La Volkswagen T-Roc R

Volkswagen, la T-Roc mette la R: prestazioni da brivido per il Suv

di Mattia Eccheli
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NIZZA - Prendete strade alpine con panorami mozzafiato, un rodato motore da 300 cavalli, un Suv di successo, aggiungete una spruzzata di dotazioni estetiche esclusive ed uno scarico al titanio Akrapovic e fate shakerare il tutto da Jost Capito, un “barman” fuori dal comune come può esserlo chi ha vinto sei titoli mondiali costruttori di rally. Il risultato è un convincente cocktail automobilistico ad alte prestazioni. Cioè la Volkswagen T-Roc R, la variante ad alte prestazioni del fuoristrada compatto da città lanciato poco più di due anni fa e già venduto in oltre 400 mila unità (nei primi nove mesi del 2019 compariva già nella Top 20 delle immatricolazioni europee). Il palcoscenico della prova è la Provenza, il propulsore è il quattro cilindri turbo benzina da 2.0 litri e 400 Nm di coppia impiegato dal gruppo (anche) sulla Golf R.

Dalla quale la T-Roc ad “effetti speciali” ha ereditato anche l’impianto frenante. Elettronica e tarature, incluse quelle di diversi sistemi di assistenza, sono specifiche. «È un’auto ad alte prestazioni, ma non l’abbiamo sviluppata per la pista», precisa Capito, il managing director della divisione R di Volkswagen. Il 61enne con trascorsi in Bmw, Porsche, McLaren e Ford è stato incaricato di sviluppare i modelli più dinamici del marchio dopo aver collezionato i titoli nel Wrc con la Volkswagen Polo e con Sébastien Ogier. La Golf e la T-Roc sono i primi di una serie, anche se Capito non si è sbottonato su quali saranno i prossimi. Sono escluse, questo è certo, sia la up! (che sarebbe una sorpresa) sia la Polo. La T-Cross e la Tiguan sono fortemente indiziate di un possibile allestimento R. «Il nostro obiettivo era assicurare un grande piacere di guida in strada», insiste Capito.

Volkswagen non è scesa a compromessi per esaltare le caratteristiche del Suv che misura sempre 4,23 metri di lunghezza e che non perde capacità di carico, ma che pesa qualche chilogrammo in più. Le prestazioni sono da brividi: da 0 a 100 all’ora in 4,8 secondi (appena un decimo in più rispetto alla cugina Golf) con launch control e trasmissione Dsg a doppia frizione di serie di serie e 250 orari di velocità massima, non limitati elettronicamente. Il prezzo è naturalmente impegnativo e parte da 44.000 euro, seppur con una dotazione importante.

Razionalmente un Suv, caratterizzato dalla posizione di guida alta, ad assetto ribassato (20 millimetri in meno) appare una contraddizione. Ma chi fabbrica auto vuole offrire ciò che i clienti chiedono. O pensano di volere. Magari non Italia, ma in altri paesi la T-Roc R sarà l’auto dei sogni di molti appassionati. Almeno per il momento è un modello praticamente unico all’interno di una nicchia nella quale entrerà la Mini e forse tornerà la Nissan: sul redditizio segmento ad alte prestazioni l’attenzione dei costruttori sta aumentando velocemente.

Lo spoiler specifico sul tetto in tinta con la carrozzeria, le protezioni sottoscocca a contrasto ed i generosi passaruota neri, come le pinze dei freni (anch’esse ad alte prestazioni), sono elementi dedicati. Con il pacchetto R-Line o con lo scarico Akrapovic in titanio dal profilo ovale (i quattro terminali di serie sono rotondi) l’anima esuberante della T-Roc viene ulteriormente esaltata. Fin troppo divertente da guidare anche grazie ad un’elettronica meno invasiva (significa che va “maneggiato” con rispetto), il Suv dispone di cinque modalità di guida, che grazie all’impostazione “S” raddoppiano. La T-Roc R è accreditata di consumi che, nella migliore delle ipotesi (i cerchi da 19’’ sono di serie), sono di 8,6 l/100 km.
 

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Domenica 22 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 23-12-2019 11:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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