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BRUXELLES - Toyota introdurrà in Europa sei modelli elettrici dedicati entro il 2026 con l’obiettivo di venderne 250mila pari a circa il 20% dei volumi totali. Nel frattempo chiuderà il 2023 sul nostro Continente con 1,17 milioni (+8%) di unità con una quota di elettrificazione pari al 71%, grazie a oltre 25 modelli ibridi, ibridi plug-in, elettrici e a idrogeno con i marchi Toyota, Lexus e Toyota Professional. La prospettiva di raggiungere il 75% nel 2024 e di crescere ulteriormente nei volumi complessivi, grazie alla nuova C-HR, al restyling di Yaris e Yaris Cross e altre novità, ma senza fornire obiettivi.
Questo è quanto affermato dai vertici europei del Marchio delle Tre Ellissi in occasione della quinta edizione del Kenshiki, l’evento annuale con il quale vengono comunicati piani e modelli per il prossimo futuro in Europa dove Toyota conta di raggiungere i propri obiettivi di decarbonizzazione più in fretta che nel resto del mondo. Già nel 2030 infatti tutti i propri stabilimenti saranno carbon neutral e un decennio più tardi lo sarà l’intera organizzazione, in anticipo di 10 anni sul 2050 fissato a livello globale per l’azzeramento totale di tutte le emissioni di CO2. A questo obiettivo contribuiranno l’introduzione di modelli sempre più efficienti, una quota crescente di ibridi plug-in ed elettrici e anche l’idrogeno per il quale il quadro normativo e di investimenti predisposto dall’Unione Europea rappresenta l’occasione di una crescita stabile del business.
Rimane fermo il messaggio di Toyota: per arrivare a decarbonizzare la mobilità mantenendola accessibile per tutti non basta una sola tecnologia, ma ce ne vogliono molte. La strategia dunque non cambia, ma cambia evidentemente l’incidenza dell’elettrico su una gamma che nel 2026 potrà contare su almeno 15 modelli a batteria tra i tre marchi. Tra questi, occorre contare la bZ4X e il modello di serie che vedremo nel 2024 ed è derivato dalla Urban SUV concept, presentato in anteprima mondiale proprio al Kenshiki. È lungo 4,32 metri, largo 1,82 e alto 1,62 e sarà basato su un nuova piattaforma derivata sempre dalla famiglia TNGA specifica per le auto elettriche – ma non la eTNGA della bZ4X – e ospiterà due formati di batteria, almeno uno potrebbe sfruttare celle LFP (Litio-Ferro-Fosfato) al posto delle NMC (Nickel-Manganese-Cobalto) della sorella. Avrà trazione anteriore o integrale.
Già vista al salone di Shanghai nell’aprile scorso – ma con una verniciatura diversa – è la Crossover Sport Concept, una fastback lunga 4,8-4,9 metri e con assetto leggermente più alto del normale dallo stile bello e sinuoso e che contiene tutti gli elementi che stanno emergendo su tutti i nuovi modelli, dalla C-HR in poi. È realizzata in collaborazione con BYD, non se ne conoscono altri dati, ma è sicuro che arriverà sul mercato nel 2025. Ci saranno altri tre BEV, tutti a ruote alte entro il 2026 di cui uno derivato dalla bZ Concept presentata lo scorso anno. La svolta arriverà nel 2026 con una piattaforma inedita definita da software che gira su un sistema operativo proprietario denominato Arene e la scocca il cui pavimento sarà realizzato attraverso gigapresse in tre soli pezzi (al posto di 170), all’interno di stabilimenti dove le vetture in fase di produzione si muoveranno da sole da una postazione di lavoro all’altra.
La prima vettura a sfruttare questa nuova piattaforma sarà il modello derivato dalla Lexus LF-ZC, berlina destinata a ridefinire il marchio e ridargli il ruolo di battistrada tecnologico all’interno del gruppo. La seconda sarà una Toyota derivata dalla FT-3e, concept già visto al Japan Mobility Show di Tokyo lo scorso ottobre al pari della LF-ZC e del quale ora sappiamo anche le misure: è lunga 4,89 metri, larga 1,95 e alta 1,59 con un passo di 3 metri netti. Altra novità già vista in Giappone, ma comunque importante, è la FT-Se, coupè 2 posti lunga 4,38 metri ispirata alla MR-2 visto che le proporzioni sono quelle di una sportiva a motore centrale, ma è elettrica e la distanza tra abitacolo e ruota posteriore potrebbe essere il posto assegnato alla batteria. È un’evoluzione del concept mostrato già nel 2021 da Akio Toyoda, ma con uno stile ed un’aerodinamica meglio definiti e del quale finalmente si vedono gli interni. Arriverà, ma non si sa quando.
La nuova sportiva ricadrà sicuramente entro il perimetro della gamma GR, ma non se ne conosce neppure il nome. Altrettanto indicativo è che i nuovi concept non abbiano le lettere bZ all’interno della loro denominazione: anche la Sport Crossover Concept che lo aveva a Shanghai se ne è sbarazzata mentre l’unico segno sulla Urban SUV Concept è nella forma delle luci posteriori. Segno che la strategia del naming, ovvero delle denominazioni dei modelli, è in fase di rivisitazione e potrebbe subire variazioni rispetto all’intenzione iniziale di battezzare le nuove elettriche tutte con il suffisso bZ accompagnato da numeri e dalla X in caso di vetture a ruote alte. Toyota aveva vissuto un ripensamento simile quando introdusse l’ibrido all’inizio degli anni Duemila. La prima intenzione fu di costruire un sub-brand Prius formato unicamente da modelli ibridi, ma poi si fece strada una strategia di ibridizzazione della gamma esistente, mantenendo i nomi dei modelli esistenti. Forse qualcuno si è accorto che pensare di buttare a mare o marginalizzare in prospettiva noi come Yaris, Corolla e anche Camry e Land Cruiser, oppure aggiungere ulteriori lettere a RAV4 non è una buona idea...