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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Red Bull di Max Verstappen sulla pista bagnata di Montreal

Montreal non è Le Mans: in F1 la coppia da battere è sempre Red Bull-Verstappen

di Giorgio Ursicino

Oggi a Montreal non dovrebbe piovere e l’autunnale giornata di ieri ha reso ancora più incerto il GP del Canada su una pista per molti aspetti già anomala. Le non buone previsioni meteo hanno influito anche sulle prove del venerdì in cui le squadre sapevano che avrebbero dovuto trovare le tarature e gli assetti giusti per qualifiche e gara in un solo turno di prove libere. Che il tracciato nord americano sia originale assai lo testimonia anche la monoposto perfetta, la Red Bull che ha dominato tutta la prima parte di stagione. Verstappen e Perez non hanno trovato subito la solita astronave ed hanno dovuto lavorare per far digerire alla RB19 i cordoli alti e le molte sconnessioni del fondo, soprattutto in frenata.

Nell’unica sessione asciutta di test hanno svettato i piloti della Mercedes, entrambi sul podio nell’ultima corsa di Barcellona, ma è stata la Ferrari a far vedere un buon ritmo di gara, quello che è clamorosamente mancato finora. Il format sconvolto degli impegni da svolgere rende ancora più complesse le comparazioni perché la varie squadre hanno sparigliato i programmi. E la corazzata tedesca ha preferito fare le prove di durata all’inizio, lasciandosi le simulazione del giro veloce nel finale, quando l’asfalto era più gommato e, quindi, più veloce. Stoccarda e Maranello cercano ancora di estrarre tutto il potenziale dei corposi sviluppi introdotti recentemente che devono essere ulteriormente affinati.

La Ferrari, anche se le equipe in campo sono diverse, si gode il trionfo alla prestigiosissima 24 Ore di Le Mans di domenica scorsa. Battere Porsche, Cadillac, Peugeot e, soprattutto, la regina Toyota, che aveva dominato la maratona francese negli ultimi cinque anni, è un punto d’orgoglio e, in particolare, una dimostrazione tecnologica e organizzativa di prim’ordine. Uno degli eroi della Sarthe, Antonio Giovinazzi, è nel box Ferrari come pilota di riserva e sfoggia sorrisi panoramici dopo la gemma della sua non fortunata carriera. Charles, una settimana fa, era nel circuito francese a guardare la coinvolgente gara ed ha lanciato più che una provocazione: «Dopo aver assistito a quel trionfo, mi piacerebbe correrla anche a me...».

Intanto c’è aria di Endurance anche in Alfa Romeo che quest’anno terminerà la sua collaborazione con la Sauber in atto dal 2018. Il glorioso costruttore si sta guardando intorno, ma sembra che il probabile ingresso nelle gare di durata non avverrà prima del 2026. E ci sono un paio d’anni da riempire, proprio quando il marchio sta concretizzando la sua transizione energetica ed ha bisogno di visibilità per l’immagine. La casa italiana sta provando a sostituire la Sauber, che diventerà Audi, con la Haas. Gli americani, però, hanno già detto che non sono interessati a cambiare il nome della squadra e che loro hanno già un main sponsor. Questa sera il semaforo si spegnerà alle 20, diretta su Sky.

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Domenica 18 Giugno 2023 - Ultimo aggiornamento: 19:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA