La Sir Volley sul tetto d'Italia, Giannelli: «Questo scudetto è del collettivo, è di Perugia». La gioia di Lorenzetti che guarda già al futuro

La Sir Perugia alza la coppa: è campione d'Italia di volley per la seconda volta
di Riccardo Gasperini
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Martedì 30 Aprile 2024, 12:19

PERUGIA - L’orologio segnava le 20,29 quando Semeniuk ha schiacciato a terra la palla della vittoria. La più pesante per la Sir Susa Vim Perugia, nuova squadra campione d’Italia di pallavolo. Una seconda volta per Perugia, che il tricolore se l’era già cucito sulla maglia nella stagione 2017-18. Sei stagioni dopo lo squadrone del patron Gino Sirci ha trovato il bis. L’ha fatto battendo la Mint Vero Volley Monza in una finale scudetto di fuoco. I Block Devils hanno chiuso la pratica in gara 4, vinta all’Opiquad Arena in rimonta: 1-3 il finale (25-19, 23-25, 25-27, 20-25). Rimonta che vale il poker per Perugia. Quest’anno la Sir, fuori dai grandi giochi dell’Europa (dove tornerà la prossima stagione), ha vinto tutto quello che poteva vincere: Supercoppa, Coppa Italia e Mondiale per Club. Un vero trionfo.

I COMMENTI Ieri ad alzare l’ultima coppa che arricchisce il palmares bianconero (ora a 13 titoli), è stato uno dei protagonisti di serata, il capitano Wilfredo Leon, che lascia l’Italia con la gioia nel cuore. «Sono felicissimo, ringrazio Dio», ha detto il cubano-polacco che ha filmato la premiazione con una telecamerina attaccata alla maglia celebrativa. Leon ha ricordato «i mesi dove la sofferenza non finiva mai», quelli dell’infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dal campo. Da campione, non ha mai smesso di crederci, ritrovando un ruolo da protagonista nei playoff. «Ora posso dire che sono contentissimo di aver portato finalmente una medaglia di valore per i tifosi che ci hanno creduto fino alla fine». A Monza la Sir era sostenuta da 500 Sirmaniaci. Un blocco di magliette bianche che si è fatto largo nella bolgia dell’Opiquad Arena. Proprio ai tifosi ha fatto i complimenti il presidente della Lega Pallavolo, Massimo Righi. «È stato un campionato meraviglioso. Faccio i complimenti alle due tifoserie, hanno dato uno spettacolo sugli spalti da pelle d’oca. Un tifo così è uno spot per il nostro sport». Una pallavolo tinta sempre più di bianconero. Merito di un gruppo unito e una guida tecnica di peso, quella di Angelo Lorenzetti. Diventa il primo tecnico della SuperLega a vincere lo scudetto in quattro città diverse: Modena, Piacenza, Trento e ora Perugia. Un record. Ma più che ai titoli personali, Lorenzetti a scudetto appena vinto ha pensato alla famiglia. Nella prima intervista post scudetto ha salutato i suoi genitori, «due ultranovantenni che sono a Fano e sono riusciti a vedermi». «Si parla di squadre che non mollano mai, loro sono i veri tosti che non mollano, tanta roba».

LA CRONACA Parte meglio Monza, spinta da Takahashi (6-8). Aiutano i brianzoli alcune imprecisioni di Ben Tara (11-9) e un buon muro (16-13), spina nel fianco per la Sir. Lorenzetti schiera Leon, ma la strada resta in salita (20-14). Giannelli trova ossigeno per Perugia, ma il set è compromesso (25-19). Al cambio campo Perugia alza il muto (2-4). Immediata la risposta di Monza con Di Martino, ma i ritmi sono cambiati (12-8). L’ingresso di Herrera carica i bianconeri, più concreti in attacco (17-18). Finale sul filo, con Perugia trascinata da Giannelli (23-25). Maar e compagni provano a resettare (2-3), ma Perugia ha cambiato pelle (10-15).

In luce Colaci, che copre tutto, ma soprattutto Leon (25-27). Con i suoi colpi il quarto set vede Perugia protagonista. Partenza lampo con Herrera (7-9), poi testa a testa e allunghi di peso (10-12 e 10-16). Leon show nel finale (17-20 e 19-24), con l’ultimo punto firmato da Semeniuk (20-25).

LE REAZIONI Ancor prima della premiazione, si sono stretti forte dando vita ad un girotondo sottorete giocatori e allenatore, i protagonisti veri di una cavalcata trionfale che ha visto Perugia salire sul tetto d’Italia. «Mi sono commosso a vedere il girotondo che abbiamo fatto, dentro c’è la nostra storia». Così Angelo Lorenzetti, il timoniere della Sir Perugia schiacciasassi che ha vinto lo scudetto e ha fatto scoppiare la festa fra i 500 che erano all’Opiquad Arena e anche tutti i tifosi che hanno seguito gara 4 da casa, tra dirette tv, social e straming. Un finale di stagione da incorniciare, ma anche l’inizio di un qualcosa. Almeno questo si è capito dalle parole di coach Lorenzetti. Che a caldo ha parlato di «una felicità immensa per la vittoria». «Sono consapevole – ha proseguito - che la squadra è stata brava e che ha avuto anche delle fortune, ad agosto ne parleremo. Sono consapevole che avrò fatto il mio ma che sono capitato nella stagione giusta, ho avuto la fortuna di capitare nella stagione giusta». Poi ha sottolineato: «Dentro c’è anche veramente il lavoro e la sofferenza e a volte la tristezza dei colleghi che mi hanno preceduto, io sono capitato nell’anno giusto». Il tecnico ha guardato subito avanti: «Il mio lavoro grosso inizia adesso, ma anche quello di Perugia. Con queste 4 vittorie si festeggia, ma non si costruisce il futuro. Finita la festa, che non deve finire mai, una settimana dieci giorni, insieme con tutta Perugia, dobbiamo costruire le parole giuste per il prossimo anno». Come dire, la storia va avanti e c’è ancora tanto da crescere per assicurarsi nuovi successi, anche quello più prestigioso fino ad oggi sfuggito alla Sir. 

«Senza i miei compagni non ci sarebbe stato nulla di tutto questo, sono stati speciali tutto l’anno». Non ha la fascia di capitano al braccio ma parla da leader del gruppo Simone Giannelli, mvp delle finali scudetto e anima del gioco bianconero. A fine partita, il Nazionale ha sottolineato che «l’anno scorso dopo aver perso ai quarti avevo detto che dovevamo migliorare tutti e quest’anno lo abbiamo fatto, la società, noi giocatori ed i tifosi che ci hanno sempre sostenuto. Questo scudetto è del collettivo, è di Perugia». Una Perugia che, come sottolineato anche da coach Lorenzetti, ora può fare festa grande. Sono state subito tante, tantissime le reazioni di gioia per il titolo. A partire dalle istituzioni. L’assessore comunale allo Sport, Clara Pastorelli, a caldo via social ha scritto «quanto sono contenta, commossa. Grazieeee». «Ancora una volta, semplicemente orgoglio umbro», ha detto invece la presidente della Regione Donatella Tesei. Parole anche dall’assessore regionale Paola Agabiti: «Con la squadra umbra campione d’Italia vola in alto anche la nostra regione».

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