TORINO - «Grazie all'inteso lavoro degli ultimi cinque anni, ora siamo pronti a compiere il salto di qualità». Lo ha detto l'ad di Fiat Chrysler Sergio Marchionne durante l'assemblea. «Questa è una azienda che può e deve puntare in alto», ha aggiunto. Marchionne ha ricordato che nel 2004 il gruppo era «sull'orlo del fallimento» e ha ripercorso le tappe che hanno portato all'alleanza con Chrysler nel 2009 e alla scissione nel 2011 con la nascita di Fiat e Chrysler da una parte e Cnh Industrial dall'altra.
«La fusione che vi presentiamo oggi - ha spiegato - rappresenta un salto epocale perchè dopo 115 anni segna la fine di un lunghissimo ciclo storico. Ci sono aspetti emotivi collegati all'operazione, al fatto di cambiare nome e sede legale ma il progetto da cui nasce Fiat Chrysler Automobiles apre un futuro nuovo per la nostra azienda dandole, anche dal punto di vista societario, una statura internazionale, oltre che prospettive di crescita solide e concrete».
Marchionne ha anche ricordato che l'obiettivo è di fare, in cinque anni, di Fca un'azienda con ricavi superiori a 130 miliardi di euro, un utile operativo di circa 9 miliardi di euro, che è tre volte quello dell'anno scorso e un utile netto di circa 5 miliardi di euro, più di cinque volte quello dell'anno scorso. «Ci siamo posti il traguardo di 7 milioni di vetture vendute all'anno - ha detto - aprendoci la possibilità di guadagnare almeno un'altra posizione nella classifica globale dei principali costruttori di automobili. Le nostre vendite saranno distribuite in modo bilanciato nelle quattro aree geografiche, con una presenza significativa anche in Asia».
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