Toyota GR Yaris, un capolavoro in miniatura

GR Yaris, il capolavoro in miniatura di Toyota: piacere di guida al top con 261 cv e trazione integrale

di Cesare Cappa
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MILANO - Il mondo dell’elettrificazione per una volta non c’entra. E neppure quello dei Suv. Chi pensava che l’automotive si stesse inesorabilmente avvicinando ad una omologazione di massa, dettata forse da norme e regolamenti troppo stringenti, dovrà ricredersi. La passione non è per nulla sopita, tanto che una delle sportive dell’anno arriva proprio da un costruttore che per primo ha creduto nell’elettrificazione, vedi Toyota. E chi temeva che le hot-hatch fossero finite nel dimenticatoio per far strada a compatte il cui unico obiettivo è contrastare la CO2, si dovrà ricredere.

L’avvento della nuova Toyota GR Yaris è una boccata d’aria per tutti gli appassionati di vetture sportive. Quelle studiate e pensate per emulare le più “grandi” WRC che partecipano al mondiale rally, proprio come fa Toyota con la Yaris. Certo la versione World Rally Car condivide con la nuova GR solamente il nome, sebbene le specifiche della nuova sportiva giapponese siano tali da rendere “accessibile” il sogno di cingere il volante di una WRC. Anche perché è la prima del segmento B con 261 cavalli ma soprattutto con la trazione integrale. La denominazione Yaris serve solamente a contestualizzare il posizionamento sul mercato, dato che la GR e la nuova Yaris “normale” non hanno molti punti in comuni. Persino a partire dalla piattaforma. Perché la più sportiva delle giapponesi non è stata realizzata sul pianale GA-B. O meglio in parte sfrutta le specifiche di tale piattaforma, in parte impiega quelle del GA-C (vedi Toyota Corolla).

Tanto che pure a livello dimensionale ci sono alcune marcate differenze. La nuova GR è infatti più lunga di 55 mm e più larga di 60. Oltre a considerare il fatto che il tetto della vettura sia in carbonio. Soluzione da vera sportiva di razza. Altrettanto interessante il gruppo motopropulsore, formato da un tre cilindri sovralimentato da 1,6 litri. Unità capace di 261 cavalli e 380 Nm di coppia motrice. A cui è stato accoppiato un cambio manuale a sei marce. In Italia verrà commercializzata una versione denominata Circuit, dotata di un differenziale autobloccante meccanico Torsen su ogni asse. Mentre l’elemento centrale provvede a ripartire la coppia secondo delle modalità, variabili in funzione del modo di guida inserito. In Normal ripartisce la coppia 40:60 tra davanti e dietro, in Sport 30:70 e in Track 50:50. A completare l’evoluzione in vettura pronto corsa ci pensa poi il freno a mano meccanico, che sgancia la trazione al bloccaggio delle ruote.

Certo spoiler e minigonne contribuiscono a gratificare pure la visuale dei suoi potenziali avventori, così come a bordo ci pensano il volante a tre razze e i sedili sportivi, ma è una volta innestata la prima che inizia la vera goduria. L’auto è sincera, divertente, affidabile. Mostra un limite decisamente elevato e un assetto tarato per apprezzarla pure in strada e non soltanto in pista. Il tre cilindri spinge senza indugi sino alla soglia dei 7000 giri/minuto e il cambio manuale a sei marce crea un’atmosfera vintage in un mondo sempre più votato agli automatici. Ti fa sentire pilota e ti riporta agli anni in cui l’auto la guidavi invece di farti guidare. 
Ovviamente il prezzo non è alla portata di tutti, un cifra tale da rendere la nuova GR Yaris una istant classic per futuri collezionisti. Va però sottolineato che si tratti di una versione essenzialmente all inclusive. La cifra è comunque pari a 39.900 euro.

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Martedì 15 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 16-12-2020 17:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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