Un prototipo a Le Mans ovviamente gommato Michelin

Michelin, performance e sicurezza. A Le Mans la casa francese ha una tradizione senza rivali

di Nicola Desiderio
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LE MANS - Comunque andrà, sarà un successo per Michelin, il costruttore di pneumatici che si presenta alla 86ma edizione della 24 Ore di Le Mans equipaggiando tutte e 10 le vetture iscritte nella categoria LMP1, 5 LPM2 su 20 partenti – le altre montano invece Dunlop – e tutte e 32 le GTE che saranno al via mostrando lo stemma del Bibendum sul fianco dello pneumatico. Il costruttore francese dunque si appresta, con ogni probabilità, a rimpolpare il suo palmares che comprende 26 edizioni della 24 Ore di Le Mans oltre che 20 titoli nel mondiale di durata.

La Michelin, come al solito, si muove in forze per la grande gara di casa ed ha già approntato ben 8.500 pneumatici che sono stati tutti trasportati a Le Mans su 21 autocarri dove è già stato allestito uno spazio coperto da 1.100 mq per il magazzino e 850 mq invece per l’officina con 3 stazioni di montaggio. Saranno ben 105 le persone dislocate nella città della Loira, tra le quali 30 consulenti per assistere direttamente i team, 15 ingegneri e 10 dirigenti tra cui Jérôme Mondain. «Abbiamo ottimizzato la gamma di utilizzo per ogni singolo tipo di gomma – ci dice il responsabile del programma FIA WEC di Michelin – cercando di migliorare la consistenza e le prestazioni. Abbiamo lavorato di più sulle LMP1 non ibride che sono quasi una nuova classe, partendo ovviamente da quello che avevamo già fatto con le ibride che hanno la trazione integrale, una differenza fondamentale».

Mondain invece storce un po’ il naso sulle nuove regole che da quest’anno consentono di cambiare gli pneumatici e rifornirsi contemporaneamente. «Il nostro obiettivo è dare alle nostre gomme la consistenza, la capacità di armonizzare prestazioni e durata. La possibilità di dimostrare questo vantaggio, che noi abbiamo sviluppato negli anni, non c’è più e la strategia sarà semplicemente contare quanti stint una macchina può fare con le gomme a sua disposizione. Sicuramente utilizzeremo più gomme dello scorso anno – conclude Mondain – e questo ci dispiace perché va contro la nostra filosofia di “total performance”. Noi speriamo che nei prossimi anni si torni alla situazione precedente». Parole che si specchiano anche in quelle dell’amministratore delegato di Michelin, Jean-Dominique Senard: «Le corse sono nel nostro DNA, ma noi vogliamo correre dove gli pneumatici hanno il proprio ruolo».

In effetti, le gomme erano arrivate a garantire fino a 3 stint, riducendo drasticamente il numero di pezzi utilizzati con conseguente risparmio di risorse, nel pieno spirito delle corse di durata e di un costruttore che invita apertamente gli automobilisti a utilizzare più a lungo gli pneumatici e, in questo senso, sviluppa prodotti che, sfruttando proprio le competizioni, aumentano contemporaneamente prestazioni, sicurezza, durata e anche la gamma di utilizzo. Un esempio è il Crossclimate, la prima copertura estiva omologata come invernale, ma è il Pilot 4S che deve la propria mescola al pneumatico definito Hybrid che Michelin mette a disposizione dei team di LMP1 dal 2012 e che permette di marciare su fondo umido pur essendo uno slick. Le altre due tipologie da asciutto sono le Soft e le Hard accanto alle Wet e le Full Wet per il bagnato. Inalterate le misure: 31/71-18 per tutte e quattro le ruote, dove le prime due cifre indicano rispettivamente la larghezza e il diametro in centimetri e la terza quella del cerchio in pollici.

Ogni vettura potrà utilizzare 48 pneumatici mentre le LMP2 ne avranno 56, ma di fronte sono più strette (30/68-18) e non avranno le Hybrid, così come le GTE. Le auto derivate dalla serie avranno 60 gomme da utilizzare nell’arco della gara: 30/68-18 anteriori e 31/71-18 posteriori, ma con un maggior lavoro di personalizzazione, in base alle loro caratteristiche. Alcune infatti hanno il motore dietro l’abitacolo (Ferrari e Ford), altre lo hanno davanti (Aston Martin, BMW e Corvette) e la Porsche, pur avendolo spostato in avanti rispetto alla 911 di serie, ha comunque un baricentro più spostato all’indietro. I risultati si vedono: le GTE sono quelle che hanno guadagnato di più nelle prestazioni: a Spa-Francorchamps hanno girato 2 secondi e mezzo più veloci mentre nel prologo di Le Mans il vantaggio è stato di oltre 2 secondi.
 

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Venerdì 15 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 16-06-2018 17:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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