Montecastrilli, cena di pesce per l'appalto del teleriscaldamento: assolti ex assessore e tecnico del Comune

Luigi Guidarelli e Luigi Rosatelli: «Finisce un calvario lungo otto anni»

Montecastrilli, cena di pesce per l'appalto del teleriscaldamento: assolti ex assessore e tecnico del Comune
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 08:22

MONTECASTRILLI - Un processo lungo otto anni, una condanna in primo grado a Terni per corruzione e turbativa d’asta per le presunte mazzette per un appalto comunale ribaltata in appello con l’assoluzione, e poi il ricorso della procura generale in Cassazione, che lo respinge.

Per l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Guidarelli, assistito dall’avvocato Federico Novelli, e il capo dell’ufficio tecnico comunale di Montecastrilli, Luigi Rosatelli, seguito da Maurizio Cecconelli e Enrico De Luca, è la fine di un calvario.

Lo è anche per i due titolari dell’azienda marchigiana Cpm, finiti a processo per aver offerto una cena a base di pesce dopo aver vinto un appalto da un milione e 200 mila euro per i servizi di teleriscaldamento del Comune di Montecastrilli.

L’indagine della procura ternana inizia nel 2016. Uno dei titolari della Cpm, sotto inchiesta a Viterbo per un’altra vicenda, è intercettato. Nelle conversazioni si parla dell’appalto vinto a Montecastrilli, di cene e sponsorizzazioni di sagre per pilotare la gara.

Un anno dopo l’affidamento i due, per l’accusa, offrono la cena di pesce in un ristorante ternano e a tavola ci sono anche Guidarelli e Rosatelli.

Pagano 550 euro per undici commensali e da lì partono gli avvisi di garanzia che diventeranno un processo che dura otto anni.

Il tribunale di Terni condanna tutti e quattro e i loro legali ricorrono appello. I giudici di secondo grado ribaltano la sentenza e assolvono tutti con formula piena. La procura generale presenta ricorso in Cassazione ma la sesta sezione penale lo respinge confermando l’assoluzione.

«Finisce un lungo calvario - dice l’ex assessore socialista, Luigi Guidarelli -  penso che le persone perbene sono state alla fine giudicate da persone che hanno fatto la loro parte. Otto anni di calvario per chi ha fatto sindacalismo in acciaieria e poi l’amministratore, scambiato per delinquente per una cena di 40 euro, non è concepibile. Il giorno dopo la sentenza di condanna del tribunale di Terni sono finito in ospedale con tre ulcere - dice Guidarelli - questo per far capire cosa può essere stata questa vicenda per me e la mia famiglia».

Molto provato anche il capo dell’ufficio tecnico che per l’inchiesta ha perso la posizione organizzativa: «La giustizia è arrivata tardi ma mi ha dato un sollievo enorme dopo quello che ho patito, essere riconosciuto come una persona perbene è stata una liberazione  - dice Luigi Rosatelli.  Ero certo della mia onestà ma temevo di non essere in grado di dimostrarlo. Il dolore nasce dal passare degli anni senza una parola fine, dal senso di impotenza. La forza per affrontare tutto questo me l’hanno data la mia famiglia, i miei avvocati, i colleghi e l’amministrazione comunale che mi sono stati sempre accanto».

Per l’avvocato Maurizio Cecconelli «si chiude un processo basato sul nulla perché i punteggi della gara d’asta erano regolari e lo abbiamo dimostrato. Finisce una brutta vicenda, che il mio assistito ha vissuto come una persecuzione».

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