Baby gang, il problema esiste anche in Friuli Venezia Giulia. Il rapporto del Ministero lancia l'allarme su Pordenone

Bandiere di Israele strappate, vandalismi e atti di bullismo. La maggior parte dei responsabili è della seconda generazione

Lunedì 13 Maggio 2024 di Marco Agrusti
Baby gang, il problema esiste anche in Friuli Venezia Giulia. Il rapporto del Ministero lancia l'allarme su Pordenone

Neanche il Friuli Venezia Giulia si salva più. E i cittadini di Pordenone e Udine lo sanno da un po’, senza il bisogno del “bollino” calato dall’alto. Spesso, però, i numeri servono a certificare l’esistenza di un problema e anche a mettere in moto il meccanismo per provare a risolverlo. O quantomeno ad arginarlo. Anche nella nostra regione stanno germogliando le cosiddette baby gang, gruppi di giovani e giovanissimi che si macchiano di atti di vandalismo e di episodi di microcriminalità.

Lo testimonia il rapporto - aggiornato alla seconda metà dell’anno scorso - firmato dal ministero dell’Interno e nel dettaglio dalla Direzione centrale della polizia criminale. 


L’ALLERTA

«Nel biennio 2022-2023 - si legge nel rapporto ministeriale - 73 province italiane hanno registrato sporadiche attività violente o devianti poste in essere da gang giovanili. Dallo studio emerge come le stesse siano presenti nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza nel Centro Nord rispetto al Sud». E tra le province incluse nel sistema d’allarme della polizia criminale ci sono anche Pordenone e Udine. Tra gli episodi, si annoverano ad esempio le azioni che si sono verificate in autunno a Pordenone contro i simboli di Israele (è stato accertato che i responsabili avevano tutti meno di 18 anni) e alcune intemperanze che hanno caratterizzato il centro e l’immediata periferia di Udine. «I dati raccolti hanno evidenziato situazioni di marginalità o disagio socio-economico per molti dei componenti delle gang giovanili», spiegano ancora gli esperti. 


TRATTI DISTINTIVI

Marginalità sociale, condizioni economiche familiari vicine alla povertà relativa, spesso componenti di quella che viene chiamata “seconda generazione”, cioè figli di immigrati ma persone nate in Friuli Venezia Giulia. E hanno tra i 13 e i 24 anni. Ecco il profilo tracciato dal ministero e relativo alla presenza e alla composizione delle baby gang in Friuli Venezia Giulia. «Le minori opportunità, la disoccupazione giovanile e la carenza di modelli positivi potrebbero contribuire alla formazione di tali gruppi», si legge ancora nel rapporto. Secondo il ministero si tratta di «gruppi privi di una struttura definita, prevalentemente dediti ad attività violente o devianti». 


NEL TEMPO

C’è poi l’analisi più approfondita che fa riferimento all’andamento temporale del fenomeno. E i dati in questo caso sono ancora più allarmanti. Tra il 2010 e il 2022 si rilevava un aumento del 15,34% delle segnalazioni di minori. Nei valori annuali il dato riferibile alle segnalazioni di minori italiani è sempre superiore a quello riferibile ai minori stranieri sino al 2021, sebbene la differenza si assottigli progressivamente; nel 2022 e nel 2023, invece, le segnalazioni di minori stranieri rappresentano, rispettivamente, il 52,37% ed il 51,40% del totale. «Il fenomeno - prosegue il rapporto - coinvolge gruppi di giovani che si dedicano a varie forme di vandalismo urbano, inclusi la pittura di graffiti sui muri, atti di bullismo o molestie verso altri coetanei e la distruzione o danneggiamento di monumenti e altre proprietà pubbliche e private. Il bullismo e le molestie verso coetanei, persone fragili o verso persone considerate diverse, attività caratteristica della gran parte delle gang giovanili, riflettono spesso dinamiche di potere disfunzionali e possono avere conseguenze a lungo termine sull’equilibrio e sulla salute mentale e fisica delle vittime».


FRIULI OCCIDENTALE

Il focus nella Destra Tagliamento è ovviamente puntato su Pordenone, dove la situazione è particolarmente evoluta ad esempio nel quartiere di Torre, ma anche in prossimità della stazione ferroviaria e di via Mazzini. Il tutto mentre si indaga ancora sulla maxi-rissa di viale Dante. 

Ultimo aggiornamento: 17:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci