La Fiat Grande Panda

Elettriche ma piccole. Le “zero emission” puntano i riflettori su vetture intorno ai quattro metri di lunghezza e prezzo sui 20 mila euro

di Nicola Desiderio
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L'automobile elettrica è in discussione, ma non che la sua destinazione d’elezione sia nella mobilità urbana e quotidiana. Dopo un’ondata di maxisuv, sportive e supercar dalle prestazioni missilistiche siamo finalmente alle porte di un passaggio fondamentale per il mercato con l’arrivo di una generazione di vetture ad emissioni zero che promette prezzi a partire da 25mila o anche da 20mila euro e dimensioni su misura per le nostre affollate, inquinate e rumorose giungle urbane. La strada, a dire il vero, l’aveva aperta già qualche anno fa la Dacia Spring che infatti rilancia confermando i motori da 33 kW o da 48 kW e la batteria da 26,8 kWh sufficiente per un’autonomia di 225 km. Dal 2021 ha raccolto oltre 160mila clienti e oggi parte da meno di 18mila euro mentre è stata annunciata la Sandero elettrica in arrivo per il 2027.

La casa madre Renault punta sull’effetto nostalgia in formato compatto per la R5, lunga meno di 4 metri e con un prezzo che sulle versioni dotate di batteria più piccola sarà di 25mila euro, il prossimo obiettivo è però portare sul mercato per il 2026 una Twingo elettrica da meno di 20mila euro. Anche la nuova Micra attesa entro quest’anno sarà basata tecnicamente sulla R5 e punterà sulla compattezza e lo stile senza ignorare il contesto del mercato. Da una Nissan che nel 2010 aprì la visione di un mercato elettrico di massa, questo è davvero il minimo da attendersi. Determinata a fare il ritmo in questa ideale tappa verso la mobilità del futuro c’è Stellantis che per questo 2024 ne ha per tutti. Dopo infatti la Jeep Avenger ecco la Lancia Ypsilon, incaricata anch’ella di presidiare la fascia premium delle piccole elettriche insieme alla Fiat 500e e alla inedita Alfa Romeo Junior.

Entusiasma che per la Lancia ci saranno una versione HF e Rally 4 HF da oltre 175 kW (arcaicamente quantificati in 240 cv), sviluppate nientemeno che da Miki Biasion, e che per la piccola del Biscione ci sarà una versione Veloce ad emissioni zero addirittura da 207 kW (280 cv), ma dal punto di vista dal mercato le novità più importanti sono le nuove Citroën C3 e Fiat Panda. Le due sono imparentate dalla stessa piattaforma Small Car, dimensioni simili e dal sistema di propulsione (motore da 83 kW con batteria da 44 kWh per 320 km di autonomia), ma soprattutto sono la numero uno e la numero tre del nostro mercato. La C3 parte da 23.900 e avrà anche una versione da 200 km di autonomia a meno di 20mila euro.

La Panda non potrà essere da meno nel comune tentativo di far fare all’elettrico quel salto ad un mercato che, dopo aver ingurgitato gli incentivi in poche ore, può intraprendere serenamente il proprio percorso. In attesa del modello elettrico Opel da 25mila euro, Stellantis ha un altro asso: Leapmotor. Una carta pagata 1,5 miliardi di dollari per avere il 20% del costruttore di Hangzhou, formare la joint-venture Leapmotor International partecipata dai franco-americani al 51%, e produrre in Polonia la T03, una city car lunga 3,62 metri (quanto la Panda “tradizionale”) dotata di motore da 80 kW e batteria da 41,3 kWh per 280 km di autonomia. Il prezzo? Meno di 20mila euro per un prodotto che presenta molti altri elementi di interesse tecnico. La prima avversaria da fronteggiare proviene anch’essa dal paese del Dragone ed è la BYD Seagull.

Lunga 3,78 metri, ha uno stile che porta la firma di Wolfgang Egger (ex Audi ed Alfa Romeo), ha alle spalle un gigante industriale delle batterie – ha oltre il 15% del mercato mondiale – e uno sfruttamento eccellente dello spazio interno come dimostra il bagagliaio che, a sedili abbattuti, raggiunge 930 litri. Al momento ha un motore da 55 kW e due batterie (30,1 e 38,9 kWh), ma potrebbero esserci evoluzioni per il 2025, quando la Seagull arriverà sul mercato europeo. In attesa di notizie dagli altri costruttori giapponesi sul terreno delle piccole elettriche, ne arrivano invece dalla penisola coreana.

La prima mossa è di Hyundai con la Inster, 3,82 metri di stile simpatico, abitabilità e flessibilità da record e un’autonomia fino a 355 km se si opta per il motore da 84,5 kW con batteria da 49 kWh, ma c’è anche una versione da 71 kW con batteria da 42 kWh e autonomia di 300 km. Arriva entro la fine dell’anno e, anche in questo caso, il prezzo partirà da 25mila euro. La prossima mossa sarà la Kia EV2, un crossover lungo poco più di 4 metri, ma in questo caso di parla di un posizionamento di prezzo più elevato. Anche la Germania è già pronta a questo confronto e il primo costruttore ad accettarlo non poteva che chiamarsi “auto del popolo”.

La Volkswagen ha infatti pronte la ID.2 e una sorella con le ruote alte che promettono tanta abitabilità, un bagaglio da 490 litri e ben 450 km di autonomia. Tutto in poco più di 4 metri e alle solite 25mila euro di listino.
Dallo stesso progetto industriale (finanziato dal governo spagnolo con 10 miliardi di euro), che si incentra sulla piattaforma MEB Small e sugli stabilimenti della Seat in Spagna, verranno fuori anche la Skoda Epiq e la Cupra Raval dal look aggressivo e che promette 166 kW (una volta si chiamavano 226 cv). Ma non è finita qui perché, per stessa ammissione di Thomas Schäfer, ci sarà un’elettrica ancora più piccola: «Il nome provvisorio è ID.1 – ha detto lo scorso marzo il numero uno del marchio Volkswagen – e il veicolo è previsto per il 2027». Dunque non si farà con Renault, ma si farà e sarà ovviamente concorrente della Twingo e delle altre, dunque il prezzo sarà intorno ai 20mila euro.

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Sabato 29 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 10:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA