L’attesa è stata lunga, ma finalmente la svolta è arrivata: ora anche taxi e NCC possono svolgere il servizio di trasporto con auto a noleggio e non di proprietà. Esattamente come per gli utenti privati, la normativa entrata in vigore il 3 aprile scorso consente di utilizzare l’auto senza preoccuparsi della tassa di possesso, dell’assicurazione, della manutenzione ordinaria e straordinaria, e di godere di una serie innumerevole di benefici, anche fiscali.
Oltre a comportare vantaggi per le categorie interessate, la svolta favorisce anche gli utenti, contribuendo allo svecchiamento del parco auto e, di conseguenza, all’incremento della sicurezza (taxi e auto del servizio NCC sono sottoposte a revisione annuale) e del comfort, senza dire della riduzione delle emissioni nocive: un beneficio che riguarda tutta la comunità, realizzabile grazie al rinnovamento del parco auto circolante, attualmente inadeguato in molte città, soprattutto del Sud. Vale la pena ricordare, a tal proposito, che oggi quasi il 20% dei taxi in circolazione ha oltre 10 anni di anzianità, mentre i veicoli a noleggio hanno una vita media di 36-48 mesi.
La platea di beneficiari è molto ampia: in Italia sono circa 60.000 i veicoli utilizzati come taxi o NCC e più della metà è attiva nei grandi centri urbani, lì dove il problema dell’inquinamento atmosferico è più sentito. La svolta era stata sollecitata più volte dall’ANIASA, l’associazione che rappresenta i servizi di mobilità in Confindustria. Nel corso di innumerevoli audizioni e incontri istituzionali erano stati sottoposti all’attenzione di parlamentari e ministri i benefici che il cambiamento avrebbe comportato, sia per i settori interessati, sia per l’intera comunità. Già a luglio del 2020, a dire il vero, il DL semplificazione varato dal governo dell’epoca aveva cancellato il divieto per le due categorie abilitate al servizio di trasporto pubblico, ma è stato necessario attendere altri due anni e mezzo per il varo della circolare attuativa da parte della Direzione Generale della Motorizzazione.
È così caduto finalmente un ostacolo all’innovazione e alla fruizione di forme di mobilità smart e sostenibili per un numero significativo di vetture che ogni giorno compiono centinaia di migliaia di chilometri sulle nostre strade. Dopo un 2022 comunque di crescita (40.000 targhe in più) il primo quadrimestre del 2023 ha fatto registrare un ulteriore aumento di peso della locazione sul totale del mercato, arrivata al 33,3% al 30 aprile. Particolare interessante, anche se resiste il diesel (le auto a gasolio sono ancora le più richieste per il noleggio a lungo termine) rispetto al totale mercato le auto utilizzate per il noleggio detengono il record di penetrazione delle motorizzazioni elettriche e ibride plug-in, rispettivamente al 32 e 56%.
Secondo le stime di mercato d’inizio anno il comparto del noleggio a lungo termine dovrebbe registrare quest’anno 361.000 nuove targhe (circa 20.000 in più rispetto al 2022, +5,9%). Sarà interessante verificare quanto effettivamente incideranno sull’andamento del totale mercato i contratti firmati da tassisti, proprietari e gestori di auto per il servizio di NCC.