Ravenna, abusi sulla studentessa e il professore finisce agli arresti. Le indagini dopo la confessione della ragazza alla madre: «Mi toccava»

La ragazza aveva smesso di andare a scuola e soffriva di crisi di panico

Ravenna, abusi sulla studentessa e il professore finisce agli arresti. Le indagini dopo la confessione della studentessa alla madre: «Mi toccava»
di Mirco Paganelli
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Venerdì 26 Aprile 2024, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 14:24

Le diceva che le voleva bene, continuava a inviarle messaggi anche se lei aveva smesso di rispondergli. Lui, insegnante ultracinquantenne, era persino geloso del ragazzino che la giovane studentessa, minorenne, frequentava. Fino al gesto più eclatante, quell’allungare le mani indesiderato che gli è costato l’arresto e i domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Il quadro è emerso dai racconti della presunta vittima, studentessa di una scuola superiore di Ravenna, e dalle indagini della Squadra mobile coordinate dalla procura e che riguardano fatti che risalgono alla fine del 2023. Il docente insegna nella stessa scuola frequentata dalla giovane e ha detto agli inquirenti di essere stato frainteso, che non intendeva molestarla e per questo ha domandato una misura più tenue. Decisione che spetterà ora al gip.

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LA RICOSTRUZIONE

Le indagini sono ancora in corso e serviranno ulteriori verifiche, ma quello che si delinea in maniera sempre più nitida dalle analisi del telefono dell’uomo e della relativa messaggistica, oltre che dalla testimonianza della ragazza, è una vera e propria infatuazione dell’insegnante per la studentessa minorenne.

Attenzioni eccessive che non erano di certo ricambiate, condite con battute e regali che hanno portato la giovane allo sfinimento. Una storia grave di cui fino all’altro giorno nessuno sospettava nulla. Tra i corridoi dell’istituto romagnolo la notizia delle presunte molestie sessuali e dell’arresto del professore è di fatto detonata. È stato il gip Andrea Galanti ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Stefano Stargiotti, il quale ha evidenziato il rischio della reiterazione del reato. Tutto risale alla fine dell’anno scorso. In quel periodo, secondo gli inquirenti, l’insegnante avrebbe iniziato a rivolgere attenzioni particolari alla studentessa.

LE MOLESTIE

Prima qualche scambio di parola, poi un complimento, poi un altro ancora; fino a quegli incontri al di fuori delle mura scolastiche. L’invio di messaggi era frequente. L’adulto le avrebbe persino fatto qualche regalo, in particolari gioielli di bigiotteria di un brand particolarmente di moda fra i giovani. Dalle parole ai fatti. Il docente, stando al racconto della studentessa, avrebbe provato a baciarla fino ad allungare le mani. Almeno tre gli episodi di molestie sessuali da parte dell’insegnante denunciati. Attenzioni non ricambiate al punto che la studentessa aveva deciso di interrompere gli incontri extrascolastici fino a sviluppare attacchi di panico.

LE INDAGINI

Il crescente disagio l’ha spinta a confidarsi con la madre, interrompendo così il silenzio su questa dolorosa situazione. La giovane era arrivata al punto di non volere andare più a scuola e soffriva di crisi di panico. È stata la mamma, così, a denunciare l’accaduto consentendo alla procura di Ravenna e alla polizia di avviare le indagini. Si è partiti dal sequestro dello smartphone dell’insegnante da cui si è potuto appurare il tenore della corrispondenza con la studentessa. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’indagato ha negato le accuse e ha detto di essere stato frainteso nei suoi gesti. Non avrebbe mai provato ad allungare le mani né a palpeggiare la giovane. Secondo la sua versione, insomma, è stato tutto un grosso equivoco. Ma il tribunale ha comunque deciso di procedere con la custodia cautelare tenendo conto del timore dei pm per i quali il docente avrebbe potuto continuare a mettere nuovamente in atto le condotte contestate. Dai messaggi, dopotutto, è emersa una vera e propria infatuazione del professore per colei che non andava di certo ogni giorno a scuola per ricevere quel tipo di attenzioni. La comunità scolastica ravennate è rimasta scioccata dalla notizia. L’istituto, all’oscuro di tutto fino alla notifica degli arresti, si è immediatamente offerto di collaborare con le autorità per fare chiarezza sulla vicenda. La difesa ha richiesto un’attenuazione della misura cautelare e la decisione spetta ora al gip. Attualmente l’insegnante rimane sospeso dal lavoro scolastico, ma anche nel caso in cui il giudice dovesse esprimersi accontentando l’indagato e ricorrendo a una misura più lieve, il docente non ritornerebbe comunque fra i banchi.

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