La nuova Mitsubishi Space Star

Mitsubishi Space Star, la citycar chic e compatta: agilità per battere lo stress da traffico

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

PARIGI - Difficilmente avrete sentito parlare del piano Global Small. Risale a oltre dieci anni fa e non è stato mai troppo pubblicizzato. Venne varato dalla Mitsubishi, prim’ancora che entrasse a far parte dell’alleanza Renault-Nissan, per andare incontro alle esigenze di una platea specifica di clienti globali: automobilisti che cercano una combinazione ottimale tra stile, spazio, dotazioni, efficienza e prezzo, senza rinunciare alla qualità tipica dei prodotti giapponesi. Un’impresa che ha richiesto l’apertura di un nuovo stabilimento produttivo in Thailandia, il varo di una famiglia di motori rinnovati, un accurato studio dei materiali strutturali e delle dotazioni. Il frutto più maturo di questa strategia produttiva e commerciale è la nuova Space Star, citycar cresciuta di 5 cm rispetto al modello datato 2016 (la lunghezza raggiunge ora 3,845 mm) e rinnovata sotto molteplici aspetti: sono stati rivisitati il design del frontale e del posteriore, migliorati rivestimenti e finiture interne; ottimizzata l’efficienza, aggiornata la connettività, e sono stati introdotti nuovi sistemi di assistenza alla guida.

Non mancano, dunque, frenata d’emergenza automatica con rilevamento dei pedoni; segnalazione del superamento involontario della corsia di marcia; regolazione automatica degli abbaglianti; disponibilità di fari full led e telecamera posteriore. Nell’abitacolo si fanno apprezzare il layout del quadro strumenti e un discreto comfort, sia pure con qualche limite legato alla qualità delle plastiche e all’impossibilità di regolare la posizione del volante in profondità. Ciò detto, sulle versioni più ricche spiccano alcuni dettagli come il bracciolo pieghevole sul sedile del guidatore, i rivestimenti in ecopelle e le finiture in stile carbonio. Più che sufficiente lo spazio per 4 persone, meno comodo viaggiare in 5. Il vano bagagli misura 210 litri, 912 con gli schienali piegati. Due i motori disponibili: il nuovo 3 cilindri benzina 1.2 da 80 cv e il noto 1.0 da 71 cv, ai quali si aggiungerà presto una versione alimentata a Gpl (69 cv). Il cambio è manuale a 5 marce, ma con la motorizzazione più potente è possibile disporre anche di un automatico CVT. I consumi omologati NEDC spaziano da 4,5 a 4,6 litri/100 km, con emissioni di CO2 tra 102 e 105 gr/km.

Provata in anteprima, la citycar della Mitsubishi si è fatta apprezzare per le doti di agilità e la capacità di muoversi disinvoltamente in spazi stretti, grazie anche al servosterzo elettrico e a una capacità di sterzata fuori dall’ordinario. Risultano però lunghi i rapporti al cambio, a discapito della prontezza di risposta nelle accelerazioni. Quanto al cambio automatico è in pratica un variatore soggetto all’immancabile effetto trascinamento, ma risulta utile la disponibilità di tre funzioni diverse: una per la guida in città, un’altra adatta alle strade extraurbane, una terza per muoversi in condizioni difficili, come su una salita innevata.
La nuova Space Star è disponibile con un listino compreso tra 12.850 e 17.900 euro. L’obiettivo della filiazione italiana della casa giapponese è contribuire al consolidamento della crescita registrata nel 2019 nel nostro Paese, dove sono state immatricolate 7.896 unità, con una crescita del 31,4% rispetto al 2019.
 

  • condividi l'articolo
Lunedì 17 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-02-2020 18:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti