La Lotus Emira

Nel tempio di Hethel la Lotus dà spettacolo. Al volante di Emira, l’unica supercar con ancora il motore termico in gamma

di Michele Montesano
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Ad accoglierci nella fabbrica Lotus è il classico meteo inglese. Pioggia, vento e temperature basse, un clima tutt’altro che ideale per provare una vettura sportiva come la Emira. Ma in Norfolk sono abituati ad aver a che fare con tali condizioni climatiche e, aspetto ancora più rassicurante, i tecnici della Lotus sanno alla perfezione come si realizza un’auto, sia essa da pista che da strada.A conferma di ciò, non stupisce affatto se, già ad un primo sguardo e a motore spento, la Emira riesce a trasmettere appieno tutta la sua grinta e il senso di velocità grazie alle sue forme sinuose accuratamente studiate per garantire un’elevata efficienza aerodinamica. Lunga 4,41 metri, larga 1,89 e alta 1,23, la Emira presenta un frontale basso, con fari LED a sviluppo verticale, per lasciare spazio a fianchi muscolosi e un abitacolo a bolla che ben si raccorda con il retrotreno, dove sono presenti 2 scarichi incastonati nel diffusore.

Anche al suo interno si nota un animo sportivo. Cura del dettaglio e minimalismo, tratti distintivi di Lotus, si possono ammirare attraverso la plancia, dotata di display centrale da 10,25” per controllare l’infotainment della vettura, e pochi tasti fisici per gestire la dinamica di guida. Dal volante, dotato di comandi sulle razze, è possibile osservare il quadro strumenti da 12,3”. Mentre i sedili sportivi, avvolgenti e ben imbottiti, consentono una posizione di guida bassa e confortevole. Nata per sostituire, in un colpo solo, Elise, Exige ed Evora, la Emira rappresenta l’ultimo baluardo della tradizione meccanica di Lotus prima che il marchio inglese passi definitivamente all’elettrico, come già fatto con il Suv Eletre. A 3 anni dal debutto del modello equipaggiato col V6 3.5 di derivazione Toyota, la Lotus ha deciso di affiancargli la versione spinta dal 4 cilindri turbo di 2.0 litri da 365 cv e 430 Nm di coppia abbinato al cambio DCT doppia frizione a 8 rapporti entrambi di origine Mercedes-AMG (lo stesso montato sulla Mercedes A45 AMG) che garantisce una velocità massima di 275 km/h è uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 4,4 secondi. Come da tradizione, il vero punto forte delle vetture di Hethel è il telaio.

Realizzata in estrusi di alluminio, la scocca è costituita dalla cella centrale dell’abitacolo alla quale si collegano i telaietti anteriore e posteriore. Quest’ultimo, per la versione spinta dal 4 cilindri, utilizza un sottotelaio in alluminio che, oltre a ridurre il peso portando la Emira a 1.446 kg, consente una maggiore rigidità. Non mancano le sospensioni a triangoli sovrapposti, sui due assi, ammortizzatori Eibach-Bilstein e barre antirollio. In fase di acquisto si può optare per due configurazioni: Tour, più morbida, e Sport dotata di una taratura più rigida degli ammortizzatori e Michelin Pilot Sport Cup2. Quest’ultima utilizzata nel nostro test sia su strade che su pista. All’accensione il motore risuona creando subito il giusto coinvolgimento. Già dai primi chilometri, affrontati in modalità Tour, si possono apprezzare le doti dinamiche della Emira. Passando in Sport, il 4 cilindri inizia a farsi sentire tra i 3.000 e 5.000 giri dove si avverte perfettamente la spinta e il fischio del turbo. Il divertimento viene amplificato dall’ottimo cambio, azionabile tramite i paddle dietro al volante. Lo sterzo elettroidraulico è di una precisione millimetrica, comunicativo e rapido consente una perfetta connessione tra guidatore e auto come ci si aspetta da una vera auto sportiva.

Già coinvolgente nelle strade di campagna del Norfolk, la Emira è ancora più a suo agio sulla pista prova che sorge a fianco della fabbrica di Hethel. L’asfalto rimane umido e insidioso ma questa volta possiamo scatenarci in tutta sicurezza con la modalità Track. La risposta del motore diventa ancora più istantanea, ma a stupire è la rapidità nei cambi di direzione. Grazie a un’ottima distribuzione dei pesi, la Lotus si mostra ben piantata a terra dando subito la giusta confidenza. A sorprendere è anche la corsa corta del pedale del freno, reattivo e facile da modulare grazie alle pinze a 4 pistoncini sui due assi. Agile, leggera e col giusto rapporto peso-potenza, la filosofia voluta dal fondatore Colin Chapman è stata rispettata appieno con la Emira. In Lotus, ancora una volta, hanno saputo dimostrare come si realizza una vera vettura sportiva. Non una semplice auto ma un’esperienza di guida, la Emira con il 4 cilindri viene offerta a partire da 98.500 Euro.

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Domenica 12 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 19:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA