I successi di Cupra spingono la Seat: pronte al lancio Tavascan e Terracan
Volkswagen e Seat: “Spagna e UE puntino sulle auto elettriche”. Vertici dei brand con re Felipe a fabbrica batterie di Martorell
Seat cresce nel 2023 a doppia cifra e punta agli Usa. Nuove Arona e Ibiza nel 2025. Vianello: «In Italia Cupra +50%»
TERRAMAR - Terramar, Tavascan e UrbanRebel. Cupra, che nel giro di quattro hanno ha “viziato” la proprietà tedesca di Seat che controlla il dodicesimo marchio del gruppo Volkswagen, ha anticipato i tre inediti modelli con i quali intende consolidare lo straordinario successo ottenuto dal 2018 in poi. I già molti fan del brand catalano che combina il design intrigante con la sportività dovranno tuttavia pazientare almeno un anno e mezzo. Perché la prima delle tre macchine presentate a Terramar debutterà all’inizio del 2024. Il Suv plug-in da 4,5 metri di lunghezza prende il nome dallo stesso storico circuito parabolico che negli anni d’oro era arrivato ad ospitare anche la Formula 1. I top manager del marchio, Wayne Griffiths e l’italiano Antonino Labate, entrambi a fianco di Luca De Meo quando era stata lanciata Cupra (ha guidato Seat tra la fine del 2015 e gli inizi del 2020), hanno spiegato che la Terramar sarà l’ultima auto del marchio a montare un motore a combustione, seppur con un’autonomia a zero emissioni annunciata attorno ai 100 chilometri. Il modello verrà assemblato in Ungheria nello stabilimento Audi di Györ.
Verso la fine dello stesso anno debutterà la Tavascan, il primo Suv completamente elettrico e tra l’altro anche coupé. Nel 2025 toccherà alla UrbanRebel, la compatta alla spina da 403 centimetri di lunghezza destinata a presidiare il segmento B. Il modello è stato sviluppato a Barcellona e nella sua versione top di gamma sarà in grado di passare da 0 a 100 orari in meno di 7 secondi (6,9’’ quelli annunciati). Questa variante avrà una potenza di 225 cavalli, abbastanza da soddisfare anche i conducenti più esigenti che desiderano un’auto di dimensioni contenute.
«Per noi sarà il progetto più grande dei prossimi anni, poiché sarà la chiave per la trasformazione in un brand completamente elettrico (avverrà con il 2030, ndr.). Stiamo guidando lo sviluppo del cluster, la famiglia di veicoli che democratizzeranno la mobilità urbana sostenibile all’interno del Gruppo Volkswagen», ha chiarito Werner Tietz, che guida Ricerca e Sviluppo di Cupra.
A differenza di altri modelli nati sulla piattaforma Meb del gruppo, la UrbanRebel sarà a trazione anteriore. L’autonomia massima annunciata è di 440 chilometri. «È emozionale, sexy, divertente da guidare e accessibile al contempo – dice Griffyths - Dimostriamo che le auto elettriche non sono necessariamente noiose. Sarà la vettura di accesso alla nostra gamma per le prossime generazioni». Tuttavia non sarà l’entry level annunciato dal gruppo tedesco, che vuole portare sul mercato un modello da 20.000 euro, inflazione permettendo.
Le linee e anche le quasi caleidoscopiche tonalità delle carrozzerie dei tre modelli (colori e finiture sono sotto la responsabilità di una manager italiana, Francesca Sangalli) interpretano l’originalità del marchio, fondato malgrado lo scetticismo del quartier generale di Wolfsburg con l’obiettivo di realizzare auto che si distinguessero da quelle dei costruttori generalisti e capaci di avvicinare l’offerta di quelli premium. Come Seat S.A., anche Cupra ha clienti di un’età media fino a 15 anni sotto quella del mercato. Si tratta di giovani ai quali Cupra parla con forme di comunicazione e progetti, come quelli del metaverso, particolarmente innovativi. Labate parla già della “tribù di Cupra”, preziosa come il rame del logo del marchio, indispensabile per la connettività. Il brand vuole essere molto più di un semplice produttore di auto: vuole vendere emozioni. Ai potenziali clienti e quasi anche a se stesso, Labate ricorda che «non c’è limite ai sogni».
Nel caso di Cupra i sogni sono più che altro un ambizione: raggiungere il mezzo milione di esemplari commercializzati l’anno entro il 2025. Non avendo (ancora) una storia vera e propria (la denominazione veniva impiegata prima per identificare i modelli ad alte prestazioni per le competizioni), Cupra può permettersi di crearla, osando anche nel design, oltre che nel marketing e nella scelta dei mercati, come dello dell’Australia, dove l’avvio dell’offensiva è imminente e con la quale Cupra punta a diventare un marchio veramente globale. I risultati dei primi quattro anni danno ragione a Seat S.A., che pr l’esercizio del 2021 ha messo a bilancio la commercializzazione di 80.000 Cupra (mezzo milione dal 2018 in poi) con un giro d’affari di 2,2 miliardi, ossia quasi 5 volte il fatturato del primo anno (430 milioni). Per il 2021 l’obiettivo è ancora più ambizioso: «Vogliamo raddoppiare volumi, fatturato e numero dei concessionari», sintetizza Griffiths. La Formentor, il primo vero modello del marchio, è già stato venduto in 100.000 esemplari.