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LE MANS – A Le Mans tra le auto di derivazione di serie sarà battaglia tra 6 marchi, ma in qualifica sono le Porsche a dominare guidate da piloti italiani. Nella GTE-Pro è Gianmaria “Gimmi” Bruni a mettere tutti in fila con la sua 911 RSR grazie ad un incredibile 3’47”504 segnato nel corso della prima sessione e che batte di ben 1 secondo e 593 millesimi l’altra Porsche ufficiale guidata da Christensen-Estre-Vanthoor. A soli 84 millesimi c’è la prima Ford GT di Mucke-Pla-Johnson, reduce dalla vittoria a Spa-Francorchamps, seguita dalla prima Ferrari 488 GTE Evo, quella di Calado-Pier Guidi-Serra (3’49”494). La prima Chevrolet Corvette C7.R è quella di Garcia-Magnussen-Rockenfeller (3’50”242) mentre le due BMW M8 GTE hanno girato intorno al 3’50” e 5 decimi staccate da soli 17 millesimi l’una dall’altra.
In grande difficoltà nel difendere la vittoria dello scorso anno appaiono le nuove Aston Martin AMR – la più veloce non è riuscita a fare meglio di 3’52”486 – battuta anche da diverse GTE-Am tra cui la migliore è stata di nuovo una Porsche 911 RSR, quella del team di Patrick Dempsey che ha fermato i cronometri su 3’50”728 con al volante il nostro Matteo Cairoli. Per la GTE i progressi nelle prestazioni sono stati ancora più impressionanti che in LMP2 confermando quello che si era già visto a Spa dove il miglioramento era stato di 2 secondi e mezzo. La pole della GTE-Pro alla Le Mans del 2017 fu conquistata dall’Aston Martin di Adam-Serra-Turner con 3’51”860 mentre tar le GTE-Am la Ferrari 488 GTE di Smith-Stevens-Vanthoor fermò la lancetta a 3’53”981. In entrambi i casi, il miglioramento è stato di oltre 3 secondi.
La Porsche dunque appare scatenata e, pure se assente nella categoria regina LMP1, dopo aver vinto lo scorso anno la terza Le Mans di fila portando il record di trionfi assoluti a 19, è più che mai intenzionata a vincere tra le GTE con la sua vettura più rappresentativa e di farlo in concomitanza con i 70 anni del marchio di Zuffenhausen.
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