un parco auto

Osservatorio della mobilità: aumenta il “costo di possesso”. Centrali connettività e telematica

di Giampiero Bottino
  • condividi l'articolo

Se c’è un approdo sicuro per chi vuole conoscere il mondo delle flotte e le problematiche che si prepara ad affrontare in questa epoca di cambiamenti epocali, un riferimento prezioso può essere l’Osservatorio della Mobilità realizzato annualmente da Arval, società specializzata nel noleggio a lungo termine che fa parte del gruppo francese Bnp Paribas e dal 1995 è presente in Italia, dove gestisce più di 282.000 veicoli messi a disposizione di oltre 80.000 clienti. Si tratta di un vero e proprio barometro del settore, che nell’edizione 2025 ha raccolto i frutti di una ricerca ampia e minuziosa, realizzata intervistando nell’arco di quattro mesi (tra agosto e novembre 2024) i responsabili decisionali di 8.061 aziende dislocate in 28 Paesi e dotate di almeno un veicolo in flotta.

Uno dei cambiamenti più significativi è rappresentato dal generale impegno dedicato al contenimento degli aumenti del Tco (Total cost of ownership Costo totale del possesso del veicolo), considerato la sfida più importante del momento, che nelle priorità indicate dagli interpellati è cresciuta di 11 punti percentuali rispetto al barometro dell’anno scorso, quando l’accento era caduto soprattutto sull’utilizzo dei dati provenienti dal veicolo, strumento all’epoca già in uso o di prevista attivazione da parte del 60% delle aziende coinvolte. Una percentuale che nell’attuale edizione è cresciuta di 4 punti, a conferma che l’importanza attribuita alla connettività e alla telematica da parte di chi gestisce le flotte è sempre un asset fondamentale per dotare l’azienda di una mobilità non solo sostenibile e sicura, ma anche attenta ai costi.

Anche se in tema di sostenibilità – e quindi della propensione a spingere sulle alimentazioni alternative – solo il 26% del campione ritiene prioritaria la riduzione delle spese di carburante, mentre più consensi (34% delle risposte) raccoglie l’esigenza di rispettare la politica di responsabilità sociale dell’impresa. A proposito della transizione energetica con cui il settore è chiamato comunque a confrontarsi, le conclusioni del barometro Arval dicono che entro tre anni un’auto su quattro in flotta sarà 100% elettrica, mentre nel caso dei veicoli commerciali leggeri la proporzione calerà a uno su cinque. Sempre in tema della transizione green che non si può non assecondare, il 60% delle aziende ha già allestito, o conta di farlo entro un anno, dei punti di ricarica presso la sede, il 58% del campione è disposto anche a sostenere i dipendenti che intendono installare una stazione di ricarica domestica e nel 50% dei casi non vengono esclusi dei rimborsi per le spese effettuate presso i punti di ricarica pubblici.

Nell’era dell’elettrico, quindi, la mobilità pulita sembra rientrare appieno delle strategie del welfare aziendale, anche attraverso soluzioni alternative al noleggio come il car o il bike sharing, il car pooling, le app per prenotare servizi di mobilità ed eventualmente le card per pagarli. Tutte alternative studiate per trattenere i talenti o attirarne di nuovi e persino (lo afferma il 9% del campione) risorse in grado di aumentare la produttività del personale.

  • condividi l'articolo
martedì 29 aprile 2025 - Ultimo aggiornamento: 11:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA