Circondata dal fuoco mostra tutta la propria forza: è la Icona Vulcano

Icona, la forza di un Vulcano:
supercar cinese con tecnologia italiana

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

SHANGHAI - Tecnologia italiana, quartier generale cinese e stile firmato da un francese per una supercar con prestazioni da sogno. Si chiama Icona Vulcano, è la supersportiva presentata al Salone di Shanghai, dove la Icona ha la propria sede, e sarà prodotta su richiesta per chi vorrà – e potrà – permettersi un pezzo unico, decisamente fuori dal coro delle “solite” auto ad elevatissime prestazioni come Ferrari, Lamborghini e McLaren, solo per citare le più famose.

Uno stile unico, sagomato in Italia. La Vulcano è una coupé 2 posti a motore anteriore e trazione posteriore, anche se entrambe le affermazioni dicono solo una parte della verità. Prima di addentrarci nella tecnica, val la pena però descrivere lo stile che è frutto della matita di Samuel Chuffart, designer con esperienze in Nissan e Land Rover prima di arrivare nel 2010 alla Icona, studio che ha come sede proprio Shanghai con il supporto della Cecomp, azienda torinese sconosciuta ai più, ma conosciutissima agli addetti ai lavori per il suo know-how in tema di prototipazione, ovvero nella preparazione del modello master che darà poi vita alla produzione di serie. Lunga 4,45 metri, la Vulcano colpisce per i parafanghi dal profilo scolpito con quelli anteriori che nascondono grossi sfoghi a camino che modellano i fianchi scavandoli. Una soluzione stilistica suggestiva e funzionale allo stesso tempo, necessaria per evacuare la grande quantità di calore prodotto dal motore. Altrettanto particolari sono le portiere incernierate all’indietro che si aprono vero l’alto, così come il parabrezza che fa corpo unico con il tetto e il lunotto quasi a formare un enorme profilo Naca che arriva fin quasi all’estremità della vettura. Impressionante la vista posteriore, con un estrattore dalla forma alquanto complessa e con i gruppi ottici formati da due boomerang per lato simmetrici e contrapposti che, in qualche modo, ripropongono lo stesso tema grafico formato dai fari anteriori e dalla fila di led intorno alle prese laterali.

Un illustre ibrido in due versioni. Molto interessante la propulsione ideata da Claudio Lombardi, progettista della Lancia da rally come la 037 e la S4 dotata di motore doppia sovralimentazione, del V4 Aprilia che ha portato Max Biaggi a dominare la Superbike oltre ad essere stato responsabile del reparto corse Ferrari. La Vulcano ha un V12 6 litri con bancate a 65 gradi da 790 cv a 8.300 giri/min accoppiato ad un elettrico da 160 cv per un totale di 950 cv e prestazioni da brivido: lo 0-100 avviene in 2,9 secondi, lo 0-200 in meno di 10 e la velocità massima è di 350 km/h. Ma ci sarà anche un'altra configurazione più complessa con un V6 biturbo da 3,8 litri e due motori elettrici, uno dei quali di pari potenza al primo collegato alle ruote anteriori per un totale di 870 cv. Grazie alla trazione integrale, la Vulcano in questo caso promette uno 0-100 km/h in 2 secondi, ma soprattutto prestazioni su pista straordinarie. Il cambio è sequenziale a 6 rapporti, ma non se ne hanno altre notizie così come della batteria e della parte elettrica tranne che i motori sono del tipo brushless e alimentati a 450 Volt. Di sicuro il pilota potrà contare su un boost a comando e ci sarà la possibilità di marciare a emissioni zero mentre in condizioni normali il motore elettrico anteriore sarà utilizzato per sostenere l’erogazione di quello a benzina e anche per rendere più veloci e pulite le cambiate.

Italiana anche nei componenti. La Vulcano H-Turismo con motore aspirato denuncia un peso di 1.595 kg che sale a 1.635 kg per la H-Competizione V6 biturbo a causa della parte elettrica più grande. Anche ruote e freni parlano italiano. Per gli pneumatici infatti la scelta è caduta sui Pirelli PZero, anteriori 285/30 R20 e posteriori 355/25 R21, in entrami i casi montati su cerchi in lega leggera forgiata di derivazione aeronautica, davanti con canale da 10 pollici e dietro da 12,5 pollici. L’impianto frenante è invece della Brembo con dischi carboceramici del diametro di 380 mm e pinze a 6 pistoncini del tipo GT-R, ovvero ricavate direttamente dal pieno per avere la resistenza, rigidità e risposta al pedale ai massimi livelli. Ulteriori premesse per un’auto dalle caratteristiche esclusive, anche per il prezzo – che rimane rigorosamente top secret – visto che sarà costruita su misura.

  • condividi l'articolo
Lunedì 6 Maggio 2013 - Ultimo aggiornamento: 27-06-2017 11:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA