La nuova Kia Proceed

Kia Proceed: la compatta shooting brake che unisce stile originale, spazio e sportività

di Nicola Desiderio
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BARCELLONA – Dopo la Kia Ceed c’è la Proceed, la versione shooting brake del modello che la Kia dal 2006 sviluppa, produce e commercializza solo per il nostro Continente dove, da allora, ha venduto oltre 1,3 milioni di unità (40mila delle quali in Italia) e che da qualche mese è nei concessionari con la terza generazione.

La lineetta fa la differenza. Ma se in precedenza c’erano state la berlina 5 porte, la station wagon e la Pro_ceed a 3 porte, stavolta i coreani hanno cancellato quella lineetta e tirato fuori dal cilindro una versione che, in realtà, era stata già anticipata. Quando infatti Kia presentò il concept Proceed, tutti pensarono che si trattasse di un semplice esercizio di stile per anticipare la Ceed, ed invece anticipava qualcosa di inedito che sarebbe diventato realtà ovvero la cancellazione della versione 3 porte e la comparsa della shooting brake. Per chi non sapesse di che cosa si tratta, basta osservarla: la Kia Proceed è a metà strada tra una station wagon e una coupé, la cui sportività si misura con l’altezza del tetto e i gradi di inclinazione del lunotto. Nel primo caso, parliamo di 43 mm in meno rispetto alla Wagon e nel secondo di 64,2 gradi contro i 52,4 della berlina e i della 50,9 della giardinetta con la quale condivide sostanzialmente la lunghezza di 4,6 metri.

Spazio, stile e qualità. Ciononostante, il bagagliaio è solo di poco più piccolo (594 contro 625 litri), ma mantenendo lo stesso spazio in lunghezza e con tutti i comfort del caso come il portellone elettrico e il divano abbattibile 40/20/40 che permette di ampliare lo spazio utile, ma sempre ricavando un vano regolare, continuo e rifinito con grande cura, come testimoniano il sistema di ripartizione con paratie che scorrono su binari e i materiali di pregio. Questa caratteristica del resto si ritrova anche per l’abitacolo, realizzato con grande attenzione per ogni dettaglio e con un design che, senza indugiare in trovate discutibili, riesce ad essere sportivo ma elegante, piacevole ma funzionale. Dopo aver considerato tutto questo, va detto che il risultato estetico della Proceed è sicuramente interessante, raggiunto magari con qualche forzatura come i fregi sui paraurti e la pinna di squalo ricavata sulla linea di cintura, ma la coreana risulta alla fine davvero personale e dotata di una identità distinta da quella delle altre varianti.

Assetto sportivo e tre motori. Oltre la forma c’è anche la sostanza. La Proceed ha infatti un assetto ribassato di 10 mm e un retrotreno con molle e barra antirollio irrigidite rispettivamente del 22% e 3% mentre si arriva al 44% e al 6% per la versione GT che presenta anche molle anteriori più dure del 13%. Identica alle altre Ceed invece la dotazione di sicurezza che prevede anche la guida autonoma di livello 2 grazie al cruise control adattivo con funzione stop&go, alla frenata autonoma e al sistema di mantenimento attivo della corsia. Per l’infotainment di bordo c’è il sistema di punta con schermo da 8 pollici con l’integrazione a dispositivi Android e iOs e i servizi TomTom Live gratuiti per 7 anni, compreso l’aggiornamento delle mappe di navigazione. I motori in gamma sono tre. I due a benzina hanno il filtro antiparticolato e sono l’1.4 da 140 cv e l’1.6 da 204 cv della GT. Il diesel è un nuovo 1,6 da 136 cv dotato di filtro SCR.

Dalla pista alla città e ritorno. Abbiamo provato la Proceed con tutti e 3 i motori, persino sulla pista di Castellolì. Con il diesel, abbiamo percorso tratti prevalentemente autostradali ed extraurbani, con l’1.4 abbiamo anche attraversato Barcellona nell’ora di punta mentre con la GT ci siamo scatenati sul circuito. Il quadro che ne è uscito è quello di un’auto dotata di grande equilbrio, capace di viaggiare con un livello di comfort e sicurezza degno di un’auto di categoria superiore, ma anche di essere appagante non appena ce n’è l’occasione, grazie anche ad uno sterzo piuttosto diretto (12,7:1 pari a meno di 2 giri e mezzo totali). Il diesel è elastico e silenzioso, oltreché il più parco (4,8 litri/100 km pari a 125 g/km di CO2 nel ciclo WLTP), davvero piacevole l’1.4 mentre al 2 litri (230 km/h, 0-100 km/h in 7 secondi e mezzo) sono riusciti a dare un sound corsaiolo grazie all’effetto combinato della valvola allo scarico e del suono artificiale emesso dal sistema audio. Semmai sono i cambi a non supportare in pieno il potenziale sportivo della vettura: il manuale ha infatti non è infatti molto preciso e il doppia frizione a 7 rapporti (disponibile per tutti i motori), pur se ubbidiente, sembra più orientato al comfort che a fornire sensazioni nette.

Prestazioni senza ecotassa. La Kia Proceed sarà disponibile nel solo allestimento GT Line a partire da 29mila euro mentre per la GT la soglia è di 33mila euro. Interessante il fatto che il cambio DCT7 costi solo 1.500 euro e, ancora di più, che ci sarà uno sconto netto di 3mila euro che salgono a 4.500 in caso di rottamazione. Tutte le versioni inoltre non superano la soglia fatidica dei 160 g/km di CO2 che fa scattare l’ecotassa. Per i clienti business invece ci sono invece fino a 7.500 euro di vantaggi e in preparazione c’è un programma che permetterà di provare l’auto per 6 mesi e fino a 10.000 km e renderla se non si è soddisfatti. Entro il 2019 per la gamma Ceed ci saranno le versioni mild-hybrid a 48 Volt, sia con il diesel sia con il benzina, e poi quella ibrida plug-in. E nel 2020 arriverà anche la quarta variante di carrozzeria.

 

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Martedì 22 Gennaio 2019 - Ultimo aggiornamento: 18:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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