L'originale Land Rover Discovery Project Hero

Land Rover svela Project Hero, una Discovery dotata di drone per il soccorso estremo

di Mattia Eccheli
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GINEVRA – Il soccorso intermodale è griffato dalla divisione Operazioni Speciali di Jaguar Land Rover. La versione Project Hero di Land Rover Discovery sviluppata dalla SVO del costruttore britannico integra un drone ed una pista di atterraggio. La tecnologia è “autocentrante e a ritenzione magnetica”, vale a dire che il piccolo velivolo senza pilota può rientrare anche con il veicolo in movimento.

La esclusiva Discovery Project Hero esibita al Salone di Ginevra è stata messa a punto assieme alla Croce Rossa ed alla Mezzaluna Rossa, le cui attività sono sostenute a livello globale da Land Rover dal 1954 (120 veicoli forniti finora). Si tratta di un mezzo di “comunicazione avanzata” sviluppato con la federazione austriaca: a partire da giugno verrà affidato per 12 mesi ai centri di addestramento di Erzberg e di Vienna. È stato disposto il suo impiego nelle simulazioni per lo sviluppo di nuove tecniche di intervento in caso di calamità ed in test specifici con scenari complessi. Il suo utilizzo di supporto è già stato deliberato anche in caso di emergenze reali. L'obiettivo è quello di accelerare i tempi di risposta in caso di calamità.

Alle capacità terrestri del nuovo Discovery (tra le altre cose anche 3.500 chilogrammi di capacità di traino) si sommano le potenzialità aree del drone, un Align M480L da 2,7 chilogrammi di peso e 5,5 di carico utile, batteria e sensori inclusi. L'autonomia di volo è di 20 minuti a vuoto: anche se un po' ridotta per effetto di eventuali macchinari trasportati, il drone telecomandato può raccogliere e inoltrare preziose immagini ai soccorritori per pianificare gli interventi. La velocità massima è di 54 km/h e può venire controllato fino ad un chilometro di distanza.

Discovery Project Hero dispone del motore TD6 da 3.0 litri equipaggiato con un pianale scorrevole Heavy-duty che può venire impiegato come superficie di lavoro aggiuntiva o come protezione del carico sottostante, con un pannello separatore dietro la seconda fila di sedili e con punti di attacco aggiuntivi per attrezzature, con un impianto di illuminazione LED per la visione notturna, prese di corrente compatibili con le spine in uso nelle varie regioni e impianto radio multifrequenze.
 

 

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Mercoledì 15 Marzo 2017 - Ultimo aggiornamento: 23:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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