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RIAD - «Possiamo giocarcela. Ma Per essere lì davanti dobbiamo spingere un po' troppo». Nel giorno di riposo, Carlos Sainz - il forte pilota spagnolo (61 anni il prossimo aprile) che ha già vinto tre volte la Dakar ingaggiato dalla Audi Sport per formare il “dream team” per portare il successo la Rs Q e-tron E2, l'elettrica ad autonomia estesa con la quale la casa dei Quattro Anelli innova il motorsport – riflette sull'andamento della corsa. I risultati sono sotto le attese e il costruttore spiega che le condizioni di questa edizione era assolutamente impreviste, mai affrontate prima nel corso della preparazione. «Abbiamo imparato molto», fanno sapere i responsabili della scuderia. Che ricordano anche come quella di quest'anno sia una gara estremamente impegnativa, molto veloce e su fondi diversi da quelli testati finora.
Il costruttore tedesco, con gli equipaggi guidati da Stéphane Peterhansel (monsieur Dakar con 14 successi, nessuno come lui finora) e dallo svedese asso del Dtm Mattias Ekström, aveva esordito nel 2022 al rally raid e aveva poi preso parte anche all'altra prova araba facendo poi test in Marocco, prima di partecipare, ma fuori graduatoria, al Rally del Marocco. I tempi fra una uscita e l'altra servivano per lo sviluppo della macchina. Per il 2023 Ingolstadt potrebbe fare una scelta diversa,ma ancora non è stato ufficializzato.
Sainz torna sull'incidente dell'altro giorno, quello che ha costretto Peterhansel al ritiro (il navigatore Edouard Boulanger, che ha riportato la frattura di una vertebra, è stato operato oggi a Monaco di Baviera e Audi conta che si rimetta nel giro di qualche settimana): «Non ho avuto molto tempo per pensare perché seguivo lui a trecento metri e per via della polvere non vedevo molto». «Lucas (Cruz, il suo navigatore, ndr) è andato a fermare le altre macchine per evitare che ci finissero sul tetto – prosegue – non è stata una bella situazione».
Contento della macchina?
«La Audi si sta comportando molto bene. Solo che essendo un'elettrica ha caratteristiche diverse. Ci mancano cavalli: io trovo che il parametro di riferimento dovrebbe essere il rapporto peso potenza (la Audi pesa 100 kg in più rispetto alle rivali ad alimentazione termica, ndr)».
Come mai?
«Non è solo una questione di accelerazione, sulla quale si è concentrata la Fia, ma anche di frenata e di ripartenza. Ad ogni compressione la macchina risponde in modo differente e il peso si sente. Per questo abbiamo bisogno di più potenza. E per questo, per essere l' davanti, dobbiamo spingere un po' troppo».
E dover spingere di più significa anche essere costretti rischiare di più. L'incidente dell'altro giorno lo dimostra perché i due piloti della casa dei Quattro Anelli viaggiavano ad andature superiori, quasi doppie, rispetto a quellde degli altri.