L'emiro Nasser Al-Attiyah, tre volte vincitore della Dakar i pilota di punta del team Gazoo Racing di Toyota

Un emiro favorito alla Dakar: Nasser Al-Attiyah, già 3 volte vincitore e olimpionico di tiro al volo

di Giorgio Ursicino
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Un emiro buono ma, con il fucile in mano, un po’ di paura la fa. Nasser Salih Abdullah Al-Attiyah è nato a Doha, in Qatar, il 21 dicembre del 1970. Uno sportivo dentro, che ha trascorso la sua vita fra volante e polvere da sparo, riportando in entrambe le discipline risultati lusinghieri. Nello skeet ha preso parte a 5 Olimpiadi, riuscendo anche a salire sul podio e, in un’occasione, ha fatto da portabandiera del suo ricco paese, un fazzoletto di terra galleggiante su un mare di gas naturale. Nell’automobilismo è stato il primo pilota arabo a conquistare la ribalta internazionale. L’amore giovanile era per il tiro al volo e Nasser partecipò ai Giochi di Atlanta nel 1996, quando non aveva ancora 26 anni. Dopo la Georgia, spedizione anche a Sydney nel 2000, Atene nel 2004, Pechino nel 2008 e Londra nel 2012. Nella capitale britannica il culmine della carriera nel mondo dei Cinque Cerchi: sale sul podio e riesce a mettersi al collo la medaglia di bronzo.

Al quel punto, aveva quasi 42 anni, virò sull’altra passione dove aveva già fatto vedere la stoffa del campione vincendo la sua prima Dakar l’anno prima con il fortissimo team Volkswagen. In quell’occasione Al-Attiyah si prese la rivincita sul compagno di squadra Sainz (sempre loro...) che nel 2010 gli aveva strappato il Trofeo per appena due minuti, dopo quasi diecimila chilometri di impervio fuoristrada fra Cile e Argentina. Quella Dakar resta tuttora l’edizione con minor distacco fra il vincitore e il primo dei perdenti. Nasser ha trionfato sia nei Rally che nei Raid partecipando, ad entrambi contemporaneamente per diversi anni. Inizia nel Mondiale (WRC) nel 2004 con una Subaru Impreza e riesce a coronare la miglior stagione nel 2013 chiudendo 11° in classifica generale.

I due anni successivi (2014-2015) con una Ford Fiesta si porta a Doha il Titolo riservato alle WRC-2. È stato anche driver ufficiale per la Citroen nel 2012 e 2013 con una DS sponsorizzata dal suo paese. Nello stesso tempo i Raid dove ha esordito, sempre nel 2004, con una Mitsubishi per passare poi alla BMW della X-Raid (il team di Sven Quandt). Dopo il trionfo alla Dakar nei 2011, si è ripetuto nella “grande corsa” nel 2015 con la Mini (ancora con i colori della X-Raid), prima di diventare prima guida del Gazoo Racing per volere di Akio Toyoda. Con la casa giapponese ha corso le ultime quattro edizioni centrando un primo posto (2019) e tre piazze d’onore. Nel carniere di Nasser ci sono 4 Coppe del Mondo Fia di Cross Country (una delle quali quest’anno) e 16 titoli Rally Medio Oriente. Fra meno di un mese sapremo se avrà fatto poker alla Dakar.

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Sabato 1 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 03-01-2022 09:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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