Il ContiSense che sfrutta mescole di gomma elettroconduttrici

ContiSense e ContiAdapt, un passo nel futuro: le due facce del pneumatico intelligente

di Nicola Desiderio
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ARDVAJUR – L’auto del futuro sarà intelligente, ma molti dimenticano che il primo componente per il quale è stato speso questo aggettivo è lo pneumatico il quale rappresenta il punto di contatto tra la vettura e il terreno sfruttandone una piccola superficie per compiere un grande lavoro. Tutti i costruttori hanno dato la loro interpretazione dello “pneumatico intelligente” o “smart tyre”, ma in modi radicalmente diversi, talvolta anche nel tempo per seguire o anticipare gli sviluppi dell’automobile.

ContiSense, sentire tutto direttamente. Continental ha dato una doppia interpretazione dello pneumatico intelligente. Uno si chiama ContiSense e sfrutta mescole di gomma elettroconduttrici, un ossimoro concettuale visto che è risaputo che la gomma è un isolante naturale, ma è quello che stanno studiando gli ingegneri tedeschi per permettere alla vettura di capire quello che accade direttamente sulla superficie di contatto con il terreno e dunque in modo più rapido. Il primo pensiero va alle forature. I primi sistemi sfruttavano le ruote foniche le quali, quando rilevavano l’aumento della velocità della singola ruota, deducevano che lo pneumatico era diminuito di diametro per un calo di pressione. Poi sono arrivati i sensori sulle valvole che trasmettono i dati alla vettura, ma il prossimo passo sarà avvertire direttamente sul battistrada l’apertura di un foro anche piccolo. Il pneumatico “sensibile” può misurare anche meglio la profondità del battistrada, percepire la temperatura e dunque sapere se si sta formando ghiaccio o c’è in atto un surriscaldamento che potrebbe portarne all’esplosione, ma anche raccogliere tutti quei dati sull’aderenza che metterebbero in grado i freni, le sospensioni e anche i controlli di trazione e di stabilità di capire meglio e prima cosa fare per garantire l’aderenza e la sicurezza massime.

Si allarga e si stringe, si gonfia e si sgonfia. L’altra faccia dello pneumatico intelligente si chiama invece ContiAdapt, uno pneumatico capace di cambiare sia la pressione sia il calettamento e dunque ampiezza e forma dell’area di contatto. E tutto questo può avvenire su desiderio del guidatore che oggi seleziona più modalità di guida modificando le caratteristiche della meccanica e del telaio e – un domani – anche degli pneumatici. Se dunque sceglieremo di guidare sportivamente, lo pneumatico si allargherà aumentando la pressione, se si vorrà invece risparmiare carburante si potrà restringere la sezione, se si è sulla neve si potrà diminuire la pressione e così via. Tutto questo grazie ad una serie di micro-compressori integrati nella ruota e ad un cerchio dotato di attuatori. Il primo tema sembra tecnicamente di più facile soluzione – è del resto è stato utilizzato anche su auto da rally, anche se in altra forma – mentre la seconda ha bisogno di più energia. Questo tipo di pneumatico inoltre ha tre zone distinte che si attiverebbero con il variare dell’impronta per adattarsi meglio ai tipi di fondo.

Anche lo pneumatico sarà connesso. Ovviamente, entrambi i concetti possono essere fusi ed integrati realizzando uno pneumatico capace di sentire e reagire attivamente, anticipando e potenziando le contromisure che il veicolo ha per garantire la sicurezza oltre che informare il guidatore, ma non solo: anche lo pneumatico può facilmente entrare nella Internet delle cose interagendo con la rete oltre che alla vettura stessa. Immaginate infatti che all’uscita di una galleria c’è una curva con un’improvvisa colonna d’acqua: l’infrastruttura e le altre vetture lo rilevano attraverso gli pneumatici, lo trasmettono alla Rete e l’informazione arriva agli pneumatici della vettura che sta per sopraggiungere sullo stesso punto e che possono reagire in anticipo per dare la massima sicurezza possibile. Se questa non è intelligenza…

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Domenica 4 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 05-03-2018 10:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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