la numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, vincitrice a Le Sarthe nel 2023, ha visto per prima la bandiera a scacchi ad Imola e a Spa

L'auto da battere è un bolide rosso. La Ferrari ha trionfato nelle 2 ultime edizioni della 24 Ore ed ha vinto tutte le prove del mondiale 2025

di Nicola Desiderio
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lei l’auto da battere. Non solo perché ha trionfato nelle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans, ma perché nelle prime tre gare del campionato è partita in pole position e ha vinto, sempre. E nella corsa di casa, sulla pista che porta il nome del fondatore della casa e del figlio, ha raggiunto l’apoteosi portando tutte e tre le macchine sul podio. Parliamo ovviamente della Ferrari 499P che quest’anno sta lasciando le briciole agli avversari e alla 6 Ore di Imola, sul circuito “Enzo e Dino Ferrari”, neppure quelle, firmando una perentoria tripletta. La differenza con le due stagioni precedenti è lampante. La LMH di Maranello nel 2023 aveva infatti debuttato con una clamorosa pole position a Sebring e aveva poi vinto la 24 Ore di Le Mans, ma aveva sofferto sugli altri circuiti.

Nel 2024 poi si era ripetuta a Le Sarthe ed era riuscita a inanellare un’altra vittoria a Austin.
In soldoni: la 499P sembrava fatta apposta per i lunghi rettilinei e i curvoni di Le Mans grazie alla sua aerodinamica e all’efficienza del suo sistema di propulsione composto dal V6 tre litri biturbo con bancate a 120 gradi derivato dalla 296 stradale e dal motogeneratore elettrico anteriore da 200 kW che entra in azione dopo i 190 km/h, ma era in netta difficoltà sugli altri tracciati a causa soprattutto della gestione delle gomme, lente a riscaldarsi e veloci nel deteriorarsi. Certo, una vittoria nella Loira vale per la storia molto più di un campionato, soprattutto se, come nel 2023, è stata quella del Centenario della 24 Ore più famosa al mondo, la decima per il Cavallino e ottenuta 50 anni dopo l’ultima edizione disputata nella massima categoria.

Ma essere una macchina buona solo per una corsa non poteva essere accettato da un gruppo di persone che insieme dal 2006 ha vinto tutto quello che si può vincere con le GT nelle corse di durata: 4 titoli FIA GT, 9 titoli nel WEC e quattro 24 Ore di Le Mans sono lì a dimostrarlo. «L’obiettivo numero uno è il campionato del mondo» ha detto alla vigilia della stagione Antonello Coletta, responsabile Endurance e Corse Clienti di Ferrari, a sottolineare la necessità di raggiungere per la vettura e il team una maturità a tutto tondo dopo due anni di lussuoso apprendistato. A Maranello e a Piacenza – sede della AF Corse che gestisce le due vetture ufficiali e ne schiera direttamente una terza color Giallo Modena, secondo colore dopo il Rosso della tradizione Ferrari – hanno lavorato sodo e i risultati si vedono: la Ferrari ha trasformato i primi tre appuntamenti in una questione privata tra le due 499P ufficiali: la numero 50 di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, trionfatrice a Le Mans nel 2024, ha vinto la 1812 km del Qatar mentre la numero 51 di Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi, vincitrice a Le Sarthe nel 2023, ha visto per prima la bandiera a scacchi ad Imola e a Spa-Francorchamps. Stesso equilibrio di forze nelle pole position: al momento la #51 batte 2-1 la #50 ed è in testa nella classifica del Campionato Mondiale Piloti mentre alle spalle dell’imbattuto duo c’è la 499P numero 83 guidata da Phil Hanson, Robert Kubica e Yifei Ye, partita per due volte seconda, ai piedi del podio a Lusail e piazzata di un soffio ad Imola dove ha condotto per ampi tratti la gara.

La domanda è: che cosa può impedire alla Ferrari di vincere la terza Le Mans di fila? Sarebbe un bel filotto, ma non il migliore della storia del Cavallino che ne ha affilate ben sei tra il 1960 e 1965. Ed aver reso la 499P competitiva ovunque potrebbe aver sacrificato la sua efficacia su un circuito così particolare come quello francese? Molto dipenderà anche dal Balance of Performance: a Spa la Fia ha zavorrato le LMH di Maranello con 12 kg in più togliendo loro 16 kW di potenza e 3MJ di energia per ogni stint. E neppure questo è riuscito ad azzopparle: tripletta in qualifica e doppietta in gara. E allora: chi può battere la Ferrari a Le Mans?

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venerdì 13 giugno 2025 - Ultimo aggiornamento: 10:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA