluppo mirate al miglioramento della sicurezza (Volvo si è impegnata ad azzerare il numero di morti e feriti entro il 2020) e alla riduzione delle emissioni inquinanti. Dal 2014 al 2018 Volvo è diventato il brand con il tasso di crescita più alto nel mondo dell’auto, e con 9 nuovi modelli in 4 anni può vantare oggi una gamma all’avanguardia per lo stile e l’innovazione tecnologica

A capo dell’azienda c’è dall’ottobre del 2012 lo svedese Hakan Samuelsson, “un visionario che ama la concretezza”, com’è stato definito dagli esperti che a marzo scorso, al Salone di Ginevra, lo hanno eletto “personaggio automotive dell’anno 2018”. Un riconoscimento che è andato a sommarsi all’assegnazione del Premio Auto dell’anno attribuito alla Volvo XC40, primo prodotto della casa svedese a fregiarsi dell’ambitissimo riconoscimento. Persona schiva, raramente sotto i riflettori, Samuelsson è il manager che ha pilotato l’innovazione Volvo con le piattaforme SPA (Architettura di Prodotto Scalabile dedicata alle auto di grandi dimensioni) e CMA (Compact Modular Architecture per le auto compatte).

Ha introdotto l’elettrificazione impegnandosi, sin dall’aprile 2016, a puntare all’obiettivo di un milione di auto Volvo elettrificate su strada entro il 2025, e per questo a luglio 2017 ha annunciato che dal 2019 tutte le nuove Volvo prevederanno varianti ibride, plug-in e mild-hybrid e che nello stesso anno arriverà anche la prima Volvo full electric a emissioni zero. Grazie a queste scelte sulla mobilità sostenibile, a settembre 2017 la strategia di elettrificazione di Volvo è stata riconosciuta dalla Conferenza dell’ONU. Se non bastasse, Samuelsson ha introdotto anche una rivoluzionaria formula commerciale, tesa a mettere gli utenti in condizione non di acquistare l’auto ma il suo utilizzo, con forme di abbonamento a lungo termine simili a quelle dei telefonini. Inutile dire che in casa Geely sono più che soddisfatti. E lasciano fare. Anzi, rilanciano: presto, in aggiunta agli storici impianti produttivi di Torslanda (Goteborg) e Ghent (Belgio), e ai tre stabilimenti già aperti in Cina, verrà inaugurata, a giugno 2018, una fabbrica Volvo anche negli USA, in South Carolina.

 

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Lunedì 14 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 17:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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