Una delle Audi R18 che hanno dominato alla 24 Ore di Le Mans

Audi, razza padrona: dalla rivoluzione Quattro al mito nato alla 24 Ore di Le Mans

di Alberto Sabbatini
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L’Audi è l’ultimo dei grandi costruttori di auto entrato ufficialmente quest’anno in Formula E. Il costruttore tedesco ha introdotto nel campionato elettrico tutto la propria esperienza nel motorsport. Gli uomini che gestiscono le monoposto di Lucas Di Grassi e Daniel Abt sono gli stessi che hanno vinto 13 volte la 24 Ore di Le Mans con i prototipi. La Formula E è un campionato per vetture monotipo (telaio, aerodinamica, freni e componenti chiave come il motore e la batteria sono uguali per tutti), ma al costruttore è permessa un’autonomia importante: quella di sviluppare il software di gestione della potenza e della carica/scarica elettrica della batteria tramite l’inverter. È l’elettronica che fa la differenza nella prestazione.

Audi così ha riversato nell’elettronica della Formula E tutto il proprio know-how tecnologico di tanti anni di corse ibride a Le Mans. Ma l’aspetto curioso è che le due Audi elettriche di Di Grassi e Abt che sfrecceranno lungo le strade dell’Eur per l’e-Prix Roma sono anche le prime vere monoposto mai schierate ufficialmente da Audi in un campionato internazionale. A dispetto di una storia quarantennale nel motorsport, Audi ha sempre corso in passato con auto a ruote coperte. Fin dal 1980 quando la casa di Ingolstadt, per suggellare la propria immagine tecnologica, decise di partecipare al mondiale rally realizzando un’auto avveniristica: l’Audi Quattro. La prima automobile da rally a quattro ruote motrici. L’auto che ha aperto la strada alla trazione integrale nelle corse. In sette anni Audi ha raccolto 24 vittorie e quattro titoli mondiali rally. L’Audi Quattro è entrata nella storia anche perché ha permesso a uno dei propri piloti, la francese Michéle Mouton, di diventare la prima donna a vincere una gara del mondiale rally.

Da quella prima esperienza nel 1981, l’Audi non ha più smesso di partecipare alle corse per sperimentare tecnologie innovative da trasferire poi nelle vetture stradali per alzare la qualità delle proprie auto.
Nel 1990 ha portato su pista le quattro ruote motrici nelle gare turismo, con i modelli Audi 80 e Audi A4. Poi dal 1999 è entrata nella categoria Le Mans, con i prototipi a ruote coperte per sviluppare nuove tecnologie per i motori. Prima con propulsori a benzina per sperimentare il sistema di iniezione diretta di carburante, poi con i diesel sportivi ad alte prestazioni. Grazie al minor consumo del diesel che avrebbe ridotto i tempi di sosta ai box, la sfida di Audi che sembrava folle si è rivelata vittoriosa: dal 2006 le Audi R10, R15 e poi R18 TDI hanno vinto cinque 24 Ore su sei partecipazioni.

L’ultima innovazione tecnologica è stata quella dell’ibrido: ossia l’accoppiamento di un motore elettrico con recupero di energia a un propulsore a gasolio. Audi si è cimentata vincendola subito al primo anno, nel 2012.
In totale Audi con i suoi prototipi a benzina, gasolio e ibridi ha vinto 13 edizioni della 24 Ore su 17 partecipazioni e due titoli mondiali Endurance. Dal 2017 ha abbandonato Le Mans concentrando i suoi sforzi sportivi solo nella Formula E elettrica.

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Giovedì 17 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 15-06-2018 14:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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