La prima foto della 500X

Fiat 500X, ecco la prima foto
del mini Suv made in Italy

di Diodato Pirone
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Ecco la Fiat 500X. A sorpresa ieri è spuntata in rete la prima foto senza veli del mini-Suv del Lingotto che arriverà sul mercato nel 2015 e che sarà presentata ufficialmente ad ottobre al Salone di Parigi.

Si tratterebbe - sembra - di una immagine "sfuggita" durante le riprese di uno spot pubblicitario. La foto è stata scattata con un obiettivo particolare, probabilmente un grandangolo, che allunga e abbassa la silouhette della 500X , vettura che pur ricordando il profilo del mitico cinquino in realtà è compatta (circa 4,25 metri di lunghezza) e piuttosto alta (circa 1,70).

La collocazione dell'immagine è quella di una città poiché la Fiat 500X punta a conquistare proprio un pubblico "modaiolo", di target medio-alto, desideroso di usare un'auto pratica per i fine settimana ma anche gradevole e "stilosa" quanto adatta a dominare il traffico cittadino. La 500X inoltre è il terzo modello Fiat con marchio "500" e quindi contribuirà a riposizionare in una fascia più alta e sofisticata del mercato marchio e produzione Fiat.

La 500x è la sorella dell'altro minisuv appena varato da Fiat Chrysler, la Jeep Renegade, che proprio oggi è entrata nella fase di produzione vera e propria nello stabilimento di Melfi, in Basilicata. Entrambe le auto, pur molto diverse fra loro, sono state sviluppate sulla piattaforma della "500L" che viene assemblata in Serbia, e rappresentano un salto di qualità strategico nei piani di sviluppo di Fiat Chrysler Automobiles.

Con la "Renegade" e la "500X" FCA entra a pieno titolo nel settore dei Suv compatti che sta registrando un boom commerciale su tutti i mercati. Quest'anno nel mondo dovrebbero essere venduti circa 2.000.000 di minisuv e Fiat Chrysler punta a conquistare una discreta fetta di questa torta in continua espansione. Le due vetture rappresentano anche una svolta storica per l'industria italiana dell'auto che - seguendo il successo globale delle Maserati Quattroporte e Ghibli prodotte nella nuova fabbrica di Grugliasco, vicino Torino - torna a rivolgersi non più solo ai 500 milioni di consumatori europei ma a tre miliardi di automobilisti che abitano anche in Cina, Nord America, Australia, Sud Africa, Turchia.

Per raggiungerli con modelli il più possibile affidabili e competitivi, Fiat ha completamente ristrutturato lo stabilimento di Melfi dove tutt'ora si produce la Punto. Con un miliardo di investimento (la metà proveniente dalle casse della Jeep e quindi con il più importante investimento estero nel Mezzogiorno), sono stati installati 600 robot nuovi di zecca e sono state rifatte dalla base tutte le stazioni di montaggio. Alla cui progettazione, per la prima volta nella storia della Fiat, hanno partecipato gruppi di operai scelti fra gli oltre 5.000 dipendenti della fabbrica lucana in modo da snellire e rendere meno faticoso e più veloce il processo di lavoro secondo le modalità previste del World Class Manufacturing, il sistema produttivo di stampo nipponico adottato per tutte le fabbriche di Fiat e Chrysler.

A Melfi tutti gli operai "dialogheranno" con i computer collocati in ogni stazione di montaggio. Esattamente come gli impiegati, gli operai avranno a disposizione "touch screen" dell'ultima generazione collegati in rete sui quali comunicherano le operazioni compiute, leggeranno dati e informazioni sui modelli da assemblare e faranno proposte di miglioramento della produzione. In caso di problemi, come accade negli stabilimenti mondiali di più alta qualità, il capo squadra (team leader) che governa il lavoro e i permessi dei sei colleghi della sua postazione avrà il potere di fermare la linea. E il giorno dopo errori e stop verranno esaminati in una riunione collettiva fra dirigenti e operai con l'obiettivo di migliorare il lavoro giorno dopo giorno secondo il nuovo modello di fabbrica-rete che Melfi si avvia ad applicare.

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Lunedì 15 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA