Le Ferrari in pista al Mugello

Ferrari, il Festival del Cavallino. Grande festa per le Finali Mondiali al Mugello con esibizioni e sfide mozzafiato

di Michele Montesano
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«Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa». Le parole dette da Enzo Ferrari riecheggiano nell’aria al solo vedere gli spalti del circuito del Mugello gremiti di appassionati e tifosi, vestiti di rosso, che acclamano le vetture di Maranello ad ogni loro passaggio. Tale spettacolo, che si rinnova di anno in anno, è possibile ammirarlo solamente in occasione delle Finali Mondiali Ferrari. Più che una semplice passione, un vero e proprio atto di fede nei confronti della rossa perfettamente simboleggiato dal grande cuore, con al centro proprio il Cavallino Rampante, che sventola sulla tribuna principale dinnanzi ai box. Una storia che si riannoda al termine di ogni stagione agonistica e che riprende un percorso nato ormai trent’anni fa proprio sulle colline toscane, fu infatti il Mugello a tenere a battesimo tale manifestazione nell’ormai lontano 1993.

Protagonista d’eccezione la 499P che quest’anno, nella sua stagione di esordio, ha riportato la Ferrari sul gradino più alto della 24 Ore di Le Mans. L’ultima vittoria assoluta del Cavallino Rampante, nella maratona francese, risaliva al 1965 con la Ferrari 250 della scuderia americana NART guidata da Jochen Rindt e Maesten Gregory. Dopo il bagno di folla sulle strade di Maranello, gli uomini Ferrari capitanati da Antonello Coletta hanno ricevuto il meritato tributo anche al Mugello. Il caldo abbraccio dei tifosi è andato anche ai piloti che hanno compiuto l’impresa Alessandro Pier Guidi, Antonio Fuoco e James Calado e al terzetto composto da Miguel Molina, Nicklas Nielsen e Antonio Fuoco, quest’ultimo capace di firmare la pole e il giro più veloce in gara. Ferrari ha però legato gran parte della sua storia e del suo fascino alla F1 e il colpo d’occhio offerto dalle monoposto del Cavallino Rampante, ancora una volta, l’ha dimostrato appieno. Le F1 storiche hanno saputo ancora far vibrare le giuste corde facendo emozionare gli appassionati ad ogni giro. Una scia rossa che ha visto le monoposto protagoniste dell’epopea vincente che porta la firma di Michael Schumacher, passando per le vetture guidate da Fernando Alonso, fino a giungere all’era turbo-ibrida adattate per essere fruibili anche dai piloti gentleman. Spazio anche all’esclusivo programma Ferrari XX, dedicato alle vetture derivate dalle supercar stradali ma appositamente sviluppate per la pista. Un vero e proprio laboratorio su ruote con i piloti che, di circuito in circuito, si possono calare nel ruolo di collaudatori per studiare le tecnologie, derivate dalle competizioni, che equipaggeranno le vetture di Maranello del futuro. Dalla capostipite FXX, basata sulla supercar Enzo, all’avveniristica 599XX fino alla FXX K, versione estrema dell’hypercar La Ferrari.

Le Finali Mondiali non sono solo spettacolo ma anche competizione pura. Il DNA sportivo è rappresentato dal Ferrari Challenge che, al Mugello, ha visto le serie Europa e Nord America fondersi per decretare il vincitore assoluto. Una storia che ha mosso i primi passi proprio sul circuito toscano, nel 1992 con la 348 TB, arrivando fino all’ultima nata la 296 Challenge. Basata sulla vettura stradale e ispirata alla GT3 che ha vinto la 24 Ore del Nürburgring, anch’essa presente alla festa del Mugello, la 296 Challenge è l’ultima evoluzione della specie, basti pensare che sul circuito toscano è risultata più veloce di 2 secondi rispetto all’attuale 488 Evo.
Derivata dalla 296 GTB, la Challenge ne adotta il suo cuore pulsante: il V6 biturbo da 120° da 2.992 centimetri cubi, privato della componente ibrida, in grado di erogare 700 Cv. La sofisticata aerodinamica ne è un chiaro esempio. Inoltre il fondo piatto e l’alettone posteriore, lavorando all’unisono, sono in grado di generare fino a 870 kg di carico verticale alla velocità di 250 km/h. Tutta questa potenza è gestibile grazie all’elettronica e all’Abs Evo Track appositamente studiato per la pista.

Oltre al divertimento e all’esperienza di guida, il Ferrari Challenge è sicuramente tra i campionati più formativi in ambito Gran Turismo. Negli anni la serie del Cavallino Rampante è diventata la porta d’accesso nel mondo delle competizioni per molti giovani piloti. Ne è una perfetta dimostrazione Nicklas Nielsen che, vincendo il monomarca Ferrari al debutto nel 2018, ha poi spiccato il volo nelle gare GT fino diventare uno dei piloti ufficiali della 499P nel Mondiale Endurance. Che sia sugli spalti, o al volante di una rossa, a risuonare sono ancora una volta le parole del Drake: «Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere». L’appuntamento con le Finali Mondiali Ferrari si rinnoverà il prossimo anno sul circuito di Imola, intitolato proprio a Enzo e Dino Ferrari, dal 16 al 20 ottobre.

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Giovedì 2 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 03-11-2023 14:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA