La nuova Kia Ceed

Ceed, dinamismo e qualità. Al volante della nuova compatta Kia: eccellente qualità, elevato piacere di guida

di Giorgio Ursicino
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BARCELLONA - Cambia anche il nome, ma questo è solo un dettaglio. Via l’apostrofo e l’iniziale minuscola, la terza generazione di Kia cee’d diventa Ceed. Il pensiero resta rivolto all’Europa, ma le ambizioni crescono ancora. L’obiettivo è alzare il livello, giocare fra le linee, andare a posizionarsi in mezzo ai due grandi blocchi che formano il segmento più importante del mercato continentale. L’approccio è perfettamente in linea con la filosofia della casa orientale vero fiore all’occhiello del gruppo Hyundai, il più antico brand automobilistico coreano (è sul palcoscenico dal 1944) che attualmente vende oltre tre milioni di veicoli in 180 paesi. Fare sempre meglio, fare sempre di più: incrementare la tecnologia, esaltare la qualità, rafforzare le performance, ottimizzare il comfort. L’ambiziosa ricetta è certificata da una garanzia unica che si estende all’intera gamma e accompagna il cliente per sette lunghi anni o 150 mila chilometri. Che Kia guardi in alto lo confermano non solo le origini, ma anche il raffinato lavoro dell’ultimo periodo.

Il grande successo dei Suv, con Sportage seguita da Niro e Stonic, l’autorevolezza di Stinger, decisa a mostrare anche in Europa quello che le grandi berline del costruttore hanno già fatto vedere in patria e in Nord America. Così il nuovo corso di Ceed che si concretizza con la terza generazione è in linea con il Dna del marchio e si cala in maniera perfetta nello scenario delle vendite dove nella popolosa “classe media” sono stabili, o addirittura in calo, i modelli dei brand generalisti, mentre crescono in modo anche vigoroso le proposte dei premium capaci di garantire più esclusività e prestazioni. Verso quei territori punta la Ceed. La nuova creatura è stata ancora una volta sviluppata dal team di tecnici che opera a Francoforte e che si è occupato dell’ingegneria e del design partendo da un foglio bianco. Come vuole la tradizione le prime varianti ad arrivare negli showroom (saranno esposte fra poco più di una settimana al salone di Ginevra) saranno la due volumi cinque porte e poi la station wagon. Ma la famiglia pare non si fermerà qui poiché nell’aria c’è la corposa presenza di una carrozzeria Suv (nessuno ormai ci rinuncerebbe) e di una dinamica e super elegante shooting brake.

Nata sulla nuova piattaforma K2 del gruppo coreano, Ceed viene prodotta nello stabilimento di Zilina in Slovacchia, una fabbrica che ha già sfornato vetture di elevata qualità. La linea della classica hatchback è più slanciata, più rifinita, più filante. Il passo resta invariato (265 cm), così come la lunghezza (431 cm); i 2 cm sottratti allo sbalzo anteriore (ora lungo 88 cm) vengono recuperati da quello posteriore (sale a 78 cm) con vantaggi per il vano di carico che sale a 395 litri (15 in più della versione precedente) diventando il secondo più capiente della categoria. L’altezza scende di ben 23 mm (ora i cm dalla terra al tetto sono 144,7) con grandi vantaggi per il look e la resistenza aerodinamica. A migliorare l’estetica contribuisce anche lo spostamento indietro di 68 mm del montante anteriore (quello del parabrezza).

Raffinato l’abitacolo. Le Kia, bisogna riconoscerlo, sono sempre state realizzate con materiali di buona qualità e con una notevole cura per le finiture, nuova Ceed migliora ancora ed emana un profumo che ha sapore di premium. La connettività è di ultima generazione, al centro della plancia si possono avere i display da 5, 7 o 8 pollici (quest’ultimo incorpora il navigatore ed è touch), è disponibile anche il JBL sound system. Al top i dispositivi di assistenza alla guida. New Ceed può sfoggiare la guida autonoma di livello due, cioè in autostrada è in grado di guidarsi da sola, chi impugna il volante ha solo una funzione di controllo. Sa mantenere la carreggiata, la distanza dal veicolo che precede e rallenta fino a fermarsi per poi ripartire automaticamente quando il traffico si riavvia.

Non manca la frenata automatica (a richiesta può riconoscere pure i pedoni), gli abbaglianti che si regolano da soli, il dispositivo che avverte quando il driver è stanco e la telecamera posteriore con segnalazione di pericolo in uscita dal parcheggio. Ampia la scelta dei propulsori, alcuni dei quali possono essere abbinati al cambio automatico a doppia frizione. Si parte dall’1.4 benzina da 100 cv, per passare ai tue turbo ad iniezione diretta sempre a benzina: l’1.0 da 120 cv, l’1.4 da 140 e l’1.6 da 204. Tutti promettono una rilevante diminuzione dei consumi e delle emissioni di CO2.

Abbiamo avuto l’opportunità di guidare i primi esemplari del nuovo modello opportunamente camuffato nelle strade intorno a Barcellona e i primi chilometri hanno confermato la sostanza del progetto: sterzo leggero e preciso, sospensioni che assorbono bene le asperità limitando però rollio e beccheggio. Pronti i motori, silenziosi e rapidi a spingere grazie a buoni livelli di coppia, particolarmente sorprendente il nuovo turbodiesel 1.6 che si può avere con 115 o 136 cavalli. Niente vibrazioni, tango vigore, le emissioni dovrebbero essere da primato.
 

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Lunedì 26 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 27-02-2018 22:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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