CANNES - Tra i grandi marchi che rappresentano la produzione nautica italiana ai massimi livelli spicca sicuramente Benetti, il cantiere controllato dalla famiglia Vitelli che allo Yachting Festival di Cannes si è presentato con il Motopanfino 37M, yacht dall’eleganza senza tempo esposto in anteprima mondiale, pur avendo già collezionato due consegne ai fortunati armatori che hanno bruciato i tempi per entrarne in possesso. Al suo fianco l’Oasis 40M, innovativo yacht dall’anima glamour già visto al Salone di Genova 2020, e l’undicesima unità del Delfino 95 (29 metri): un parterre di regine del mare affiancato – vale la pena ricordarlo – dalle imbarcazioni con il marchio Azimut, 18 unità tra le quali ben quattro new entry presentate in anteprima mondiale (Azimut Grande Trideck, Azimut 68, Azimut 53 e Magellano 66, di cui parliamo in altra parte di questo sito).
Il Motopanfilo 37M affonda le sue radici nella grande espressione creativa delle navette Benetti tipiche degli anni 60: imbarcazioni eleganti, ricche di fascino, costruite in solido legno e impreziosite da abbondanti dosi di cromo e ottoni. Benetti ne firmò molte, e molte furono le barche passate di mano tra esponenti dell’alta società, principi come Ranieri di Monaco e Grace Kelly, grandi industriali, personaggi dello spettacolo e del jet-set che hanno animato l’epoca della Dolce Vita. Ispirandosi a questo passato, in casa Benetti si sono proiettati nel futuro, tenendo comunque bene in conto i gusti e le necessità degli armatori contemporanei.
Costruita in vetroresina e composito, l’imbarcazione presenta, dunque, anche soluzioni tecniche e stilistiche d’avanguardia. L’exterior design è firmato da Francesco Struglia in collaborazione con Benetti mentre lo studio Lazzarini Pickering Architetti ha collaborato con il cantiere nella progettazione degli interni. L’allestimento completo, in coperta e sottocoperta, è firmato invece Loro Piana ed è basato su materiali e tessuti dall’eleganza senza tempo.
Il profilo esterno è caratterizzato da tagli netti e puliti che esaltano le linee: le forme sono allungate, eleganti ed austere, proprio come lo erano quelle delle progenitrici in legno. Lo scafo è dislocante, studiato per raggiungere una velocità massima di 16 o 18 nodi a seconda della motorizzazione scelta. Il layout prevede la suite armatoriale posizionata a prua del ponte principale e quattro comode suite per gli ospiti sul ponte inferiore. Su richiesta, sempre sul ponte inferiore, è possibile installare anche una piccola sauna.
Lo studio volto a coniugare l’ispirazione classica con la ricerca del moderno trova il suo culmine nello specchio di poppa: qui le linee sono completamente integrate nel volume dello scafo, aderendo allo spirito delle poppe tonde degli anni 60, ma differenziandosi nella forma, che deve rispondere alle esigenze degli armatori di oggi e offrire un grande beach club. Di grande effetto la soluzione adottata per quest’area, con una grande tenda a soffietto, in stile carrozza, e una vera e propria terrazza a pelo d’acqua, ideale per godersi il mare e gli immancabili toys. Il progetto prevede che, una volta chiuso, il portellone centrale sia fortemente inclinato in avanti, per aumentarne la superficie nel momento in cui, aprendosi, diventa la piattaforma bagno, mentre tender e moto d’acqua trovano riparo in un garage posto lateralmente per non interferire con la vita di bordo.
Degno di nota è anche l’observation deck, una sorta di terrazza panoramica: un tempo era un’area ricavata intorno all’albero centrale; a bordo del nuovo Motopanfilo sarà uno spazio ricavato sopra l’hard-top, un piccolo quarto ponte da vivere in assoluta intimità da cui si può godere di una visuale unica, comodamente distesi su una chaise longue per vivere il piacere del sole di giorno e momenti di relax la sera, sotto le stelle.
Gli spazi interni ed esterni sono stati progettati dallo studio Lazzarini-Pickering, artefice già nel 2004 del Benetti Sai Ram, il primo superyacht a proporre interni moderni in uno stile dominato all’epoca dal classico. Fedeli alla linea dettata dal rispetto dell’heritage, i due architetti hanno proclamato che “gli ambienti interni non devono sembrare quelli di una casa, ma devono essere quelli tipici di una barca”.
Accanto al Motopanfilo 37M c’è, come detto, l’Oasis 40M, esposto sul prestigioso palcoscenico della Costa Azzurra dopo l’anteprima dello scorso anno a Genova, quando il mondo della nautica fu costretto a misurarsi con i condizionamenti imposti dalla pandemia e da un impietoso maltempo. Con linee esterne firmate dallo studio inglese RWD e interni disegnati dallo studio newyorkese Bonetti/Kozerski Architecture, l’Oasis 40M rappresenta l’interpretazione di un nuovo concetto di lifestyle che esalta il contatto con il mare e l’autenticità di una vita a bordo informale. Ciò detto, in casa Benetti tengono a sottolineare che “l’Oasis vuol essere comunque anche un barca chic e raffinata che si rivolge a un armatore che ama viaggiare ed esplorare nuove mete, all’insegna di un lusso informale che privilegi il contatto costante con la natura”.
L’Oasis 40M è, tra l’altro, la prima barca a proporre OASIS DECK, che rappresenta la proposta di Benetti per gli armatori di superyacht, con un mix unico e inedito di imprescindibili caratteristiche. Tra le più importanti le ali apribili, che aumentano lo spazio disponibile a contatto con il mare ma al riparo dalle onde, una magnifica piscina integrata in una zona di coperta libera vicino al mare e all’interno dell’area dedicata ai momenti di convivialità. Da sottolineare una visuale aperta a 270 gradi verso poppa, anche dal salone.
La plancia di comando è pensata come uno spazio polifunzionale, con vetrate a tutta altezza e una postazione dal design futuristico da dove il capitano, l’armatore e i suoi ospiti possono godere della crociera e decidere la rotta da nuovi punti di osservazione.
In esposizione a Cannes c’è inoltre, come detto, l’undicesima unità di Delfino 95, yacht della categoria Class realizzato in vetroresina e lungo 29 metri, che ha sfondato sul mercato internazionale, in molti casi come barca destinata al charter. Anche qui le linee esterne sinuose e dinamiche, firmate da Giorgio Cassetta, si fondono armoniosamente con i luminosi e spaziosi interni sviluppati dal dipartimento di Interior Style di Benetti. L’architettura navale è stata invece sviluppata dallo studio Plana (Pierluigi Ausonio Naval Architecture).