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Nel 2004 al Motor Show di Bologna un’automobile viene presentata al pubblico, ma non la può toccare: si può osservare solo da uno spioncino: è la Toyota Aygo che irrompe in un segmento – quello delle auto da città – dove tutti i costruttori vogliono esserci. Chi è nato in quell’anno oggi è già maggiorenne e i tempi sono cambiati, molto. Le case fuggono da questa fascia di mercato, e non perché non vi siano persone che hanno bisogno di auto così, ma perché le normative in tema di emissioni e sicurezza le rendono poco sostenibili da produrre. Eppure Toyota ci scommette ancora. Ed ecco allora la Aygo X, evoluzione di una specie che prende i geni delle auto a ruota alta – X sta per crossover e si legge “cross” – e rinuncia a qualsiasi forma di elettrificazione in nome di un altro caposaldo di Toyota: l’accessibilità.
La nuova Aygo X nasce sulla piattaforma GA-B, la stessa di Yaris e Yaris Cross ed è lunga 3,7 metri, ben 235 mm in più rispetto a prima. È larga 1,74 metri (+125 mm) e alta 1,51 (+50 mm), ma soprattutto cambia nelle proporzioni, con parafanghi nettamente più ampi, sottolineati da protezioni in plastica, e ruote (con cerchi da 17” o 18”) il cui diametro misura il 40% dell’altezza della vettura. Il frontale è morbidamente aggressivo mentre la coda è sottolineata dalla verniciatura bitono in nero che avvolge tutto il montante posteriore e, allo stesso tempo, è la parte che si ricollega idealmente di più all’Aygo della precedente era, con le luci verticali (full led come i fari) e il portellone interamente in vetro per un bagagliaio più grande di prima: si va da 231 (+60) a 829 litri. Anche l’abitacolo è un passo avanti per stile, ergonomia e possibilità di personalizzazione, ma non troppo per spazi ed accessibilità, aspetti per i quali i tecnici giapponesi hanno privilegiato più di prima chi siede davanti.
La strumentazione è raccolta e lo schermo a sfioramento del sistema telematico è all’altezza giusta: si può avere da 7, 8 o 9 pollici con aggiornamenti over-the-air, navigazione in cloud, Android Auto e Carplay wireless, servizi vari e possibilità di interagire con l’auto a distanza tramite app. È wireless anche la ricarica per lo smartphone e c’è un bell’impianto audio da 300 Watt. Nettamente migliorata la posizione di guida, quasi da sportiva, il volante di diametro ridotto è quello della Yaris e la visibilità è più ampia grazie ai montanti più arretrati e sottili e ad una linea di cintura bassa. Si vede bene anche dietro e, in ogni caso, ci sono retrocamera e sensori. Volendo, si può avere anche il tetto in tela apribile elettricamente.
La sicurezza è degna di una vettura di classe superiore: oltre alla frenata automatica d’emergenza (anche di notte e agli incroci), ci sono il sensore per l’angolo cieco, il mantenimento della corsia, il cruise control adattivo (ma solo oltre 30 km/h) e l’assistenza all’evitamento dell’ostacolo. Ed è tutto di serie. Per il motore i tecnici giapponesi hanno aggiornato il glorioso 3 cilindri mille da 72 cv la cui unica forma di elettrificazione è lo stop&start.
Ciononostante, Toyota dichiara consumi ed emissioni di CO2 pari a quelli delle concorrenti mild-hybrid, soprattutto con la versione dotata del cambio automatico-sequenziale CVT (4,7 litri/100 km pari a 107 g/km di CO2), disponibile in alternativa alla trasmissione manuale a 5 rapporti, davvero gradevole da manovrare. L’automatico si segnala per il buono spunto, le levette dietro al volante e il contributo di morbidezza che eleva ancora di più il comfort in città dove si apprezzano anche il raggio di sterzata ridotto e il lavoro delle sospensioni. L’Aygo X ha una base tecnica già valida per auto di segmento superiore e questa solidità si avverte chiaramente su strada dove sterzo, tenuta e sensazione di sicurezza vanno ben oltre le prestazioni offerte da un 3 cilindri tagliato per la città, ma senza velleità sportive.
La nuova Toyota Aygo X arriverà nei concessionari a febbraio per essere vista e le consegne inizieranno ad aprile con un listino che parte da 16.500 euro, da scontare di 3mila euro in caso di permuta o rottamazione. Tre gli allestimenti (Active, Trend e Lounge) più il Limited riservato alla fase di lancio. Interessante la formula della “mezza auto” con anticipo di 2.500 euro, la possibilità di personalizzare e variare la rata a piacimento e il valore residuo garantito. Ci sono anche il noleggio a lungo termine di Kinto e l’assicurazione pay per use: si pagano solo i chilometri percorsi (3 centesimi, 4 con la copertura Collision), qualsiasi siano la residenza e la classe di merito, per un minimo di 25 euro e un massimo di 75 euro al mese.
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