Fuoribordo: piccoli in crisi, ma avanza l’”armata giapponese”. Novità in arrivo da Yamaha, Suzuki e Honda
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Nella corsa alla nuova mobilità, Suzuki percorre consapevolmente una strada alternativa, prediligendo (per ora) le richieste commerciali del mercato. E interpretando la transizione ecologica con le varie declinazioni dell’ibrido, anche grazie alla partnership industriale con Toyota. Ma questo pragmatismo industriale non significa ignorare il futuro che impone l’elettrico puro e dal Japan Mobility Show di Tokyo concluso a inizio novembre è arrivato un messaggio chiaro. Suzuki ha infatti esposto - tra le tante novità in vetrina - il prototipo da cui nascerà la sua prima vettura a emissioni zero. Si chiama eVX, è un concept di Suv (già svelato a gennaio in India all’Auto Expo di Delhi) destinato a sostituire nel 2025 l’attuale generazione Vitara con un’autonomia di 500 km. Il design della eVX, lunga 4,3 metri (per 1,8 di larghezza), è elegante e muscoloso, il frontale presenta due fari “a freccia” e l’assenza di mascherina denuncia la sua anima elettrica. Non mancano nel concept vistose protezioni in plastica grezza su passaruota, paraurti e fascione posteriore: sottolineano la storica vocazione off-road del marchio. Nel posteriore spiccano il piccolo lunotto e i fanali con due elementi luminosi orizzontali sovrastati da una striscia a Led che occupa l’intera larghezza.
Tra le altre novità Suzuki allo show giapponese, l’eWX che è una kei car elettrica squadrata lunga meno di 3,4 metri e con un’autonomia di 230 km. Presenti inoltre la Spacia Concept e la Spacia Custom Concept, altre due kei car (le vetturette riservate al mercato domestico) pensate per la vita all’aria aperta. Nello stand della Casa di Hamamatsu non mancavano in chiave futuristica sofisticati robot a quattro zampe, scooter elettrici, un motore elettrico fuori bordo per imbarcazioni del futuro, soluzioni per la mobilità delle merci e un modello in scala ridotta della futura “Flying car”, l’auto volante che verrà realizzata sulla base dell’accordo annunciato a giugno con SkyDrive. Ma il solido pragmatismo del marchio era interpretato soprattutto dall’evoluzione di un modello classico, che da sempre firma una quota importante della penetrazione sui mercati europei. Parliamo della Swift Concept che prefigura la prossima generazione della compatta. Cambiata senza stravolgerne la formula che l’ha resa un successo. Si notano la fanaleria e una calandra inedite, ma le proporzioni della carrozzeria rimangono simili all’attuale. Migliorati gli interni e le dotazioni tecnologiche, a partire dai numerosi Adas, tra cui i fari anabbaglianti automatici, il monitoraggio dell’assistenza del conducente e la frenata d’emergenza.
Con la sua gamma attuale, Suzuki brilla per la capacità di proporre – in attesa dell’elettrico puro - ogni tipo di soluzione ibrida. Si parte dal “mild” a 12 V di Ignis e Swift per arrivare all’evoluzione dello stesso ibrido leggero con batteria a 48 V (soluzione che ha debuttato su Vitara e S-Cross, oltre che sulla Swift Sport). C’è l’ibrido classico (formula Toyota) che alimenta la station wagon Swace, e il plug-in (con batteria da 355 V) adottato dall’ammiraglia Across. La più recente innovazione tecnologica è l’Hybrid 140 Volt che ha esordito sulla Vitara ed è una via di mezzo intelligente tra il mild-hybrid e il full-hybrid a cui più si avvicina, consentendo per brevi tratti mobilità a emissioni zero. Suzuki interpreta con coerenza una strategia mirata al futuro sostenibile, fedele agli obiettivi prefissati dalla “Vision 2030” che prevede investimenti in ricerca e sviluppo in tutti i settori: elettrificazione, biocarburanti, idrogeno, batterie e loro riutilizzo. Il piano prevede il lancio in Europa entro il 2030 di cinque veicoli Bev a batterie (Suv e vetture di segmento B) per rispondere in modo flessibile alle normative ambientali e alle esigenze dei clienti in ogni Paese.