La Maserati MC20 GT2 di Carlo Tamburini e Leonardo Gorini che ha trionfato nella prima gara stagionale della GT2 European Series sul circuito del Paul Ricard

Luca Pirri (LP Racing): «Orgoglioso di aver portato al successo Maserati, la MC20 GT2 è una vettura nata per vincere»

di Michele Montesano
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L’automobilismo sa’ ancora regalare forti emozioni. Il lato romantico del Motorsport è uscito limpido e prepotente questo fine settimana sul circuito del Paul Ricard. Sul tracciato di Le Castellet il team LP Racing è riuscito nell’impresa di riannodare un filo con il passato di un marchio glorioso quale Maserati. La squadra italiana, nella prima gara stagionale della GT2 European Series, ha portato sul gradino più alto del podio la nuovissima Maserati MC20 GT2 grazie all’equipaggio composto da Carlo Tamburini e Leonardo Gorini. Non solo, anche l’altra vettura del Tridente guidata da Philippe Prette ha conquistato la vittoria di classe AM.

Dopo la gloriosa MC12 GT1, che all’inizio del nuovo millennio ha conquistato successi e titoli a raffica, Maserati è tornata a calcare il palcoscenico delle corse Gran Turismo. La degna erede porta il nome di MC20 GT2 e le premesse per scrivere altre pagine di storia nel mondo delle competizioni ci sono tutte. A dire il vero il battesimo della pista, per la nuova vettura modenese, è avvenuto lo scorso ottobre proprio sullo stesso tracciato francese con la pole e il secondo posto finale ad opera di Gorini e Luca Pirri, quest’ultimo per l’occasione nella doppia veste di Team Principal e pilota.

Tornato nuovamente al muretto box, Pirri ha gestito alla perfezione la sua squadra nel trionfale fine settimana del Paul Ricard. Abbiamo chiesto di raccontarci proprio dal suo punto di vista com’è maturato questo successo e quali sono le ambizioni per il prosieguo della stagione.

Anche se da Team Principal, cos’ha significato vincere nella prima gara stagionale del GT2 European Series al Paul Ricard con Maserati?

« Portare al successo una Casa italiana per me è motivo di grande orgoglio. La doppia vittoria di questo fine settimana è stata, senza dubbio, la prosecuzione di un lavoro iniziato lo scorso anno proprio qui sul circuito di Le Catellet, quando a ottobre abbiamo portato al debutto la Maserati MC20 GT2»

Qual è stata l’immagine che porterà con sé di questo fine settimana?

«La doppia soddisfazione di correre con due auto e di aver vinto sia nell’assoluta, in Gara 1, che nella classe AM, nella seconda manche, dimostrando concretamente che la Maserati MC20 GT2 è una vettura vincente da subito. Vedere in testa le nostre due Maserati in Gara 1, prima che Prette venisse speronato, è stata un’ulteriore conferma della sua competitività».

Avete ulteriormente sviluppato la Maserati in questa pausa invernale?

«Dall’esordio a oggi, abbiamo ulteriormente migliorato la vettura, anche con un test al Montmelò, rendendola ancora più competitiva. Questo ci ha permesso di portare a casa un ottimo risultato per inaugurare una stagione che ci auspichiamo ricca di successi».

Non solo Maserati. LP Racing corre anche con l’Audi R8 GT2, con cui avete conquistato il titolo lo scorso anno. Come si riesce a gestire questo doppio impegno?

«Nella prossima gara di Misano avremo due Maserati e altrettante Audi. È come avere una doppia anima nello stesso box, da un lato c’è quella italiana e dall’altro quella teutonica».

A parità di categoria, che differenza ci sono tra le due vetture?

«La Maserati MC20 rappresenta una sorta di seconda generazione delle GT2. Telaio e scocca in carbonio apportano dei benefici sia in termini di rigidità che di performance. Anche l’elettronica Bosch, che monta la vettura del Tridente, rappresenta una netta evoluzione che, a mio avviso, è anche superiore rispetto ad alcune auto di classe GT3. Con Maserati ci stiamo dirigendo verso una vera auto da corsa. Audi soffre un progetto più vicino alla versione stradale ma, al contempo, ha dei costi di esercizio più bassi. Ovviamente il BoP (Balance of Performance ndr.) fa in modo di equilibrare tutte le vetture presenti in griglia per permettere di correre ad armi pari».

LP Racing è il team campione in carica, com’è il livello della GT2 European Series?

«La classe GT2 è altamente competitiva. Basti pensare che Loris Hezemans, proveniente dalle più performanti GT3, nella qualifica del Paul Ricard non è andato oltre il nono posto. Inoltre KTM ha fatto un grande sviluppo sia dal punto di vista dell’auto che per quanto riguarda i piloti. Per Misano, un circuito più guidato, le KTM X-Bow saranno sicuramente competitive. Ugualmente Mercedes, data la potenza del suo motore, è temibile soprattutto sulle piste veloci come Monza e Spa».

Come ci si prepara allora contro quest’agguerrita concorrenza?

«Prima del prossimo appuntamento di Misano (previsto il fine settimana del 19 maggio nrd.) effettueremo, proprio sul circuito romagnolo, dei test per mettere a punto le vetture. In ottica campionato, sarà fondamentale fare bene in Italia per cercare di recuperare i punti persi in Gara 2 al Paul Ricard. Inutile nascondere che puntiamo a riconquistare il titolo».

Nella sua carriera da pilota, ha avuto modo di correre con l’iconica Maserati MC12 GT1, con diverse vetture GT3 e, infine, con la Maserati MC20 GT2. Secondo lei com’è cambiato il mondo delle corse Gran Turismo?

«La categoria GT si è evoluta tantissimo. Al netto dell’incremento delle performance, che è sotto gli occhi di tutti, l’elettronica ha sicuramente svolto un ruolo significativo, ma anche l’affidabilità è aumentata. Ai tempi delle auto GT1 non era raro vedere ritiri meccanici per cedimenti dei semiassi o, peggio ancora, dei motori. Oggi, prendendo a esempio l’ultima gara del GT World Challenge, nella 3 Ore del Paul Ricard su 55 auto c’è stato un solo ritiro per problemi tecnici. Si è raggiunto un livello di affidabilità molto elevato e per un programma clienti fa sicuramente la differenza».

Secondo lei la classe GT2 sarà il futuro della categoria?

«Ho avuto la fortuna di correre nel GT1 ed essere tra i primi a capire che la categoria, per via della crescita esponenziale dei costi, stava implodendo. Sono stato tra i primi a sposare il programma GT3 correndo per diverse Case. Conoscendo a fondo la classe, anche la GT3 ha raggiunto livelli di professionalità, di costi e di estremizzazione che non è più perseguibile per i piloti gentleman. Alla base di ciò, ritengo che la classe GT2 sia una risposta altamente valida. A livello di distacchi, rispetto una vettura GT3, siamo a circa due secondi sul giro senza, però, avere i costi e la complessità di questa».

Tornando al Luca Pirri pilota, non ha intenzione di indossare nuovamente tuta e casco?

«Sono in ripresa dopo un intervento all’anca. Avendo raggiunto i 50 anni, al mio ritorno in pista, spero di rientrare nella categoria Bronze e iniziare una seconda giovinezza. Sebbene verrò declassato da pilota semi-professionista ad amatore, visto il nuovo regolamento del FIA WEC potrei prendere parte al Mondiale Endurance e alla 24 Ore di Le Mans al volante di una LMGTE. Inoltre sto seguendo il percorso di mio figlio Niccolo' (nella foto sopra) che sta lavorando in ottica di debuttare in Formula 4 nel 2025».

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Lunedì 15 Aprile 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA