Bigster show, Dacia ridefinisce il segmento C dei Suv puntando su accessibilità e rapporto qualità prezzo
Dacia Spring, non solo il nuovo look. Una iniezione di tecnologia e materiali più accattivanti per puntare in alto
Spring nuova generazione, la citycar zero emission di Dacia alza l'asticella. Look più dinamico e dotazioni complete
Il Suv più venduto ai clienti privati in Europa e in Italia si chiama Dacia Duster ed è pronto ad affrontare la sua terza vita mentre il marchio sta scalando ulteriori posizioni di mercato tanto che nei primi tre mesi dell’anno è cresciuto nel nostro paese del 14% raggiungendo una quota del 5,6% mentre ormai un’auto su dieci comprata direttamente in concessionaria ha il marchio Dacia. Non c’è da meravigliarsi: basta uno sguardo per vedere quante Dacia ormai circolano su strada: dal 2010 sono state vendute 2,4 milioni Duster e ben 320mila sono arrivate da noi. I segreti del suo successo? Un’impostazione essenziale e pratica con un abitacolo ampio, un prezzo chiaro ed accessibile e infine dimensioni giuste. Quelle sono rimaste praticamente le stesse. La nuova Dacia Duster è infatti lunga 4,34 metri, larga 1,81 e alta 1 e 66 con un abitacolo generoso e l’unico appunto di uno scalino alto tra bancardo e pavimento.
Anche il bagagliaio è cresciuto e ha una capacità che, a seconda delle versioni, va da 450-517 a oltre 1.635-1.696 litri abbattendo lo schienale posteriore. Decisamente a prova di famiglia, mentre a prova di coppia è il pack Sleep, già visto sulla Jogger, che trasforma l’abitacolo in un letto matrimoniale. Ci sono anche il pacchetto InNature, il portapacchi modulare sul tetto capace di sopportare fino a 80 kg e ha una capacità di traino che arriva a 1.500 kg. Merito di una base tecnica flessibile come la piattaforma CMF-B, la stessa di tutte le altre Dacia (Spring esclusa) e di altre auto importanti del gruppo come la Clio. Lo stile è squadrato e deciso con il nuovo tema della la Y applicato alle luci e anche all’interno per i pannelli porta e le bocchette di aerazione. Più moderna l’impostazione della plancia che, sugli allestimenti più ricchi, può contare sulla strumentazione digitale e uno schermo centrale rivolto di 10 gradi verso il guidatore. Tre i livelli della infotelematica. Quello più raffinato ha lo schermo da 10”, la navigazione online (8 anni di abbonamento inclusi), permette di collegarsi con l’automobile in remoto e ha Android Auto e Carplay wireless. Quello di base permette di connettersi direttamente con lo smartphone sfruttandone le risorse e tenendolo sempre sott’occhio grazie ad una docking station che fa parte della linea di accessori YouClip.
Ci sono anche quattro prese USB-C illuminate e la piastra ad induzione. La Duster ha un carattere sincero anche quando affronta la questione ambientale, a cominciare dalla scelta dei materiali. La Duster è costruita per il 20% in materiali riciclati rispetto al 12% della Duster attuale, mette al bando cromature e sostanze di derivazione animale utilizzando invece rivestimenti lavabili per i sedili e lo Starkle, composto al 20% da polipropilene riciclato e non verniciato così da avere un aspetto sì grezzo, ma che non teme tempo e graffi.
Sulla Duster arrivano anche dispositivi di assistenza mai visti su una Dacia, come la frenata automatica d’emergenza, il monitoraggio dello stato di stanchezza del conducente e il mantenimento attivo della corsia. Nel cofano non c’è più il diesel, ma rimane l’immancabile 3 cilindri bi-fuel GPL da 100 cv con cambio manuale a 6 rapporti che vale il 70% delle vendite e, grazie ai due serbatoi da 50 litri ciascuno, ha un’autonomia totale di 1.388 km. Le novità sono le versioni elettrificate. La prima ha un sofisticato 3 cilindri 1.2 turbo ad iniezione diretta e ciclo Miller ibridizzato a 48 Volt disponibile anche con la trazione integrale. Con un’altezza da terra di 217 mm e di guado di 450 mm, 5 modalità di guida, il blocco del giunto centrale e il controllo automatico della velocità in discesa, questa Duster non ha paura di nulla. E in futuro tutti e due questi 3 cilindri potrebbero avere il cambio automatico.
Lo ha già la versione full-hybrid da 140 cv con motore 4 cilindri 1.6, due motogeneratori elettrici nel cambio robotizzato a 4 rapporti e batteria da 1,2 kWh che permette di marciare in città fino all’80% ad emissioni zero.
La nuova Duster su strada mantiene le promesse: è più guidabile, confortevole e sicura e con l’1.2 ha anche un carattere brillante, esaltato da un cambio gradevole da manovrare, anche se qualche sistema di assistenza alla guida è un po’ invasivo. Promesse mantenute anche per il listino: si parte da meno di 20mila euro con l’allestimento Essential, ma quello di volume sarà la Expression (+1.700 euro) mentre hanno pari prezzo il Journey e l’Extreme: il primo più orientato all’utilizzo stradale e cittadino, il secondo è destinato a chi ama la vita all’aria aperta lontana dai nastri d’asfalto, magari immaginando i sassi e le dune di sabbia che la Dacia Sandrider dovrà affrontare alla prossima Dakar. Le prime consegne a giugno.