Luca Napoletano numero uno di Fiat per l area Emea (Europa, Africa Medio Oriente)

Fca, Napolitano (Fiat Emea): «La Tipo è l'erede della Punto. In Italia sta insidiando anche la Golf»

di Sergio Troise
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GINEVRA - Appuntamento fisso d’inizio marzo, il Salone di Ginevra svela i modelli in arrivo, a breve e lungo termine. Avviene così da sempre, è tradizione consolidata. Ma quest’anno Fiat ha fatto eccezione, esponendo soltanto aggiornamenti di gamma, serie speciali e “facendo festa” per i 60 anni della 500. Come mai? Lo abbiamo chiesto a Luca Napolitano, numero uno di Fiat per l’area Emea (Europa, Africa Medio Oriente).

«Ci siamo dedicati alle celebrazioni per i 60 anni della 500 e abbiamo svelato serie speciali dedicate a vari modelli, in testa la 124 Spider, per il semplice fatto che il 2016 è stato per noi un anno pieno di novità e dovevamo prendere fiato: dopo la Tipo Sedan, abbiamo lanciato la hatchback e la station wagon, la serie S della 500, la 500 Riva, la 124 Spider, oltre agli aggiornamenti dedicati alla 500x. Tanta roba, che ha portato anche risultati commerciali soddisfacenti. Nel 2016 nell’area Emea abbiamo totalizzato 850.000 consegne, di cui 750.000 in Europa. Certo – aggiunge Napolitano – si può fare anche di più, ma il fatto che Fiat ora cresca anche all’estero rappresenta un segnale positivo incoraggiante».

E’ opinione diffusa che nella gamma Fiat manchi l’erede della Punto, nel segmento B. Arriverà in futuro?
«La Punto è un po’ vecchiotta, vero. Noi però abbiamo attuato una strategia diversa: anziché investire su un progetto tutto nuovo per un’auto piccola, abbiamo spostato l’interesse del cliente di segmento B sul segmento C, offrendogli l’opportunità di acquistare un’auto superiore, più grande, più comoda e più dotata, ma ad un prezzo imbattibile».

La Tipo è dunque la sostituta della Punto?
«In un certo senso sì. Abbiamo potuto farlo grazie alla produzione in Turchia, su un pianale che già avevamo, senza investire cifre ingenti, ma assicurando un prodotto completo, peraltro declinato ora in tre versioni diverse, tre volumi, due, e station wagon».

L’operazione ha funzionato?
«Finora è andata oltre le più rosee aspettative, e soprattutto in Italia, dove la Tipo è diventata nientemeno che la rivale diretta, nella classifica delle vendite, di una certa auto tedesca che domina da anni nel segmento C…”

Il riferimento è alla Golf?
«Certo. In Italia Tipo e Golf sono in gara da quattro/cinque mesi, un testa a testa che vede prevalere un mese l’una e un mese l’altra».

Tutto ciò avviene in Italia. E all’estero?
«Fuori dai nostri confini la situazione non è questa. Ma è fuor di dubbio che i risultati commerciali segnalano un trend positivo che ci dà fiducia per il futuro. A gennaio l’estero ha dato, nel complesso, una crescita media dello 0,3%, e se il trend si consoliderà potremo registrare buoni fatturati e, in futuro, grandi investimenti».

Anche sulle fabbriche e sulla rete?
«Delle fabbriche lascio parlare chi sta ai vertici del gruppo FCA (Marchionne ha annunciato lo spostamento della produzione della Panda in Polonia entro il 2018/2019 e l’arrivo dell’Alfa Romeo a Pomigliano, ndr). Per quanto riguarda la rete, dopo la crisi esplosa nel 2008 l’abbiamo razionalizzata, in Italia e all’estero, anche con qualche taglio, ma ottenendo risultati importanti non solo in Italia, ma anche in Paesi come la Francia, la Spagna, l’Austria, l’Olanda, il Belgio, il Portogallo, la stessa Germania».

Si vendono più Tipo con carrozzeria tre volumi o due?
«E’ presto per dare cifre esatte, in quanto la due volumi è arrivata dopo, così come la station wagon, che è appena agli esordi. Credo che la partita vera si giocherà sulla due volumi, mentre la familiare ha buone chance per aziende e flotte. Ciò detto, abbiamo riscontrato che il cliente medio della Tipo è un capofamiglia che compra l’auto essenzialmente per tre motivi: lo stile, il valore, lo spazio. E la prima arrivata, la Tipo con carrozzeria tre volumi, che aveva suscitato qualche dubbio sul gradimento nel nostro Paese, ha venduto in sei mesi il totale di tutte le concorrenti vendute in un anno”.

Avete in mente interventi sulla gamma?
«Già qui a Ginevra abbiamo esposto le versioni S Line, ritoccate nello stile, più ricercato e funzionale. Ciò detto rimane marcata la distinzione, all’interno della nostra produzione, tra le auto emozionali, come la 500 e la 124 Spider, e quelle razionali, come la Panda e la Tipo”.

E nel futuro ci saranno Fiat elettriche o a guida autonoma?
«Al momento posso dire che nel gruppo FCA non manca l’impegno su ricerca e sviluppo, ma per ora io lavoro per Fiat, pragmaticamente, su cose che riesco a vendere. Oggi non potrei fare certi numeri con auto supertecnologiche, che costerebbero almeno 15.000 euro in più delle auto tradizionali. Ci vuole buon senso. Noi rimaniamo con i piedi per terra e puntiamo su valori tradizionali, dai quali sappiamo cosa poter ricavare. E in questa ottica crediamo molto in un’auto come la 500, che per noi è diventata un’icona di stile, un pezzo di storia della motorizzazione e del costume, capace di reggere al tempo nonostante siano trascorsi sessanta anni dalla sua nascita, nel 1957. Sa quante ne abbiamo vendute in tutto? Sei milioni. E di queste, due milioni del modello attuale, quello nato nel 2007”.

La prima 500 fu un fenomeno prevalentemente italiano. E la 500 di oggi?
«E’ un successo internazionale. L’80% dei volumi riguarda i mercati esteri, e il 60% dei clienti è di conquista, cioè proviene da altri marchi. Se non bastasse – aggiunge Napolitano – la quota di mercato, 15% del segmento, è immutata rispetto al primo anno. Per questi motivi siamo ben felici di celebrare il sessantesimo compleanno con il nuovo logo For Ever Young e una serie speciale a tiratura limitata di 560 unità, che segue un po’ il filone inaugurato con la 500 Riva, offrendo dotazioni da categoria premium, sedili in pelle Poltrona Frau, un sistema di infotainment all’avanguardia».

E la 124 Spider come è stata accolta, dopo tanti anni di assenza dal settore?
«Bene. Ma il 70% delle auto scoperte si vende nei mesi precedenti a luglio. Dopo l’estate potremo avere dunque le idee più chiare sulla voglia di spider. Proprio per questo abbiamo portato a Ginevra, e venderemo da giugno, una serie limitata denominata Spider Europa, che evoca quella che realizzò Pininfarina quando uscì di produzione la 124 Spider di prima generazione. E’ rossa, con pelle nera all’interno, monta cerchi vintage e un portapacchi cromato sul bagagliaio. Un capolavoro di stile impreziosito da una targhetta numerata che rende l’auto un pezzo unico».
 

 

 

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Venerdì 24 Marzo 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 12:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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