Padova. Il generale Vannacci al deputato Zan durante il dibattito in tv: «Lei come omosessuale non rappresenta la normalità»

Le dichiarazioni del generale a Quarta Repubblica su Rete 4 durante la puntata del 6 maggio

Martedì 7 Maggio 2024 di Silvia Moranduzzo
Screenshot della puntata

PADOVA«Come omosessuale non rappresenta la normalità». Questa la frase detta dal generale Roberto Vannacci, candidato alle Europee con la Lega, all'onorevole Alessandro Zan (Pd) durante l'ultima puntata di Quarta Repubblica, su Rete 4, ieri sera 6 maggio.

Un dibattito che è partito dal tema della disabilità per arrivare all'omosessualità.

E che ha scatenato non poche polemiche, una situazione a cui ormai Vannacci è abituato, fin dall'uscita del suo primo libro "Il mondo al contrario".

Disabilità, Zan: «Quello che dice Vannacci è ripugnante»

«Io vedo un Vannacci che fa la vittima e si lamenta di una mancanza di libertà di espressione quando lui è sempre in tv, in tutti i talk show, per cui non mi sembra che ci sia una limitazione della sua libertà di espressione. Piuttosto io vedo che dice delle cose terribili e poi le ritratta - ha detto Zan - Quello che ha detto sui disabili lo trovo ripugnante. Vannacci è uno che aumenta le barriere culturali: se non ci fossero le persone con disabilità avrebbero le stesse opportunità. Allora basta con questa visione pietistica di dividere i normodotati, come dice lui, con le persone deboli con disabilità, le persone con disabilità non sono deboli anzi, si può imparare moltissimo dalle persone con disabilità».

Vannacci: «Gli omosessuali non sono normali»

E poi si arriva alla questione omosessualità. Zan è stato il primo relatore della legge, affossata dal centrodestra in Parlamento, sulla omotransfobia che mirava a punire tutti quei comportamenti omofobi. «Per Vannacci le persone omosessuali non sono normali - sono le parole dell'onorevole - Ha dichiarato che se avesse un figlio gay lo reindirizzerebbe all'eterosessualità. É come se mio padre, che purtroppo non c'è più, decidesse di "curarmi" perché sono gay. Allora abbia il coraggio di dirlo, per lei Vannacci io che sono gay sono normale?».

Pronta la risposta del generale: «Ma certo che lo dico, l'ho sempre detto. Lei come omosessuale non rappresenta la normalità, ho già spiegato cosa significa la normalità».

A quel punto Zan gli chiede: «Quindi dovrei curarmi?».

E Vannacci inizia a spazientirsi: «Lei continua a travisare le mie parole e ha atteggiamenti maleducati perché mi sta interrompendo».

Ma Zan non molla il punto e prosegue: «Questa non è solo un'offesa ma un atteggiamento che è fuori dalla nostra Costituzione, che dice che tutti i cittadini hanno gli stessi diritti. Lei è un generale che ha giurato sulla Costituzione».

Vannacci gli risponde: «Se io avessi detto "cari omosessuali siete eccezionali" avrei detto la stessa identica cosa. Studi nel vocabolario la voce "normalità". Tra l'altro gli stessi omosessuali si definiscono non normali perché la definizione universalmente accettata di omosessualità è di variante non patologica dell'orientamento sessuale».

Qui il dibattito completo

Solidarietà a Zan

«Solidarizzo con Alessandro Zan e con tutti coloro che si sono sentiti feriti dalle parole del candidato della Lega alle Europee Roberto Vannacci. Questi, ieri sera, durante una trasmissione televisiva nazionale, si è rivolto allo stesso Zan dicendogli che come omosessuale non rappresenta la normalità. Un’aberrazione». Così il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: «Come si permette, lui che dovrebbe essere un uomo delle Istituzioni, di dare patenti di normalità alle persone? La stessa Costituzione fonda le proprie radici sul valore della pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. Sono vicino a Zan – conclude – e a quelli che, ascoltando le incresciose parole di Vannacci, hanno sentito un brivido dietro la schiena. Siamo chiamati all’inclusione, secondo i principi propugnati dalla nostra Carta. Al solito, chi non perde l’occasione per alzare dei muri si qualifica da solo».

Chi è Roberto Vannacci

Classe '68, cresciuto a Ravenna, Vannacci frequenta l'Accademia militare di Modena e la Scuola di applicazione di Torino. Una volta entrato nell'esercito viene coinvolto in diverse operazioni all'estero e il suo nome sale alla ribalta nell'agosto 2023, quando esce il suo primo libro, "Il mondo al contrario". Libro che spingerà l'esercito ad aprire un'inchiesta sul suo contenuto: Vannacci sarà sospeso dal servizio per 11 mesi con stipendio dimezzato. Ed ecco che ora Piemme ha pubblicato la sua seconda opera, "Il coraggio vince", proprio nel momento in cui il generale sbarca in politica candidandosi con la Lega per le europee. Una candidatura che ha creato qualche mal di pancia all'interno del partito, spaccandolo in due tra chi segue il segretario Matteo Salvini, entusiasta di avere in squadra Vannacci, e chi avrebbe preferito non fosse stato candidato. 

Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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