PONTEDERA - I fratelli Colaninno, Matteo e Michele rispettivamente presidente esecutivo e ceo, consegnano a Piaggio il miglior risultato mai raggiunto nei nove mesi. Nonostante le tensioni geopolitiche e le incertezze macroeconomiche l’utile corre a doppia cifra (+20,9% a di 85,7 milioni di euro), i ricavi sono stabili a 1.626,2 milioni ma con Ebitda che ha registrato il valore più alto nel periodo (+13,8% a 269,3 milioni). «Nonostante lo scenario macroeconomico globale sia ogni trimestre più complesso, la corretta strategia di internazionalizzazione permette di controbilanciare i rallentamenti temporanei di alcuni mercati cogliendo il favore di quelli più reattivi» commenta Michele Colaninno, ceo di Piaggio che presentando i conti alla comunità finanziaria ricorda che, dopo la scomparsa del padre Roberto ad agosto, la gestione è proseguita in continuità.
Per l’intero anno, nonostante la difficoltà a fare previsioni a causa del contesto volatile, prevede un rallentamento in Asia ma «grazie ad un portafoglio di marchi iconici, conferma di continuare a perseguire obiettivi di marginalità e produttività nella gestione dei costi di produzione, logistica e procurement e nella gestione di tutti i mercati internazionali. Grazie ai miglioramenti di produttività, verrà compensato il temporaneo rallentamento dell’area asiatica». «I mercati di India, Europa e Stati Uniti si confermano positivi nonostante l’incremento dei tassi di interesse degli ultimi 12 mesi» e anche per questo «sono confermati gli investimenti previsti in nuovi prodotti nel settore delle due ruote e in quello dei veicoli commerciali e il consolidamento del proprio impegno sulle tematiche ESG».
«Il miglioramento della percezione dei clienti per i nostri marchi e i nostri prodotti nel mondo ha consentito di raggiungere marginalità molto interessanti (che dovremo consolidare negli anni a venire) e, al contempo, un utile netto di 85,7 milioni di euro, il più alto di sempre nel periodo di riferimento», ha commentato Michele Colaninno. Tornando ai conti nei 9 mesi ha frenato il settore 2 ruote (364.900 veicoli -11%; con ricavi per 1.293,6 milioni di euro -3,4%) compensati dalla crescita dei veicoli commerciali (89.500 unità +11,4% per 332,7 milioni).