L'Audi RS Q e-tron E2

Audi, obiettivo il mondo: prima la Dakar poi la F1. Le due perle mancanti si aggiungeranno al Rally, al Turismo, a Le Mans e alla FE

di Mattia Eccheli
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TRENTO -  Prima la Dakar, poi la Formula 1. Audi sfida soprattutto se stessa: a Ingolstadt l’importante non è partecipare, ma vincere, una tradizione consolidata per la casa dei Quattro Anelli che si è imposta in ogni serie in cui si è impegnata. Il motorsport è il laboratorio tecnologico della casa bavarese, che quest’anno ha dato l’assalto al rally raid più duro al mondo con un buggy elettrico ad autonomia estesa e che nel 2026 debutterà sui circuiti della classe regina. Il Festival dello Sport di Trento ha spinto Audi a ripercorrere la propria storia di successi portando ai piedi del monte Bondone piloti leggendari: lo scorso anno Monsieur Dakar, il francese Stéphane Peterhansel vincitore di 14 edizioni della corsa (6 in moto, 8 in auto), e quest’anno Mister Le Mans, il danese Tom Kristensen, che si è aggiudicato 9 volte la 24h. Quello che i piloti sperimentano sulle vetture da competizione è poi destinato alle auto stradali.

Negli anni ‘80 Audi aveva gareggiato nel mondiale di rally vincendo quattro titoli iridati tra il 1982 e il 1984 (due individuali e due a squadre) anche grazie alla trazione integrale quattro, offerta poi sui modelli di serie. Così è stato anche nella cronoscalata americana di Pikes Peak che si arrampica fino a oltre 4.000 metri di quota, che la casa dei Quattro Anelli ha dominato fra il 1985 e il 1987, stabilendo anche il nuovo primato della competizione. Dalla strada alla pista, il “salto” era scontato: Audi ha corso negli Stati Uniti l’Imsa-Gto e nel Dtm, il campionato turismo tedesco, collezionando altre vittorie. Il 1996 è stato da incorniciare: con la A4, ha conquistato titoli in sette paesi. Poi è stata la volta dell’endurance con la tecnologia Tsi, seguita da quella Tdi, ossia la sovralimentazione a iniezione diretta applicata ai motori a benzina e diesel, e da quella e-tron, ossia ibrida: tutte fanno già parte della proposta commerciale non solo di Audi (Tsi e Tdi anche dell’intero gruppo Volkswagen.

Il costruttore di Ingolstadt debutta nel 1999 alla 24h di Le Mans, corsa alla quale prende quasi subito le misure per poi dominarla (13 vittorie assolute). Al primo assalto finisce sul podio (terza), ma con le evoluzioni della R8 Sport, fra il 2000 e il 2002 Audi conquista i primi di una lunga serie di successi. Si impone con il Tsi, dal 2006 con il Tdi (nessuno aveva mai vinto con un motore a gasolio), tecnologia con la quale riesce a ridurre i consumi del 46%.
Nel 2012 la casa dei Quattro Anelli esordisce e vince anche con l’elettrificazione e-tron: per tre anni consecutivi si aggiudica la 24h transalpina e per due anni di fila conquista i titoli del mondiale di durata (World Endurance Championship, Wec) piloti e costruttori.

Audi si concentra quindi sulla Formula E, il campionato riservato alle monoposto elettriche lanciato da Alejandro Agag, il genero dell’ex primo ministro spagnolo José Maria Aznar. Si aggiudica il titolo individuale con il brasiliano Lucas Di Grassi e poi conquista anche quello a squadre (l’altra guida è Daniel Abt). Il marchio e-tron è sinonimo di elettrificazione: Audi avvia la commercializzazione delle prime auto ibride di serie e poi lancia quelle fabbricate a Bruxelles, completamente a zero emissioni. Alla fine del 2021 arriva l’addio al mondiale politicamente corretto perché nel 2022 debutta alla Dakar con un buggy a trazione integrale ad autonomia estesa spinto da un sistema elettrico. Subito vince quattro tappe: due con Carlos Sainz e altre due con Peterhansel e con l’ex campione del Dtm, lo svedese Mattias Ekström. Fra pochi mesi in Arabia Saudita punta molto più in alto, come ha confermato Emil Bergkvist, il 28enne campione del mondo junior di rally che ha accettato di fare da navigatore al connazionale e da collaudatore per Audi: «Quest’anno abbiamo raccolto esperienza, il prossimo puntiamo alle prestazioni.
E partecipiamo per arrivare in alto», ammette a Trento. L’impegno elettrico nel deserto anticipa quello elettrificato nella Formula 1: «Non è mai stata così popolare», rileva Allan McNish, il coordinatore delle attività del motorsport e che ha anticipato che lo sviluppo della power unit per la pista è cominciato mesi fa. Con un obiettivo: mantenere Audi all’avanguardia della tecnica.

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Lunedì 5 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 18:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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